Per quanto strano possa suonare mi è sempre un po’ difficile mettere nero su bianco le emozioni, specialmente se intense come quelle che mi sono portata a casa dal viaggio in Libano.

Negli ultimi mesi il tempo per scrivere è stato poco e anziché seguire il flusso dei pensieri destinato a perdersi tra le migliaia di post che circolano sul web, ho preferito dedicarmi a qualcosa di costruttivo dirottando su articoli utili all’organizzazione di viaggi fai da te nei paesi che conosco meglio. Cosa che, superfluo a dirsi, ho fatto anche per il viaggio in Libano e non perché abbia la presunzione di conoscerlo a fondo ma perché è un paese che mi ha appassionata oltre ogni aspettativa. E poi mi sembra doveroso visto l’interesse suscitato on the road sui social e le richieste di informazioni che dal mio arrivo a Beirut sono all’ordine del giorno.

Prima però vorrei condividere con te le emozioni che questo paese incredibile mi ha regalato sperando, come sempre, di suscitare l’attenzione che merita.

Perché un viaggio in Libano?

Se mi segui da un po’ avrai intuito che quando trovo un’area di interesse divento monotematica. Così è stato con l’Africa Occidentale in cui ho fatto ritorno per sei anni consecutivi esplorandone una buona parte, e lo stesso è stato per l’America Latina che tra il 2011 e il 2017 mi ha ospitata ben dieci volte per periodi anche piuttosto lunghi.

Qualcuno tempo fa mi ha chiesto se ha senso, considerato quanto è grande il mondo e che non basterebbero tre vite per visitarlo tutto, tornare più volte nello stesso luogo. La risposta è assolutamente soggettiva.

A me, personalmente, non interessa conquistare il mondo, mi accontento di vederne giusto un pezzo cercando di coglierlo nella sua intimità. Questa è la ragione che mi spinge all’eterno ritorno; il modo migliore, a mio avviso, per approfondire la conoscenza con un paese e la sua gente, il che mi induce a rispondere “Si, per me ha senso!

Data la premessa ti chiederai perché ho deciso di partire per il Libano visto che non ho mai dimostrato particolare interesse per il Medio Oriente. A onor del vero io il Libano lo lumavo dal lontano 2010 ma poi, per una ragione o per l’altra, non mi sono mai decisa.

È stato di ritorno dal viaggio in quella splendida terra che gli israeliani hanno usurpato ai palestinesi nota appunto come Palestina che è scattato il desiderio, peraltro urgente, di avventurarmi in Medio Oriente. Forse da sola non l’avrei fatto perché temevo fosse un paese instabile e insicuro ma il mio amico Riky aveva tra le mani un biglietto aereo per Beirut e ho bene pensato di accodarmi a lui.

Ora, fermo restando il fatto che la prossimità con gli israeliani non garantirebbe la stabilità a nessuno, io e Riky abbiamo girato il Libano in totale autonomia – da nord a sud, da est a ovest – e non abbiamo mai percepito la sensazione di pericolo, tutt’altro…

Un viaggio in Libano è un viaggio nella storia con la scoperta di siti del calibro di Baalbek, nella valle de Beqã, tra le rovine monumentali di templi risalenti a più di 2.000 anni fa, o di Al-Bass, a Tyro, che ospita l’ippodromo romano più grande e meglio conservato al mondo, ma è anche e soprattutto un viaggio nel passato recente di un popolo martoriato che non ha perso valori primari come quelli dell’accoglienza, l’ospitalità e la condivisione.

Baalbek, uno dei must di un viaggio in Libano
Tra le rovine di Baalbek

Otto giorni vissuti a contatto con la popolazione locale che ci ha sorpresi con la sua generosità e il desiderio di renderci parte delle loro vite, anche solo per qualche ora. Gente aperta e bendisposta ad aprirsi all’altro a differenza di chi, come noi, vive schiavo della diffidenza e della paura del diverso.

Otto giorni ricchi di incontri come quando, di ritorno dalla Qadisha Valley, ci siamo ritrovati a casa di una famiglia di Hasroun che ci ha accolti come se fossimo amici di vecchia data prodigandosi in ospitalità, o i ragazzi siriani con cui abbiamo convissuto per un paio di giorni nella guesthouse di Tripoli che ci hanno trattati da fratelli.

E poi ripenso ad Ali, della splendida Tiro, un contatto avuto da una ragazza con cui avevamo scambiato si e no quattro parole la sera prima in un bar e che dopo averci accompagnati in lungo e in largo per le vie della città ha fatto l’impossibile per convincerci a dormire da lui, o al ritorno a Saida, la sera, quando dopo aver chiesto a due adorabili vecchietti che diffondevano nell’aria profumo di sciscia il permesso di immortalarli in uno scatto, ci siamo ritrovati seduti con loro a fumare tabacco alla mela e bere limonata fresca.

Il tutto rigorosamente, o quasi, in lingua araba che non parliamo né io né Riky, ma la differenza linguistica non rappresenta un ostacolo quando c’è realmente la voglia di comunicare.

Più conosco il mondo e più mi rendo conto che la ricchezza, quella vera, sta in questo. Nella capacità di comunicare e di condividere, doti di cui noi purtroppo siamo un po’ carenti. Ci trinceriamo dietro i muri dell’indifferenza e dell’intolleranza negandoci al piacere di andare oltre e abbattere le frontiere, e non mi riferisco alle frontiere fisiche per cui bastano quattro soldi e un po’ di volontà ma a quelle mentali. Questo è purtroppo un dato di fatto che ci riguarda un po’ tutti.

Io per prima, che quando viaggio mi ritrovo spesso a condividere momenti preziosi con la gente, a Milano faccio fatica ad aprire la porta di casa mia agli sconosciuti. Ogni tanto mi capita, come quando anni fa dedicavo i miei venerdì pomeriggio a Lamine, un richiedente asilo della Mauritania, con cui trascorrevo le ore bevendo tè secondo il rituale dell’Africa Occidentale e chiacchierando piacevolmente nel microcosmo di casa mia. Ma sono eccezioni, non è certo la regola.

Torniamo dai nostri viaggi estasiati quando ci confrontiamo con popoli accoglienti e generosi ma non siamo capaci di ricambiare con la stessa unità di misura.

A Beyrut siamo stati nel campo profughi di Shatila e Abu, che dirige CYC – Children and Youth Center, una ONH che opera all’interno del campo palestinese) ci ha raccontato che il figlio vive in Italia ormai da un po’ di tempo ma non riesce proprio a integrarsi. Perché? Forse perché ci piace definirci cittadini del mondo, ma casa nostra è casa nostra e non ce la deve toccare nessuno? Non so come la vedi tu, io ipotizzo che sia così…

Insieme ad Abu Mouajhed, direttore del CYC a Beirut
Insieme ad Abu Mouajhed, direttore del CYC

Alla fine è questa la cosa più importante che mi ha lasciato il viaggio in Libano. La voglia di aprirmi di più all’altro e di impegnarmi nel dare oltre che nel ricevere.

Tolte le elucubrazioni mentali – scusa ma a me il viaggio serve a questo, a guardare il mondo per guardarmi dentro – il viaggio in Libano è anche molto altro.

È un viaggio al profumo di cedro e di spezie che aleggia nei souk delle città inebriandoti con i sapori di una gastronomia d’eccellenza.

Kebba, specialità del Medio Oriente
Kebba, specialità del Medio Oriente

È un viaggio tra religioni diverse che al canto del muezzin contrappone i rintocchi delle campane.

Ed è un viaggio tra i colori che si amalgamano nel denominatore comune del Mediterraneo da cui ci siamo congedati al tramonto sotto un cielo pennellato di rosso…

Tramonto a Tiro, ultima tappa del viaggio in Libano
Tramonto sulla spiaggia di Tiro

La Globetrotter

E tu come lo immagini il Libano? Ci sei stato? Avresti voglia di scoprirlo? Ti aspetto nei commenti.

Se cerchi spunti per organizzare un viaggio in Libano, qui trovi tutti i miei articoli

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24 pensieri su “Viaggio in Libano. Impatto emotivo con il paese dei cedri

  1. Lauro dice:

    E va bene: anche questa volta mi hai fatto venire voglia di andare in un paese che non avevo mai considerato come meta.
    Cara Diana, ormai sei una risorsa fissa e insostituibile di noi viaggiatori
    Ti ringrazio e, mi raccomando, continua così.

  2. Alfonso dice:

    Eccomi qua pronto a commentare questa nuova perla al tuo ricchissimo scrigno. Francamente il Libano era lontano dalle mie corde, forse dopo la mia breve visita in Israele come te possa considerare un giorno di poterci andare,certo é che leggendoti tutto mi sembra ovattato, come nelle favole di Anderson.Certo che un popolo così martoriato credo faccia fatica a risollevarsi ma dalla sua credo che abbia una voglia di gridare al mondo che il Libano non è quello dei media, ma ben altro. Ti lascio un bacione alla prossima

  3. Riccardo dice:

    Un viaggio che è stato il viaggio dentro la storia di un popolo, dalle sue radici antichissime fenicie fino alla recente e drammatica storia…
    È stato bello poterlo condividere con te, Diana, siamo due viaggiatori solitari che per una volta hanno unito le forze! E non ci è venuto male, anzi!!!
    Besos

  4. mary dice:

    il Libano, un paese che non avevo mai considerato nella mia priority list di viaggi ma al quale ho iniziato a pensare a seguito dei miei viaggi in Medio Oriente,,..prima Giordania, poi Israele, Oman, Iran e adesso lui, questo piccolo lembo di terra ricco di storia.
    ho sempre pensato fin dal mio primo viaggio nei paesi arabi che la loro generosità e accoglienza sia superlativa in tutto il mondo ed il tuo racconto me ne ha dato la conferma.
    dopo aver letto quanto hai scritto credo di sapere tutto quanto per visitare questo paese ad occhi chiusi, farò tesoro delle tue informazioni come fosse una guida speciale, come del resto lo sono gli altri tuoi reporter di viaggio….spero che questo popolo si risollevi dalle vicende della loro drammatica storia.
    non sono ancora partita, non vedo l’ora e già sento il desiderio di tornare…
    grazie Diana, porterò i tuoi saluti a questo popolo meraviglioso….e tienimi presente quando deciderai di tornarci.

    • Diana dice:

      Cara Marisa, non ti conosco personalmente ma da quel poco che ho capito di te parlando per telefono sono sicura che resterai ammaliata da questo paese strepitoso… Si, per favore, porta un saluto a quel pezzo di cuore che ho lasciato laggiù!

  5. Massimiliano dice:

    Cara Diana,
    sono capitato su questa pagina alla ricerca di informazioni su questo paese, dato che è da qualche tempo che mi piacerebbe fare un viaggio in Libano, e devo dire che hai risposto ai dubbi che avevo a riguardo, soprattutto legati alla sicurezza!

    Sono già stato in Israele e in Giordania e, quando lo racconto, molti mi guardano come se fossi folle! Invece non mi sono mai sentito in pericolo! Molte volte ci facciamo suggestionare dai media, a volte dimenticando che il peggio può succedere anche sotto casa.

    Per quanto riguarda il viaggio in sé, mi affascinano molto la storia e l’archeologia che questi luoghi offrono, così come la confusione, i mercati e il cibo buonissimo!

    Credo che alla fine opterò per Beirut come base, per poi spostarmi in giornata nelle altre attrazioni: capisco quando dici che la città è molto costosa, però da uomo single penso che approfitterò anche della vita notturna che la città offre 🙂

    Ti ringrazio ancora per questo racconto di viaggio e sarà interessante confrontarmici una volta tornato.

    Massimiliano

    • Diana dice:

      Caro Massimiliano,
      Intanto grazie mulle per essere qui. Il Libano ti incantera’ e anche Beirut è una bella città amche se, costi a parte, il vero Libano lo vedrai fuori dalla capitale! Assolutamente si, fatti vivo quando torni (anche via mail) che mi farebbe piacere confrontarmi con te! Ma quando parti?

  6. Silvia dice:

    …cerco informazioni sul Libano e trovo te! In effetti ricordavo di aver visto qualche tempo fa delle tue foto sui social proprio in Libano ma poiché fino a ieri era una meta che non avevo mai preso in considerazione non ci avevo dedicato la giusta attenzione.
    Ti confesso che il Libano non è mai stato nella mia lista dei desideri di viaggio ma leggendoti, sto un po’ cambiando idea. 🙂
    Hai qualche suggerimento da darmi sugli spostamenti?
    Grazie e buona serata
    Silvia

    PS ho visto che sei tornata a Milano (era l’ora eh!!! :D), se ti va… becchiamoci! 🙂

    • Diana dice:

      Cara Silvia… io leggevo te per la Cambogia e ci sta che ora ti renda il favore con il Libano! Ti mando un messaggio così ci becchiamo prima di ripartire e ti dico tutto sul Libano..

    • Diana dice:

      Manolo, grazie a te, mi hai fatto venire una morsa al cuore al solo nominarlo! Sono sicura che te ne innamorerai almeno quanto me, leggo entusiasmo nelle tue parole! Buon viaggio…

  7. Ada Quirino dice:

    Cara Diana,
    Più ti leggo e più mi sembra di conoscerti da sempre.
    E più mi viene voglia di viaggiare con te.
    Anch’io meridionale Lucana – Calabro – napoletana, non più giovanissima, medico attualmente in pensione dall’ospedale, amo i viaggi che raggiungono la profondità del mio essere. Amo l’umanità in tutte le sue declinazioni!
    Sono appena tornata dall’Iran e mi accingo a partire per il Libano il prossimo 1 Settembre!
    Mi piacerebbe davvero conoscerti
    Buona vita e buon viaggio

    • Diana Facile dice:

      Carissima Ada,
      scusa il ritardo nella risposta ma al momento sono in Pakistan e la connessione è quella che è. Intanto goditi il Libano che è un paese sorprendente, sicuramente avremo modo di conoscerci di persona e magari fare anche qualche viaggio insieme. Dove vivi attualmente? Attendo di sapere la tua sul Libano. Un abbraccio e buon viaggio

    • Diana Facile dice:

      Molto interessante cara Arianna, e soprattutto sincero e genuino… ci siamo capite! E già nel paniere dei prossimi viaggi?

  8. Barbara72 dice:

    Ciao Diana, non conoscevo il tuo blog ma da oggi ti seguirò (almeno virtualmente!) ovunque in giro per il mondo!!
    Grazie ai tuoi articoli mi hai fatto innamorare del Libano, una destinazione che pensavo di visitare da tempo ma sulla quale non ho mai trovato informazioni così pratiche e dettagliate. Sto programmando il viaggio per la prossima Primavera…nel frattempo mi accontento di sognare il paese dei cedri leggendoti!
    Un saluto da Genova. Barbara72

    • Diana Facile dice:

      Cara Barbara,
      innanzitutto benvenuta! Sono davvero felice che tu abbia trovato a casa mia le risposte alle tue domande! Il Libano è un paese stratosferico di cui mi sono innamorata alla follia e un giorno tornerò, ma credo che tu mi anticiperai! Ti auguro buon viaggio, scrivimi se hai qualche dubbio e sicuramente se passo da Genova mi farò viva (lo stesso tu con Milano).
      Un abbraccio

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