Il mio primo viaggio in Senegal è stato nel 2006. Ci sono tornata altre due volte, per un periodo complessivo di un paio di mesi. Le prime due a cavallo tra gennaio e febbraio (stagione secca), la terza a settembre (stagione delle piogge, possibilmente da evitare perché quando piove… piove!).

Ho girato il Senegal con i mezzi di trasporto pubblici (autobus, sept places e traghetto) dall’estremo nord all’estremo sud. L’ho gustato attraverso la cucina locale dei ristoranti delle maman senza aver mai accusato problemi di salute. L’ho vissuto a casa della gente con le classiche sistemazioni chez l’habitant adattandomi a condizioni spesso disagevoli ma immergendomi in una cultura ancora fortemente legata alle tradizioni. Sono tornata dal primo viaggio con la presunzione di aver capito tutto del Senegal e dal terzo con la consapevolezza di aver appena iniziato a capirci qualcosa.

Un’esperienza di vita che ha ribaltato completamente la mia concezione del viaggio. Ho smesso di pianificare tutto in un itinerario e ho iniziato a vivere il viaggio più con il cuore che con la mente.

Un paese che ho amato per varie ragioni, tra cui l’aver battezzato la mia vita di viaggiatrice solitaria nel continente nero. Primo viaggio da sola, primo viaggio in terra d’Africa… non avrei certo potuto tornare quella che ero!

Itinerario di viaggio in Senegal, da Saint Louis alla Casamance

Dakar, la capitale

Situata nella penisola del Cap Vert, Dakar è la capitale del Senegal. La classica capitale africana: congestionata, caotica, sporca, asfissiante e piena di contrasti. Io non amo particolarmente le città a meno che non abbiano qualcosa di memorabile e Dakar in sé non ha nulla che possa definirsi tale.

Anziché alloggiare in centro città ho preferito Yoff, un quartiere nella zona nord-occidentale, molto più a misura d’uomo. Dal punto di vista religioso, Yoff è un quartiere decisamente conservatore: ricordo che nei paraggi della moschea era proibito fumare e indossare gonne sopra il ginocchio.

La spiaggia di Yoff è sporca e non è adatta al bagno in mare ma è sicuramente il luogo migliore di Dakar da cui assistere al rientro dei pescatori a bordo delle loro piroghe colorate.

Ile de N’Gor

N’Gor è un’isoletta di fronte a Dakar raggiungibile in piroga dalla spiaggia di N’Gor. Minuscola e sovraffollata, è comunque una meta piacevole in cui trascorrere una mezza giornata.

L’ile de Gorée, simbolo di schiavitù

Gorée, nota come l’isola degli schiavi perché protagonista dell’aberrante capitolo sulla tratta degli schiavi verso il Nuovo Mondo, è una delle tappe imperdibili di un itinerario di viaggio in Senegal. Costruzioni coloniali e balconi in ferro battuto, vicoli e strade polverose da cui le macchine sono bandite, botteghe di artigiani e buganvillee rampicanti ovunque.

GORÉE si può visitare tranquillamente in autonomia, ma se preferisci partecipare a una visita guidata, CIVITATIS offre un TOUR di 4 ORE, in ITALIANO, con pick-up in hotel: lo trovi QUI.

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Scorcio Ile de Gorée
LEGGI ==> L’isola di Gorée, simbolo di schiavitù

Lago Retba

Situato a nord della penisola di Cap Vert, a 30 chilometri da Dakar, il lago Retba è noto per via delle sue acque color rosa per la presenza di un’alga, la Dunaliella salina, che produce un pigmento rosso in grado di facilitare l’assorbimento della luce e di produrre energia per il suo sostentamento.

Thies, la città della ferrovia

Nota ai turisti come la città della ferrovia – punto di incontro tra le due linee principali della rete ferroviaria in Africa Occidentale – e rinomata per la qualità dei suoi arazzi, Thies è una cittadina senza né arte né parte situata a un’ora di strada da Dakar. Non è sicuramente una delle cose imperdibili del Senegal, anche se forse è più senegalese di tanti altri luoghi.

Viaggio in Senegal, a nord: Saint Louis, la capitale coloniale

Saint Louis è una delle cose da vedere nel corso di un viaggio in Senegal, anche breve.

Primo insediamento francese in Africa risalente al XVII secolo e capitale dell’Africa Occidentale francese dal 1895 al 1902, Saint Louis è una città brulicante e culturalmente vivace. Interessanti i dintorni per la presenza di due riserve ornitologiche, il Parc National de la Langue de Barbarie e il Parc National des Oiseaux du Djoudj.

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Pinasse al porto di Saint Louis
LEGGI ==> Una toubab a spasso per Saint Louis

Toubab Diallaw, un tuffo al cuore

Toubab Diallaw è quello che amo definire un tuffo al cuore: piccolo villaggio di pescatori situato sulla Petite Côte, decisamente tranquillo e con una vista molto suggestiva.

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Toubab Diallaw, il tuffo al cuore di un viaggio in Senegal

Popenguine, per gli amanti del birdwatching

Popenguine è un tipico e accogliente villaggio della Petite Côte noto per il pellegrinaggio annuale di Pentecoste. Ideale per gli appassionati di birdwatching.

Mbour e l’arrivo dei pescatori

Mbour è un importante centro ittico situato sulla Petite Côte. Il villaggio in sé non ha niente di particolare ma assistere all’arrivo delle piroghe cariche di pesce è un’esperienza da provare, qui più che in qualsiasi altra località del Senegal.

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Al porto di Mbour per l’arrivo dei pescatori

Joal Fadiouth, uno dei must di un viaggio in Senegal

Conosciuta come l’île aux coquillages (isola delle conchiglie) Joal Fadiouth è uno dei posti che ho amato di più , assolutamente da inserire nella pianificazione di un itinerario di viaggio in Senegal. 

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Cimitero di Joal Fadiouth
LEGGI ==> A zonzo tra le conchiglie di Joal Fadiouth

Mar Lodj e il delta del Sine Saloum

Mar Lodj è un villaggio situato su una tranquilla isoletta nel delta del fiume dove troverai pianure di sabbia e sale su cui vigilano splendidi baobab che si alternano a boschi di palme, ruscelli, mangrovie e lagune. Da scoprire scivolando dolcemente sulle acque del Saloum a bordo di una piroga. Decisamente interessante l’artigianato locale.

Viaggio in Senegal, a sud: Ziguinchor, capoluogo della Casamance

Ziguinchor è il capoluogo della tropicale e lussureggiante Casamance, situata all’estremità meridionale del paese. Da evitare nella stagione delle piogge quando le strade dissestate si trasformano in veri e proprio torrenti e muoversi diventa complicato.

A lungo isolata per i disordini generati dalle forze indipendentiste attive nella regione fino a pochi anni orsono, Ziguinchor si contraddistingue per l’ospitalità della sua gente.

Se decidi di raggiungerla da Dakar via mare, ti consiglio di prenotare una cabina. Il viaggio sul ponte è un inferno. La gente vomita a destra e manca e ci vuole uno stomaco di ferro! In alternativa puoi raggiungerla via terra, attraverso la Trangambiana, o via aerea.

L’atmosfera rilassata di Kafountine

Kafountine è un villaggio di pescatori circondato da piantagioni illegali di marihuana che l’hanno reso la meta privilegiata di rasta men amanti del djembe. La sua atmosfera rilassata è l’ideale per trascorrere qualche giorno in spiaggia e ciondolarsi su un’amaca lontano dalla confusione dei vicini centri balneari, decisamente più turistici. 

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Spiaggia di Kafountine
LEGGI ==> La Casamance e l’ospitalità di Kafountine

Viaggio in Senegal on the road: Dakar-Bamako-Dakar

Durante il mio secondo viaggio in Senegal ho raggiunto Bamako da Dakar in autobus passando da Tambacounda (il ritorno l’ho fatto macchina entrando da nord). Un’avventura che si è trasformata in un racconto vincitore del Secondo Premio di un Concorso Letterario Nazionale)

LEGGI ==> Dal Senegal al Mali on the road: il viaggio della speranza

La zona è nota anche per divertirsi in buggy sulle dune di sabbia ed è sicuramente una delle cose che ti consiglio fare se ti trovi da queste parti.

Consigli per un viaggio in Senegal fai da te

Più che darti dei consigli pratici, inutili visto che sono stata vari anni fa, ti darò qualche suggerimento tratto dall’esperienza personale.

Organizzare un viaggio in Senegal fai da te non è facile. Con questo non voglio dire di non farlo, semplicemente non perdere troppo tempo a pianificare tutto, specialmente se non disponi di un mezzo e ti sposti con i trasporti locali. Van e Sept Place non partono se non sono al completo: meglio con una persona in più che con una in meno. Spesso si passano ore intere alla gare routière, aspettando l’arrivo dei passeggeri, il che non significa che sia una perdita di tempo. Il Senegal è il paese dell’ospitalità e gli incontri riservano sempre belle sorprese per cui non vale la pena preparare itinerari troppo serrati: il rischio è di perdersi quel che c’è nel mezzo.

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Minivan a Dakar

I due portali di cui mi servo per prenotare alloggi e tour in viaggio, anche da un giorno con l’altro, sono BOOKING e CIVITATIS.

E se vuoi partire per un viaggio fai da te, senza l’ausilio di un Tour Operator, ma non hai il tempo di organizzarlo, io sono qui anche per questo. Consulta la sezione del blog DISEGNO IL TUO VIAGGIO e scrivimi!

L’altro consiglio è quello di lasciarti andare: i senegalesi, oltre a essere ospitali, sono un bel popolo, generoso e sorridente, aperto verso l’altro e animato dalla voglia di condividere. I momenti che vivi con loro, sono quelli che ti resteranno nel cuore.

Due parole sulla gastronomia, a mio avviso la migliore di tutta l’Africa Occidentale. I tre piatti comuni e correnti, deliziosi, sono la thiéboudienne (il piatto nazionale, riso con pesce e verdure, sia bianco che rosso), lo yassa (nelle varianti di pollo e pesce, il riso è condito con una salsa di senape e cipolle deliziosa) e il mafé (sempre riso con carne di montone cotto nella salsa d’arachidi. Divino).

alt="La Thiéboudienne, il piatto nazionale del Senegal"
La Thiéboudienne, il piatto nazionale del Senegal
LEGGI ==> La thiéboudienne, il piatto nazionale senegalese

Non tirarti indietro nemmeno di fronte al café touba (speziato) e ai succhi che vendono gelati nei sacchettini di plastica: bissap (a base di ibiscus), gingembre (concentrato di zenzero) e tamarindo (superlativo!).

Ecco qui. Conoscere realmente un paese non è una cosa semplice ma se in qualche modo posso darti una mano a organizzare il tuo viaggio in Senegal, non esitare a contattarmi!

La Globetrotter

Sei stato in Senegal? Hai altri posti da consigliare? Ti aspetto nei commenti.

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10 pensieri su “Itinerario di viaggio in Senegal, da Saint Louis alla Casamance

  1. rita dice:

    Ciao Diana, ho letto attentamente il tuo itinerario, conciso e interessante….Certamente quello letto precedentemente mi ha suscitato emozioni forti, in quanto più integrale e dove ho avuto la netta sensazione delle tue forti emozioni e “avventure”. E’ sempre bello leggerti. Un abbraccio Diana.

    • Diana dice:

      Si Rita, hai ragione… ma ho pensato che può essere interessante anche sapere qualcosa di più dettagliato su tutti i luoghi che tocco durante i miei viaggi… ovviamente poi sono sempre disponibile per approfondimenti, lo sai… un abbraccio forte

  2. Martina Santamaria dice:

    Buongiorno Diana, andrò in Senegal per dieci giorni a dicembre e avrei bisogno di capire come fare il mio itinerario. Hai consigli? Pensavo di scendere in nave da Dakar al Casamance…poi non so

    Un beso e grazie
    Martina

    • Diana dice:

      Ciao Martina! Bentrovata…
      Allora, premesso che io in Senegal sono stata tra il 2006 e il 2010 e le cose cambiano, anche se in Africa cambiano molto molto lentamente., Se vuoi andare in Casamance, che è la parte a mio avviso più bella, potresti prendere la barca per scendere e al ritorno farla via terra passando per il Gambia. La stagione è quella buona, io in Casamance ero stata a settembre ma ho avuto un po’ di difficoltà nel muovermi a causa della pioggia… eh si, quando piove piove! Ricordo una volta che non uscii per quasi 24 ore dal mio alloggio. Però bellissimo. Tornando via terra ti potresti fermare a Joal Fadiouth, il posto che io ho amato di più, e Toubab Diallau, un piccolo villaggio di pescatori in cui ero stata ospitata da un poeta mezzo pazzo ma grandioso, un tale Daouda Fall. Magari lo trovi ancora. Invece a Kafuntine chiedi di Joel, la francese. All’epoca stava costruendo un campement molto carino e mi ha ospitata, comunque una tipa fuori di testa mica male… ovviamente, nel caso, salutami tutti. Comunque ormai il viaggio è alle porte… per qualunque cosa chiedimi!

  3. Marco dice:

    Ciao ragazzi, sapete consigliarmi come arrivare a Dakar dall’Italia o dall’Europa via terra senza prendere nessun aereo? Ho provato a cercare navi Cargo ma non ho trovato nulla

    • Diana Facile dice:

      Mi spiace Marco, non saprei proprio come aiutarti! Via terra sia può fare sicuramente con i trasporti pubblici, ho conosciuto una francese che l’ha fatto attraversando Marocco e Mauritania. Credo sia necessario un po’ di tempo e improvvisazione… ma sarebbe una cosa fighissima, ci ho pensato anche io qualche volta…

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