Uno degli aspetti che prediligo in viaggio è sperimentare la gastronomia del paese che mi ospita. Condividere un pasto con la gente del luogo è uno dei modi migliori per entrare in connessione con quel luogo e ti svela molto sulle abitudini e sul carattere di un popolo. Tuttavia, se non hai la fortuna di ricevere un invito a pranzo a casa di qualcuno, l’ideale è recarsi nei ristoranti locali dove è facile conoscere gente e pasteggiare scambiando due chiacchiere. Spesso e volentieri questi ristoranti sono tutt’altro che invitanti, ma garantiscono la freschezza degli alimenti e l’autenticità dei sapori originali come nel caso della Thiéboudienne, (o CEEBU JEN in wolof), una pietanza senegalese originaria di Saint-Louis risalente al XIX secolo.
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Volendo semplificare, giusto per darti un’idea, si tratta di riso con il pesce, ma è un’immagine molto riduttiva. La preparazione della Thiéboudienne, infatti, richiede approssimativamente tre ore di tempo e una lista di ingredienti che non finisce più.
Il risultato finale è un enorme piatto da portata che presenta un letto di riso rosso (esiste anche la variante in bianco, sebbene sia meno diffusa) su cui giace il pesce intero (generalmente si utilizza la cernia bianca, ma anche l’orata è un’alternativa valida e gustosa) contornato da pezzi di melanzana, peperone, cavolfiore, carota e manioca (tubero dalla forma allungata che si assottiglia all’estremità, presenta una scorza ruvida e marrone che racchiude una polpa dura, bianca o giallastra ed è una delle principali fonti di alimentazione nei paesi africani).
I restanti ingredienti, sapientemente amalgamati tra loro, restano invisibili all’occhio ma non passano inosservati alle papille gustative visto che sono quelli che fanno di un semplicissimo riso con il pesce la deliziosa Thiéboudienne. Prima della cottura, infatti, il pesce viene farcito con un mix di aromi che ne esalta il sapore delicato e raffinato. E il fatto che il riso sia rosso non necessita di ulteriori commenti, un po’ di fantasia e ci arriviamo tutti.
Per inciso, non dimentichiamo che questo non è un blog di food ma un blog di viaggi per cui scriverò di ricette che mi hanno vista intervenire attivamente nella preparazione. Nel caso della Thiéboudienne, un pasto che viene servito rigorosamente a pranzo ed è più facile che venga preparato a casa visti i lunghi tempi richiesti per la sua realizzazione, confesso di essermi limitata a mangiarla.
Entrare in una casa senegalese nel giorno di Thiéboudienne significa non solo gustare una vera prelibatezza ma anche, e soprattutto, vivere un momento importante e intimo della vita quotidiana in Senegal. Un momento da cui l’individualismo è bandito perché ci si ritrova tutti attorno allo stesso piatto da portata a condividere, con l’uso delle mani, il medesimo pasto. Può suonare strano, ma ma superato l’impatto iniziale il sapore della Thiéboudienne ti conquisterà…

La Globetrotter
Hai già provato la Thiéboudienne? Hai apprezzato?
Vivi a Milano e vuoi provare la Thiéboudienne? Il Ristorante Baobab di via Tadino 48 è un locale molto semplice frequentato prevalentemente da senegalesi.
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è quasi la stessa cosa che abbiamo in Marocco, il piatto in Marocco è chiamato couscouse
grazie per l’articolo, grazie anche per il tuo tempo per iscritto
ci ha permesso di scoprire la cultura senza visitare il paese
Grazie a te! Ma parli benissimo italiano… io adoro anche il couscous marocchino se devo dirla tutta! Beh, vieni a farmi visita più spesso allora! A’ bientot…
ciao. io sono senegalese e il mio cibo preferito è proprio quello. Lo mangio ogni Domenica.
Grazie mille, di tutti i miei amici penso che tu sia l’unica che apprezza cosi tanto il Senegal. Ti voglio un botto di bene.
Ciao Aicha, grazie a te per questo feedback. Io adoro anche yassa e mafè però si, pure per me questo piatto è il top!