Qualche tempo fa ho iniziato a riflettere sui pro e i contro del viaggiare da soli.
Sono trascorsi esattamente quattordici anni dalla mia prima avventura in solitaria e ti confesso che, dopo un lungo periodo di grande euforia, ho iniziato a intuire che non è tutto oro quel che luccica e che c’è anche un rovescio della medaglia. Oggi chi viaggia da solo non è più visto come un essere strano, anomalo, che ha qualcosa che non va, e rivedo negli occhi degli “esordienti” quella stessa luce che animava i miei quattordici anni fa.
Così, in un momento molto particolare della mia vita – sono appena rientrata dal Pakistan, un paese che ho amato profondamente, dove ho fatto la mia prima esperienza come tour leader– è nata l’idea di questo post sui pro e i contro del viaggiare da soli, frutto di una consapevolezza acquisita sul campo e del confronto con altri viaggiatori incontrati in giro per il mondo. Insomma, uno di quei post intimi, emotivi e rigorosamente personali che scrivo di getto lasciando che sia il cuore, e non la testa, a parlare.

Premetto, se mi leggi per la prima volta che mi legge, che oltre a essere una viaggiatrice solitaria sono anche una viaggiatrice part-time. Nel 2011 ho deciso di barattare i soldi con il tempo rinunciando a dei mesi di stipendio per viaggiare più a lungo e sono anni ormai che sverno al caldo trascorrendo dai tre ai quattro mesi consecutivi nell’altro emisfero.
Il connubio di questi due elementi mi ha sempre trasmesso un senso di libertà sconfinato, quasi assoluto, al punto da esserne diventata in un certo qual modo “schiava”. Partendo da cose più semplici e banali – come il decidere quando mangiare e dove dormire – fino a scelte ben più importanti come quella dell’itinerario e con chi condividere momenti ed emozioni, senza dover necessariamente scendere a compromessi. La vita quotidiana ce ne impone ogni giorno e vuoi o non vuoi il più delle volte bisogna trovare dei punti d’incontro intaccando la nostra sfera personale. Quantomeno in viaggio, sarebbe bello non avere vincoli e il viaggiare da soli regala l’ebbrezza di vivere liberamente per un tempo più o meno lungo il che, per molti versi, è impagabile.
Peccato però che questo lato così luminoso dalla medaglia abbia un rovescio altrettanto opaco.
Perché questo senso di libertà, a lungo andare, rischia di gonfiare a dismisura il tuo ego conducendoti sulla strada dell’intolleranza e per quanto sia comprensibile, a mio modo di vedere, è comunque inaccettabile.
Questa la ragione principale che mi ha spinta a provare l’esperienza di viaggiare in gruppo. Non più di un anno fa l’avrei evitata come la peste mentre oggi sono felice di essermi messa in gioco superando un mio limite. Non voglio rischiare di diventare intollerante, quantomeno non più di quanto già lo sia, e questa cosa l’ho colta confrontandomi con viaggiatori solitari ben più navigati di me. Perché poi l’intolleranza rischia di esulare dalla sfera del viaggio e di riversarsi nella vita di tutti giorni e a quel punto la solitudine non è più una scelta ma una condizione e non necessariamente positiva!
Il secondo grande punto di forza del viaggiare da soli è la crescita esponenziale della propria autostima. Ricordo le domande che mi ponevano i primi anni – tra cui le ricorrenti “ma non hai paura?”, “ma non ti senti sola?” – e lo sguardo carico di ammirazione di fronte al mio NO secco, deciso, quasi autorevole. È inevitabile che l’autostima leviti e che uno cominci a percepirsi un gradino sopra la media guardando tutti dall’alto verso il basso. Diventi come un mentore che non ha bisogno dei consigli di nessuno e anzi sei tu, che dall’alto della tua esperienza, ne dispensi agli altri.
Consigli di viaggio ma anche consigli di vita che ti portano a imboccare, senza quasi rendertene conto, la strada della supponenza. Una strada che a me non interessa percorrere ed ecco la seconda ragione che mi ha spinta ad affrontare un viaggio in compagnia di persone a me sconosciute. Per veder luccicare entrambi i lati della medaglia.
Ho sempre pensato, e continuo a crederlo, che ogni viaggiatore almeno una volta nella vita debba vivere l’esperienza di un viaggio in solitaria che è, prima di tutto, un viaggio dentro se stessi, il territorio più inesplorato che ci sia. Viaggiando da solo impari a conoscere aspetti di te che non immaginavi nemmeno lontanamente di possedere, riesci a cogliere i tuoi limiti e ti impegni nel superarli, scopri il mondo e lo fai – anche se può sembrare un paradosso – attraverso il mondo e nel confronto con l’altro, il diverso, che come uno specchio riflette le differenze e te le pone sotto il naso, rendendole tangibili.
Ma una cosa non esclude l’altra e questo l’ho capito solo ora, partendo con un gruppo, il che potrebbe rappresentare il punto d’incontro della mia vita.
Il modo per essere libera senza cadere nell’intolleranza, per mantenere alta la mia autostima senza scivolare nella supponenza e per continuare a conoscere il mondo partendo dalla conoscenza di me stessa nel mio rapporto con gli altri, vicini o lontani che siano. Vista così suona proprio bene, non ti pare?
La Globetrotter
Premesso che, come sempre, questa non vuole essere una verità assoluta ma la mia verità, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi perché è dal confronto che nascono e si sviluppano idee. Ti aspetto nei commenti. Grazie mille
Hai trovato questo post piacevole e interessante? Lasciami un commento e condividilo sui social! ?
Iscriviti alla Newsletter per non perderti le novità settimanali sul blog. Nuovi itinerari, racconti di viaggio, consigli pratici, approfondimenti culturali, partenze di gruppo e tanto altro! ?
Bellissimo articolo! Molto intimo, pur non avendo mai viaggiato da solo hai trasmesso benissimo quello che immagino possa comportare!
Grazie Mirko, direi che prima o poi dovresti farlo anche tu! Sei una persona profonda e non ti farebbe male… un bacio
Io credo di essere un viaggiatore Polivalente, perché credo esista solo Il Viaggio. Giusto e doveroso provare qualcosa di diverso e mai sbarrare una porta a prescindere le proprie attitudini. Viaggiare da soli è la mantra di un vero viaggiatore, viaggiare in gruppo è un confronto che può lasciare qualche dubbio ma arricchisce ugualmente,infine perdersi verso l’ignoto con la propia morosa/o è il sogno nascosto di molti o di tutti
Si, hai perfettamente ragione! Non c’è un solo modo di viaggiare, basta prendere e partire!
Ciao vagabonda! Lo sai, mi conosci, sono strana. Ho fatto un paio di viaggi sola e non mi sono piaciuti, amo partire con gli amici e poi, magari, fare nuove conoscenze. I viaggi di gruppo devono essere senza troppi pax, per me, altrimenti è una bolgia…
Quando mi rifilano il compito di gestire un tour lo faccio con entusiasmo nella parte organizzativa a fatica durante, e spesso trovo il modo di scaricare su altri la rottura!!! A 67 anni penso che sarò sempre meno disposta a evolvermi… tu, sei ancora un fiorellino, abbraccia nuove esperienze e poi condividi con i tuoi appassionati amici!
Norma
Ciao girellona, si certo lo so ognuno di noi ha la sua strada e questa strada non si sa mai dove ci porterà… ieri da sola, oggi in gruppo domani chi sa! Resta costante il tema e la voglia di viaggiare sempre e comunque! E di condividere chiaramente
Ho una grande stima nei tuoi confronti, e con questo post forse è anche aumentata. Penso che tu sia il tipo di viaggiatrice che amo di più, sei sempre sincera e diretta, trovo che tu sia sempre stata umile.
Io penso che ultimamente si sia un po’ creata una sorta di competizione su quale sia il “vero” modo di viaggiare, e sembra che se non fai il giro del mondo (ancora meglio da soli) o qualcosa di estremo non sia considerato viaggio.
Per me quel che conta è viaggiare e basta, vicino, lontano, da soli, in compagnia, poco importa. L’importante è avere il desiderio di imparare, di conoscere, di scoprire, e soprattutto di stare bene.
Sono con un PC non mio, ma appena ne ho la possibilità vorrei condividere questo tuo bellissimo articolo sulla mia pagina, se non ti dispiace.
Simona sono pienamente d’accordo con te! Ho anche l’impressione che molti viaggiano più per essere social che per viaggiare e questa è una delle ragioni per cui non mi ritengo una travel blogger e non mi interessa diventare tale. VIAGGIARE è linfa vitale per la conoscenza e la ricchezza che ci offre e poco importa dove come quando e perché basta partire… condividi pure, mi fa solo tanto piacere e onore! ❤
Bellissimo articolo. Ultimamente leggo parecchi blog di viaggi e in nessun viaggiatore solitario ho trovato ancora tanta profondità d’animo e il senso di umiltà del rimettersi in discussione in questo modo.
“Gonfiare il nostro ego fino a portarci all’intolleranza”, ecco, questa è una frase che resterà incollata nella mia memoria a lungo. Un bel promemoria per tutti, viaggiatori, turisti, solitari, in coppia, in gruppo.
Grazie per questo articolo!
Grazie infinite Elisa, in fin dei conti il viaggio è una riflessione sulla vita e sono lieta di trovare chi la pensa come me. Un abbraccio
Woow, diana! Mi sono letto tutto il tuo articolo, ma anche il tuo rimando del tuo primo viaggio in solitaria…un viaggio nel viaggio! È bello viaggiare, ma anche leggere di viaggi, se c’è qualcuno che sa scriverne cosi bene! Il tuo racconto del viaggio interiore, così intimo, credo che parli a nome di tutte noi donne, e delle nostre paure. Ci vuole coraggio a viaggiare da sole, dentro noi stesse, e ammetterlo è il passo piu ardito. Un abbraccio. Ps oggi ho pranzato in un paesino sull’oceano ‘spagnolo, di fianco al mio tavolo c’erano due signore, 88 e 81 anni: due consuocere, mi hanno spiegato orgogliose, la più anziana aveva viaggiato per un’ora e mezzo su un autobus, da sola, per andare a trovare l’amica, lo fa sempre. La prova che il viaggio è una condizione dell’anima.
Ciao Anna, che bella la storia delle nonnine che si ritrovano e continuano a viaggiare nonostante l’età! Si, concordo con te, il viaggio è una condizione dell’anima che non consiste nel dimostrare nulla a nessuno ma semplicemente nel lasciarsi fluire, liberamente, verso i luoghi ma anche verso la gente! PS: Sono contenta di averti ritrovare, ti aspetto al ritorno dalla Spagna per recuperare il tempo perso! Un abbraccione
Nell’arco della nostra vita non rimaniamo mai la stessa persona ma siamo tante persone unite da un unico cordone. Ci sta desiderare dei momenti di avventura solitaria e poi compagnia, anche nella versione di tour leader. A me piace fare entrambe le cose. Anche perché andare ad Ibiza da solo mi deprimerebbe! Ben venga quindi sfruttare ogni occasione al 100%
Concordo con te, nella vita ci sono cicli e ricicli, esperienze che si fanno in determinati momenti della vita, senza sforzarsi. Questo è stato il mio momento ed è stato un bel momento. Sono contenta di ritorvarti qui, dovrei venire a Napoli prossimamente. Magari riusciamo a vederci. Un abbraccio
Fammi sapere quando vieni. Così mi racconterai come va col riciclo.
mmm… non capisco di cosa parli! Ora ti devo proprio vedere…
Ciao Diana! Ammiro la tua grande sincerità nel raccontare queste tue esperienze e sensazioni così personali. Non ho mai viaggiato da sola e non posso immaginare di farlo. Ho invece fatto diversi viaggi anche con gruppi organizzati e ti assicuro che anche questi, in modo diverso, arricchiscono molto. Ho conosciuto tante persone diverse, di varie età, provenienza, estrazione, single, coppie, famiglie… ho/abbiamo scoperto mondi nuovi – non solo luoghi – fatto amicizie assolutamente inattese. Penso che ogni modo di viaggiare abbia i suoi aspetti positivi (e negativi ovviamente)… importante è continuare a farlo, vicino o lontano che sia.
E io concordo in pieno con te cara Petra. L’unica cosa che conta è assecondare le proprie inclinazioni e questo vale per i viaggi ma non solo. Fare ciò che si ama, farlo con chi si ama e soprattutto farlo perché il tempo non sempre ci è amico, a differenza di quel che si crede! Grazie comunque. Un abbraccione.
Ciao a tutti,
condivido tutto quello che avete scritto sulla magia del viaggiare, dovunque , comunque, da soli e con chiunque….beh con le dovute riserve……..
La libertà che la solitudine regala è impareggiabile, ma è vero che può diventare un limite se non se ne può più fare a meno..
E mentre Narrabondo si deprimerebbe da solo a Ibiza, giustamente, io a Formentera voglio andarci ogni anno una settimana da sola, quasi di nascosto da tutti, per evitare accolli:-)………..però uno dei miei viaggi più intimi è stato in Birmania, con un’amica stagionata come me.
Alla fine anche questo lungo isolamento è stato un viaggio, faticoso, a volte sfiancante, ma mi ha permesso di vedere alcuni lati oscuri in profondità,
quasi in trasparenze………però ora basta….vorrei prendere il primo e più lungo volo……..
A Diana e tutti voi, buona VITA in VIAGGIO
Quante sacrosante verità hai detto Daniela, per terminare in bellezza… ti vengo dietro!