Non c’è termine migliore per definire la mia scorribanda a Copenhagen se non quello di passeggiata. Eh già, proprio così, sono partita per fare una passeggiata a Copenhagen, che male c’é? Al posto di una gita in montagna, io ho optato per la capitale della Danimarca, complice Easyjet che con un prezzo del biglietto allettante e orari di andata e ritorno da leccarsi i baffi ha reso possibile questo one-day-trip.

Non amo il freddo e non è un caso se ho scelto di svernare nell’altro emisfero ma cambiare aria di tanto in tanto, anche solo per una toccata e fuga, ritempra gli spiriti inquieti. Così un giorno di qualche anno fa proposi ad Anna (mia compagna di avventure e sventure fino a prima del mio cambio di rotta) quella che molti hanno definito una follia, ben sapendo che avrei sfondato una porta aperta. Abbiamo tirato dentro una terza amica e siamo partite con il proposito di andare a rendere omaggio alla Sirenetta.

Nonostante le nefaste previsioni meteorologiche, Copenhagen ci ha accolte con il sole e il cielo terso. Per essere a novembre direi che non c’è male! L’aria era a dir poco frizzante ma di gran lunga meglio il freddo della pioggia, specialmente quando hai a disposizione un solo giorno che per forza di cose trascorrerai all’aperto…

Non vi farò una descrizione dettagliata della giornata che sarebbe del tutto inutile e tediosa… diciamo che Copenhagen non è Roma e dal mio punto di vista – che però, considerata la mia avversione al freddo, è sicuramente di parte – un giorno può essere sufficiente per farsi un’idea dell’aria che si respira in città!

Non disponendo di molto tempo abbiamo optato per un ticket 24 hours per muoverci con maggior agilità. Io sono una gran camminatrice e fosse dipeso da me l’avrei girata tutta a piedi ma probabilmente un solo giorno non sarebbe stato sufficiente. Vero è che l’obiettivo della nostra scorribanda era rendere visita alla Sirenetta e infatti, dopo un giro nei vicoli del centro città animati da negozi, ristoranti, locali ed edifici storici, siamo andate alla ricerca del simbolo di Copenhagen.

La statua bronzea della Sirenetta, protagonista dell’omonima fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen che vi sarà stata letta almeno una volta quando eravate bambini (e che è sempre un piacere rileggere, anche da grandi!) siede su uno scoglio nel porto di Copenhagen dal lontano 1913 quando il fondatore del Birrificio Carlsberg la regalò alla città. Distratta dal via vai continuo di turisti durante il giorno, mi chiedo se di notte, da sola in mezzo al mare, attende ancora il ritorno dell’amato principe… e visto che in fondo sono una romanticona, mi piace pensare che sia così!

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Una passeggiata a Copenhagen, in visita alla Sirenetta

Ci siamo poi dirette al Canale di Nyhaven, nato nel XVII secolo per collegare il porto al centro della città e divenuto oggi una delle maggiori attrazioni di Copenhagen. Vivace, eclettico, allegro, è l’ideale per passeggiare apprezzando le graziose casette che, affacciate sul canale, ricalcano il centro di Amsterdam! Perché poi, di fatto, l’impressione che resta è quella della classica trappola per turisti in cui tutto è decisamente carissimo, persino l’aria che respiri!

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Una passeggiata a Copenhagen, in visita alla Sirenetta

Per concludere la giornata in bellezza, non potevamo perderci la visita di Christania, nota anche come la Città Libera di Copenhagen, una zona abbandonata occupata dagli squatters negli anni Settanta. Un miscuglio di magazzini, baracche, case, splendidi murales e sculture all’aperto che tutt’oggi sfugge al controllo del governo danese. Detto inter nos, la parte che mi ha detto di più! Mi chiedo se oggi è ancora come cinque anni fa…

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Una passeggiata a Copenhagen, in visita alla Sirenetta

Concludendo, a colpo d’occhio Copenhagen è una città graziosa, a misura d’uomo, ordinata, pulita e impostata all’insegna della green philosophy, come dimostrano le numerose piste ciclabili, i bus elettrici e le bici taxi di cui pullula la città. Assolutamente gradevole anche se, personalmente, non ci vivrei nemmeno se mi pagassero a peso d’oro.

In primis per il clima: le temperature massime in luglio e agosto raggiungono a malapena i 20° C e tra l’altro, se non sbaglio, piove spesso e volentieri. Non so voi ma io sono meteoropatica e abbraccio in pieno la teoria di Montesquieu secondo cui il clima influenza pesantemente lo spirito di un popolo. Avete notato anche voi che laddove batte il sole la gente è allegra, calorosa, accogliente e aperta mentre dove fa freddo la gente è più introversa, diffidente e malinconica? Giusto per capire se sono io che me la racconto o se è una percezione comune.

D’altronde, diciamocelo, non è che la conclusione della Sirenetta sia stata proprio felice. Evidentemente nemmeno nelle fiabe si riesce ad avere il lieto fine in Danimarca! Superfluo a dirsi che sto scherzando e mi permetto di farlo solo perché non ho amici danesi…

Chiaramente poi, da buona italiana che si rispetti, non vivrei in Danimarci per il cibo! Non voglio essere campanilista ma non ce la farei a pranzare tutti i giorni con smørrebrod e zuppe! Pasta e pizza tutta la vita, scusate se è poco…

Last but not least, Copenhagen è una città carissima! Certo, uno che vive e lavora lì ha uno stipendio correlato al costo della vita ma per quel che mi concerne… il gioco non vale la candela!

Tuttavia il mondo è bello perché è vario, giusto? E sono sicura che tra voi che leggete ci sarà almeno un 30% che non la pensa come me… io sono comunque felicissima di aver respirato, anche solo per un giorno, un po’ d’aria nordica. Perché come disse il caro, vecchio Baudelaire

I veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo” e non sanno perché. I loro desideri hanno la forma delle nuvole.

La Globetrotter

E tu sei stato a Copenhagen? Ti è piaciuta? Quanto tempo consiglieresti di dedicarle?

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22 pensieri su “Una passeggiata a Copenhagen, in visita alla Sirenetta

  1. Marilena romagnoni dice:

    Io sono stata a copenaghen qualche anno fa ma una descrizione come l hai fatta tu sinceramente non sarei in grado di farla assolutamente complimenti sei bravissima!

    • Diana dice:

      Grazie Marinella! Anche se per me descrivere le città non è piacevole come descrivere altro… dal mio punto di vista mancano di poesia!

  2. narrabondo dice:

    Voi milanesi siete fortunati: se potessi, queste fughe le farei anche io 🙂
    Come ti è sembrata alla fine Copenhagen? Devo dirti la verità, a me ispira veramente poco. Me ne hanno sempre parlato tutti male rappresentandomi, come hai fatto tu, che è carissima senza valerlo da un punto di vista turistico.
    Non sono un amante dei paesi del nord, ma in futuro – se devo proprio farmi sperticare coi prezzi – credo che me ne andrò in Svezia.

    Fammi una cortesia, non approvarmi i precedenti commenti 🙂

    • Diana dice:

      Non è male per una gita di un giorno, massimo due… però nemmeno io sono un’amante dei paesi del nord, se non altro per il freddo perchè la Norvegia è splendida! ma visto il prezzo irrisorio del biglietto (avrei speso di più a venire a Napoli con un’offerta) direi che ne è valsa la pena!

  3. rina dice:

    ciao cara… concordo con Marilena , scrivi molto bene.

    Appena posso mi leggerò tutto ciò che hai scritto sulla Colombia.

    Buona giornata

    • Diana dice:

      Ma benvenuta cara Rina! Ti apro con piacere le porte del mio mondo e spero di riuscire a farti viaggiare attraverso le mie foto e le mie parole… nell’attesa della prossima partenza! Un abbraccio e buona giornata anche a te…

    • Diana dice:

      Assolutamente! I paesi del nord per quanto mi riguarda sono da toccata e fuga, possibilmente in estate… In Norvegia ad agosto andavo in giro con il maglione di lana pesante! Ma sono comunque posti affascinanti, che vale la pena vedere… a presto!

  4. Map & Fork dice:

    Noi ci siamo stati la scorsa primavera e ci torneremo senz’altro presto. E’ vero che non è tra le città più calde d’Europa ma in compenso ci sono così tante cose da vedere e l’atmosfera è così rilassata (soprattutto a Christiania eheh).
    Per chi non ci è ancora mai stato e ha più di un giorno (sei stata molto brava a vedere tutte queste cose in poche ore, complimenti!) La chiesa del nostro Salvatore con la sua spirale dorata da “scalare” (proprio vicino la città liberta di Christiania), per rimanere in tema di chiese, questa volta in centro, la Cattedrale luterana di Nostra Signora dove con le magnifiche statue del Cristo e degli apostoli opera di Bertel Thorvaldsen (Bartolomeo), la torre rotonda, la piazza dei Francescani con le sue casette colorate e a pochi passi da Amalienborg, la chiesa di marmo dalla cupola verde rame.

    • Diana dice:

      Ragazzi, grazie per il vostro contributo! Trovo geniale il fatto di partire da uno spunto e ampliarlo, io ho una concezione un po’ particolare del viaggio e di fatto ho semplicemente fatto una piacevole passeggiata per coglierne un po’ l’atmosfera per cui ben vengano i contributi di tutti coloro che ne sanno più di me… Grazie ancora! Spero di rileggervi presto da queste parti…

  5. Diletta dice:

    Per Capodanno andrò a Copenaghen, prenderò spunto anche dal tuo itinerario, anche se io starò un po’ di più! 🙂
    E grazie per l’indicazione del bus per la Sirenetta, visto che voglio vedere millemila cose direi che è meglio che andare a piedi (la bici non so quanto sia indicata a gennaio)!

    • Diana dice:

      Non lo è per niente cara Diletta, io sono morta dal freddo a novembre! Passerai senza dubbio un bel Capodanno, io non l’ho vissuta ma pare ci sia una gran bella movida…

  6. Partyepartenze dice:

    Copenaghen è stata la mia prima destinazione extra Italia senza genitori (avevo circa 18 anni). Ne ho un ricordo dolcissimo con il sapore della libertà e della giovinezza. Ho fatto anche io la foto davanti alla sirenetta, ma ho perso l’equilibrio e sono finita con un piede in acqua. Lo stesso piede mi ha portato in giro tutto il giorno e anche alla sera. Sono passati circa 30 anni (e così facilito i conti per scoprire la mia età!) e se ci penso sento ancora freddo!

    • Diana dice:

      Ahahah, scusa se rido Paola ma mi sono vista la scena di te che finisci in acqua accanto alla Sirenetta che poi, detto tra noi, mi aspettavo molto più monumentale! Beh, il primo viaggio non si scorda mai, è quello che lascia il segno, nel bene e nel male… la cosa che mi fa specie è pensare a come dovevano essere i posti trent’anni fa, ma in alcuni casi anche solo dieci anni fa! Cambiamo noi, cambiano loro… sarà per questo che torno sempre negli stessi posti? Boh… comunque si, il freddo lo sento pure io, nonostante la splendida giornata di sole penetrava nelle ossa… Buona giornata!

  7. Alfonso dice:

    Dicembre 2016 tra Danimarca e Svezia questo è il periodo che amo per le mia scorribande ,sarà perché amo il Natale sarà perché questa festa mi mette tristezza ma una settimana tra Copenaghen/Malmö mi è piaciuta.Copenaghen non è cara e carissima,troppo bella al Tivoli ho visto le luminarie più belle d’Europa ordinata,troppo per noi Napoletani.Forse anche io non ci vivrei non per il freddo ma ho avuto la sensazione che anche una risposta costa cara,ritornarci? Non so il perché ma non amo ritornare nel luogo dei miei delitti anche se mi sono piaciuti tantissimi,non riesco a spiegarmelo.Buona domenica bella globtrotter……….

    • Diana dice:

      Io conosco poco i paesi del nord, a parte la Novergia in cui ho fatto il mio primo viaggio da backpacker, Copenhagen è il luogo più a nord in cui sono stata. Ma mi riprometto di tornare a bazzicare quelle parti prima o poi…
      Invece come avrai ben capito a me piace tantissimo tornare nei luoghi che ho amato, fermo restando che la maggior parte delle volte che amo un luogo è perché ho amato qualcuno (in senso lato).
      Buona domenica anche a te…

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