Camminare sulle acque come Gesù Cristo. Questa è la prima immagine che balza alla mente quando si sente parlare di The Floating Piers, l’opera realizzata dall’artista americano di origine bulgara Christo Vladimirov Yavachev sul lago di Iseo.
La prima volta che ho sentito nominare The Floating Piers è stato qualche mese addietro dal mio amico Riccardo. Lui abita a Sulzano, uno dei paesi interessati dall’opera di Christo, e il suo entusiasmo mi ha letteralmente travolta. Ero appena rientrata dal Brasile e una sferzata di vita mi ci voleva proprio. Amo le cose strane e l’idea di camminare sull’acqua, o quantomeno di averne l’impressione, mi stuzzicava non poco!
Ora, non me ne vogliate a male, sono sicura che sapete tutti di cosa sto parlando ma è sempre meglio abbondare che scarseggiare! Chi lo sa che qualche marziano atterrato di recente sul nostro pianeta capiti casualmente su questo post, legga “camminare sull’acqua” e mi prenda per pazza? Scusate il sarcasmo… lo scorso anno mi è stato chiesto da un brianzolo cosa fosse EXPO! Da lì ho imparato che non bisogna mai dare nulla per scontato.
In sintesi, The Floating Piers è una passerella pedonale interamente rivestita di un tessuto giallo dalia che collega Montisola (la più alta isola lacustre d’Europa nonché la più grande dell’Europa centromeridionale) e San Paolo (un isolotto che ospita un ex monastero, attualmente di proprietà della famiglia Beretta) alla terraferma. Un evento così non capita mica tutti i giorni a Sulzano che per due settimane, dal 18 giugno al 3 luglio, sarà al centro del mondo con quest’opera maestra e un numero considerevole di visitatori!


Io non amo particolarmente la confusione ma ci sono cose nella vita che vanno fatte sì o sì! Non ha senso andare altrove per vedere cose strepitose e lasciarsele sfuggire quando sono a portata di mano. E poi, lo confesso, lo sguardo trasognato di Riccardo che mi raccontava ciò che significava per lui The Floating Piers è stato decisivo. Certo, per non saper né leggere né scrivere ho scelto un giorno infrasettimanale più prossimo all’apertura che alla chiusura dell’evento e in compagnia di Riccardo e di altri tre amici affetti dalla mia stessa Sindrome da Wanderlust mi sono regalata una giornata decisamente fuori dall’ordinario. Dalla nostra il bel tempo, che ultimamente è un vero terno al lotto, e il fatto che Riccardo abiti a Sulzano: risparmiarsi la coda chilometrica è stata la ciliegina sulla torta e mi ha fatto apprezzare ancor di più la passeggiata. Un’esperienza, indubbiamente, unica nel suo genere!
Interessante il fatto che The Floating Piers, interamente finanziato da Christo con la vendita di disegni e bozze originali a collezionisti privati, musei e gallerie, abbia accesso gratuito, 24 ore su 24 ore, senza bisogno di prenotazione. Questo, almeno, sulla carta…
Dopo l’overbooking del fine settimana, la giornata di martedì è scivolata tutto sommato tranquilla: gente ce n’era in abbondanza ma non era molesta e siamo riusciti a fare il giro completo della passerella, raggiungendo anche l’isola di San Paolo che è una vera chicca. Dato che c’eravamo e considerato che non ci sarà un’altra occasione abbiamo optato per il pacchetto completo aspettando la sera per vederla illuminata. Peccato che, all’ultimo momento, la sorte ci abbia voltato le spalle: alle 21 in punto hanno chiuso tutto per manutenzione! Gente appena arrivata è tornata indietro a bocca asciutta e questa, purtroppo, è un’eventualità da tenere in considerazione. D’altronde, in casi così, è meglio avere un’accortezza in più che in meno se si vogliono evitare problemi. Tra l’altro, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, il paesaggio del lago d’Iseo, con le sue acque profonde e gli scorci mozzafiato, meriterebbe una visita anche senza la presenza della nota passerella. Ma io questo l’ho scoperto martedì… pur essendo a un tiro di schioppo non c’ero mai stata prima! Probabilmente The Floating Piers svelerà al mondo intero questo gioiellino troppo a lungo oscurato dai fratelli maggiori, il lago di Garda e quello di Como.
Qualcuno, non ho dubbi, si sarà chiesto il senso di The Floating Piers. D’altronde, se la domanda se la sono posta critici d’arte del calibro di Philippe Daverio, tra gli altri, che l’ha definita “obsoleta” e l’ha paragonata a una “fiera di paese”, è comprensibile che qualche legittimo dubbio venga pure a noi comuni mortali. Io che ci sono stata vi posso garantire che un senso ce l’ha! Tuttavia, considerato che la fruizione estetica di un’opera d’arte è totalmente soggettiva e partendo dal presupposto che “tutto è utile e necessario” così come nulla lo è – secondo una visione ottimista, o pessimista, della vita – lascio alle parole dello stesso Christo il senso di The Floating Piers.
“L’opera d’arte non è il tessuto, il tessuto è soltanto il materiale che le dà forma e vita. L’opera d’arte è anche l’acqua, sono le case su Montisola. Tutto questo è l’opera d’arte. E siccome l’opera d’arte è in acqua, abbiamo dovuto trovare un tessuto che potesse cambiare colore. E abbiamo usato un tipo di nylon molto sensibile all’umidità dell’aria. Ecco perché è come un dipinto astratto”.


Rilevante per comprendere il senso dell’opera il fatto che Christo insegua il sogno di The Floating Piers dal lontano 1970. Un sogno che si è scontrato con ben due porte chiuse prima di ottenere il supporto da parte dei comuni rivieraschi del lago di Iseo: quella delle autorità portuarie giapponesi di Tokio e quella delle autorità argentine del Río de la Plata.
Un sogno coltivato a lungo con Jeanne-Claude, l’amore di una vita nonché musa ispiratrice deceduta nel 2009, a cui ha indubbiamente voluto rendere omaggio con la realizzazione dell’opera che si è caricata ulteriormente di pathos e significato… non è un caso infatti che nel presentare The Floating Piers al pubblico Christo parli sempre al plurale, come se non fosse solo!
Infine, un sogno che – vista la veneranda età dell’artista – potrebbe rappresentare la degna conclusione di un percorso artistico iniziato in Australia alla fine degli anni Sessanta e che ha come protagonista l’acqua. Acqua come iniziazione, fecondazione, vita, ma anche come purificazione, rinnovazione, trasformazione. E, non ultimo, acqua su cui camminare!
Eh sì, perché la sensazione che hai mentre percorri i tre chilometri di passerella è proprio questa e vi garantisco che è una gran bella sensazione! Se poi vi fermate un attimo e vi mettete comodi, seduti o sdraiati al bordo della passerella – anche se durerà poco perché i sorveglianti sono molto rigidi al riguardo – e vi perdete con lo sguardo tra le infinite sfumature di verde e azzurro del paesaggio circostante, lasciandovi cullare dolcemente dall’acqua su cui poggia The Floating Piers… dimenticherete di essere in mezzo a migliaia di persone e vi sentirete pervasi dall’energia del cosmo e dell’arte! Perché, è risaputo, giallo e arancione sono colori intensi, accesi, carichi di energia…

La Globetrotter
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Ua, hai scritto un papiello esagerato 😛
Nella media di narratrice prolissa quale io sono… quando imparerò a fare video (presto) toglierò spazio alle parole e lo dedicherò alle immagini in movimento! Che ne dici?
Ciao Diana, è sempre bello leggerti, ma questa volta lo è ancora di più anche e soprattutto per aver condiviso questo momento insieme.
E’ stato bellissimo anche per me Riky… soprattutto perché ho scoperto il bambino che c’è in te nonostante l’età… come diceva un’amica francese “Il faut toujours regarder la vie aver des yeux d’enfant”… grazie!
Grande Diana! Bello questo tuo contributo sull’evento! Ed è stato inoltre un grande piacere conoscerti! A presto!
Grazie Emanuele, pure a me ha fatto piacere conoscerti in un’occasione speciale come The Floating Piers… A presto!
Ciao Diana, ho apprezzato moltissimo questo tuo post….molto esplicativo e molto emozionante, visto che avrei desiderato anche io vedere, ammirare ed assaporare il tutto con i miei occhi e le mie sensazioni…..Un evento molto particolare ed interessante che non verrà dimenticato facilmente…Grazie Diana…Un abbraccio
Grazie Rita, come sempre i tuoi commenti mi animano ad andare avanti per questa strada sperando di fare qualcosa di buono non solo per me ma anche per chi mi legge… ti abbraccio
Naturalmente rita con una t sola….
naturalmente…
Emozionante il tuo racconto. Non vedo l ora di andarci (è per martedì 28)’
Bravissima Diana
Grazie Silvana! Ti piacerà vedrai, anche perché è realmente qualcosa fuori dal comune… ti aspetto qui, fammi sapere!
Ciao Diana! Sei sempre grande!
Nn ti scrivo molto. Ma ti seguo sempre.
Ti pregooo!!! Nn farlo!!! Nn puoi!!!… (si certo se vuoi puoi…. ma se potessi te lo impedirei!)
Parlo di sostituire le parole con i video!!!
Hai dato una descrizione emozionante.. unica. Come è unico il modo per trasmetterle a questo livello, e tu lo sai fare. Hai trasmesso i tuoi sentimenti e si son percepiti tutti!!!
Con i video, più veloci, forse più apprezzati dai più, smuovi emozioni, certo, ma saranno sempre le mie emozioni. Ma quelle le conosco già!!! Voglio sentire i tuoi respiri, i tuoi perché, i tuoi pensieri…. son quelli che non conosco, come quelli di milioni altre persone che purtroppo nn hanno la capacità di scriverli così bene! E fra questi ultimi mi ci metto pure io.
Complimenti e complimenti ancora!
Un abbraccio.
Andrea… mi hai lasciata senza parole! Ma mi hai regalato un momento splendido per cui non mi resta altro da fare che ringraziarti di cuore! Amo scrivere molto più che fare video… non abbandonerei mai le parole per le immagini, ma potrei cercare di incrociare le due cose! Un abbraccio a te e grazie mille…
Wow! Grazie! Contento d’avereti restituito un pizzico delle emozioni che tu regali abitualmente a noi!… Un incrocio, molto meglio :)… un sospiro di sollievo:))
Ciao
Tanto… non sarei stata brava con i video! Grazie a te per avermi fatto desistere…
Ciao! Grazie di aver condiviso la tua esperienza 🙂 io ero tra quelli che hanno rischiato di arrivare lì, dopo un bel po’ di camminata quasi tutta in salita, per poi sentirsi dire che gli accessi erano stati bloccati! Siamo entrati proprio per fortuna! Era bello però camminare sulla passerella, una sensazione piacevole e un po’ destabilizzante.. ho scritto anche io un post su snoopandsparkle.blogspot.it, se ti va di leggerlo 🙂
Ciao Sabrina… nella sfida sei stata fortunata! Quello di camminare sulla passerella non so bene perché ma per me è stato davvero importante! Sai quando si parla dell’utilità sociale dell’arte? Ecco… io sento che su di me ha avuto quell’effetto! Corro a leggerti… Buona giornata