Viaggiare con lentezza. Questa è da anni la filosofia della Globetrotter! La vita quotidiana, spesso e volentieri, è talmente stressante e frenetica da non lasciarci lo spazio che vorremmo e almeno in viaggio, che è il mio momento di evasione, amo prendermi il tempo di assaporare lentamente ogni istante, che sia l’alba, il tramonto, un paesaggio o semplicemente un incontro. Ragion per cui quando Angela di TheGIRA mi ha proposto di partecipare alla Milano Amalfi su un Ape ho accettato senza pensarci su due volte. Non perché basta che qualcuno mi dica di partire per trovarmi già con lo zaino in spalla, ma perché l’idea di visitare l’Italia a bordo di un Ape Calessino – che tra l’altro vedevo scorrazzare su e giù per lo stivale dall’inizio dell’estate – mi solleticava parecchio! Tra l’altro, lo confesso, l’Italia la conosco poco. Quale miglior occasione per iniziare a farlo se non in un modo così fuori dagli schemi?
Ora, visitare l’Italia a bordo di un Ape che procede alla media di 50 chilometri orari mi ha fatto capire che il nostro stivale, con i suoi 301.338 km² di superficie, è un mondo da scoprire! Poco meno di 1.200 chilometri percorrendo esclusivamente strade statali e provinciali. Qualcuno l’ha definita una follia! Forse si, ma una follia che rifarei domani stesso!
Dal paesaggio della Pianura Padana a me familiare, attraversando la Val Trebbia e inerpicandoci sui tortuosi Appennini liguri fino a raggiungere le Cinque Terre con i suoi meravigliosi scorci e i pittoreschi villaggi; dai vicoli e le acque di Porto Venere a Pisa, la città di Galileo Galilei su cui vigila da secoli la Torre Pendente; dalle Spiagge Bianche di Rosignano Solvay che devono il colore della sabbia ai residui tossici di carbonato di calcio che il gruppo Solvay ha scaricato per anni nella zona rendendola una delle località più inquinate d’Italia, percorrendo il famigerato Viale dei Cipressi di Bolgheri – che ospita su entrambi i lati una fila di fittissimi cipressi secolari – e passando per l’originalissimo Giardino dei Tarocchi, nei dintorni di Pescia Fiorentina, popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi, fino a raggiungere la sponda occidentale del Lago di Bracciano; dalla Città Eterna, che rivedo sempre con estremo piacere e il medesimo stupore della prima volta, alla deliziosa Sperlonga arroccata sullo sperone di una roccia; dalle case basse in pietra di tufo e i viottoli del suggestivo borgo medievale di Casertavecchia, situato alle pendici dei monti Tifatini a 401 metri di altezza, fino a raggiungere Gragnano, conosciuta a livello europeo come la Città della Pasta, dove io e Riccardo abbiamo congedato la nostra fedele compagna di viaggio.
Cinque giorni in cui abbiamo varcato confini che ci hanno regalato paesaggi, accenti e gastronomie differenti. So bene di non aver scoperto l’acqua calda ma un conto è sapere le cose, un altro è viverle. Ho fatto mille volte nella mia vita la tratta Milano-Lecce in macchina ma sfrecciare in autostrada a centoventi chilometri all’ora non ha nulla a che vedere con un viaggio, è semplicemente un ricoprire la distanza. Percorrere gli stessi chilometri a bordo di un Ape è godimento allo stato puro! Tutto sa di nuovo, di profumato.
Viaggiare lentamente e vivere gradualmente i cambiamenti permette di cogliere tutte le sfumature di colore che fanno del nostro paese uno scrigno di perle rare. Transitare per strade in cui le probabilità di incrociare un altro mezzo di locomozione sono pari a quella di trovare un ago in un pagliaio, attraversare paesini popolati da poche centinaia di anime che ti guardano con un mix di incredulità e ammirazione – lontano dalla frenesia delle grandi città la gente si trasforma e ha ancora il tempo di meravigliarsi – o trovarsi in mezzo al nulla, inghiottiti dall’oscurità con la pioggia battente che ti martella incessante, giusto per dirne qualcuna, hanno fatto di quest’avventura un viaggio diverso.
Un viaggio che mi ha donato scorci inaspettati, combinazioni di colore inimmaginabili, sapori sconosciuti e sensazioni nuove. Un viaggio che mi ha riempita di sorrisi e calore umano. In primis il calore di tutte le persone che ci hanno ospitato e che hanno condiviso il loro tempo con noi, anche solo quello di una cena, e poi di tutte le persone a cui passando abbiamo strappato un sorriso di stupore. Un viaggio con tutti i sensi in allerta per non perdere nulla. Tutte le emozioni che ho provato percorrendo l’Italia da nord a sud le porterò nel cuore a lungo. Perché forse, per la prima volta in vita mia, non l’ho semplicemente visitata ma l’ho respirata, assaporata, gustata e ammirata in tutta la sua semplicità e autenticità.
E prendetemi pure per matta se volete, probabilmente un po’ lo sono anche, ma mi manca un sacco l’apetta! E a quanto pare Riccardo, il mio compagno di viaggio, la pensa come me. Sono stati cinque giorni talmente ricchi e intensi che mi è sembrato di essere stata via un’eternità…
4 consigli utili per visitare l’Italia a bordo di un Ape calessino
Visto che l’esperienza insegna, ecco quattro cose da non dimenticare:
- protezione solare: l’Ape Calessino si scappotta e con il vento il sole assassino non si sente ma il rischio, la sera, è di ritrovarsi rossi come peperoni;
- giacca a vento e protezione per i bagagli: l’Ape Calessino non ha portiere sul retro e se scoppia a piovere il rischio è di ritrovarsi bagnati come pulcini;
- una felpa o qualcosa di pesante: al calar della sera la brezza diventa pungente e il rischio è di perdere completamente la sensibilità delle dita;
- fare sempre attenzione quando si fa rifornimento: l’Ape Calessino funziona a benzina ma difficilmente ve ne dimenticherete. Il rischio, tuttavia, è che vi capiti un benzinaio idiota che senza chiedere nulla fa il pieno con il diesel, com’è successo a noi! Fortunatamente il fattaccio è avvenuto a 10 chilometri da Gragnano, ma abbiamo perso le ultime tre ore che avremmo potuto dedicare alla costiera.
Consigli su dove mangiare e dormire lungo il cammino
Vi lascio le indicazioni dei posti in cui ho mangiato e/o pernottato.
- A Perino, poco prima di Bobbio, abbiamo mangiato al Wine Bar, nella piazza del paese: cucina tipica a prezzi imbattibili!
- A Chiavari ci siamo fermati a fare colazione al Panificio Pasticceria Barbieri, mi avevano detto che era un must e in effetti le focacce sono spaziali!
- A Porto Venere siamo andati a mangiare da Anciùa – lo conoscono tutti! Fritture deliziose e il personale squisito!
- A Pisa abbiamo toccato il cielo con un dito: siamo stati ospiti del Borgo di Pratavecchie, a Migliarino, a quattro chilometri dalla città. Un luogo decisamente accogliente in un contesto rurale. Tranquillità e pace dei sensi garantite! Siamo stati a cena al Ristoro Pecorino, praticamente sotto la Torre Pendente, che serve specialità tipiche toscane di qualità eccellente!
- A Bracciano abbiamo dormito all’Agriturismo LBStud i cui anfitrioni, Giuseppe e Stefania, sono di una simpatia più unica che rara. Bel posto, ottima colazione e tanta allegria!
- Per concludere in bellezza, a Napoli, la Pizzeria di Matteo! Uno dei must della città. Eccezionale veramente!
La Globetrotter
E tu che tipo di viaggiatore sei? Ti piace correre per vedere tutto o preferisci assaporare poco con lentezza?
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CIAOI HAI FATTO SOGNARE L.ITALIA CHE CONOSCO POCO CONSIGLI CHE SERVONO TUTTO DI PII UNA BELLISSIMA ESPERIENZA FATTA FA UNA GRANDE COMPETENTE DI VIAGGI
MARILENA ROMAGNONI
Grazie Mille Marilena, sono contenta che ti sia piaciuto! Un abbraccio
Ciao! Peccato che non ci siamo incrociate! L’avevamo già percorso insieme il viale di Bolgheri? Mi sembra di sì quando abbiamo parlato di Carducci… Sì, l’Italia è bellissima da tanti punti di vista. Hai fatto bene a gustarti questi posti e ne hai raccontato con la tua solita maestria.
Grazie Pietra, che sorpresa trovarti qui! Si, l’avevamo percorso insieme e se non sbaglio entrambe le volte ma è sempre bello da percorrere! A presto