“Ti faccio i miei complimenti! Di solito il primo libro è ostico, invece il tuo era già sia ben strutturato che ben scritto, il che ci ha permesso di concentraci sui dettagli. Hai trovato il giusto equilibrio tra racconto, aneddoti, cultura locale, viaggi passati e riflessioni”. Questo il commento ricevuto dalla prima persona, finora l’unica, che ha letto Sulle strade del Kenya. Una mzungu tra le contraddizioni dell’Africa: l’editore. Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che quest’avventura parte sotto i migliori auspici e sì, lo confesso, ho gongolato per giorni, segretamente, senza poter condividere gioia ed emozioni come avrei voluto per cui non me ne volere se oggi mi gaso un po’. Sono semplicemente molto felice!
Delle mie velleità letterarie non ho mai fatto mistero, quel che però forse non sai è che me le porto dietro dalla fine delle scuole elementari quando passavo i pomeriggi persa tra le vicissitudini delle quattro sorelle March, protagoniste di Piccole donne e Piccole donne crescono. All’epoca mi identificavo con Joe, la secondogenita, sia per il sogno di diventare scrittrice, sia per lo spirito ribelle e irrequieto, ma oggi non sono qui per parlare di me, di Piccole donne o della qualunque, tantomeno sono qui per elogiare il mio lavoro. Sono qui per raccontare qualche retroscena sul libro e la sua genesi.
Sulle strade del Kenya. Una mzungu tra le contraddizioni dell’Africa
Sulle strade del Kenya trae spunto dal mio viaggio di quasi tre mesi in Africa Orientale del 2018: da sola, zaino in spalla e rigorosamente low cost. Fin qui nulla di nuovo, è quel che faccio sempre, ma viaggiare da sola, zaino in spalla e con pochi soldi non è mai stato difficile quanto quell’anno. Pur essendo dannatamente gettonato, il Kenya non è un paese rivolto ai backpackers e il pensiero di comprare un biglietto di ritorno e partire per una località più semplice, tipo le Canarie, mi ha sfiorata più di una volta.
- Perché hai deciso di scrivere un libro sul Kenya? Non potevi parlare di qualcos’altro?
La domanda è lecita e me l’hanno posta più volte. Le ragioni sono due.
In primis, una narrazione senza conflitto è di una noia mortale e non volevo annoiarmi nello scrivere, né annoiare te nel leggere. Dal conflitto nascono le riflessioni e le riflessioni portano al cambiamento. Non sono tornata dal Kenya come sono partita: nel bene e nel male, è un paese che mi ha dato tanto, e qui arriviamo alla seconda ragione.
L’ultima tratta del viaggio, in cui finalmente ho trovato quel che stavo cercando fin dall’arrivo a Mombasa, l’ho trascorsa in un villaggio nei pressi di Kakamega Forest, ospite di una famiglia che mi ha regalato una delle migliori settimane della mia vita. In quel luogo remoto e sconosciuto ho riscoperto l’Africa che amavo e quando me ne sono andata, con gli occhi pieni di lacrime, mi sono detta che se mai avessi scritto un libro, sarebbe stato sul Kenya. L’ho detto a me stessa e l’ho proclamato all’intero villaggio, e dato che ogni promessa è debito, non avrei potuto fare diversamente. Dovevo scrivere del Kenya e di quel viaggio che mi aveva scossa più di quanto potessi immaginare.
- Ma quindi si tratta di un diario di viaggio?
Altra domanda lecita cui rispondo di no. Più che un diario di viaggio, Sulle strade del Kenya è una raccolta di racconti che seguono il filo conduttore dell’itinerario, ma che si possono leggere indipendentemente l’uno dall’altro. Non volevo fare la cronistoria del mio viaggio, volevo raccontare il Kenya con gli occhi della mzungu che respinge, e rinnega, il suo ruolo, e il modo migliore per farlo era attraverso frammenti di vita reale intrisa di aneddoti, ricordi, emozioni, paesaggi, incontri e folklore locale. Un’immersione nel Kenya della gente, non in quello dei resorts.
- Chi è la mzungu?
Chi conosce l’Africa Orientale lo sa. La mzungu sono io, sei tu, siamo tutti noi. Senza mzungu non ci sarebbero né conflitto né contraddizione, ma devi leggere il libro per capirlo. Se te lo dicessi, ti toglierei il gusto della lettura ed è inutile prenderci in giro. Chi scrive lo fa per essere letto, non per rimanere a marcire sullo scaffale di una libreria! Si scrive perché si ha qualcosa da dire, e io non faccio eccezione. Non pretendo che il mio libro piaccia a tutti, ma credo che molti, nel bene o nel male, vi possano trovare spunti di riflessione.
***
E ora, se hai ancora un attimo di pazienza, voglio raccontarti com’è nato questo libro, perché è la prova tangibile che se si crede veramente in qualcosa, quel qualcosa accade.
Quel che mi ha spinta ad aprire il blog non è stata l’ambizione di diventare una travel blogger, ma il desiderio di fare ciò che mi rendeva felice: raccontare i miei viaggi. Come ho già detto in più di un’occasione, non mi sono mai piegata molto alle regole da osservare per far emergere il mio lavoro. Ho sempre scritto per il piacere di farlo, conscia del fatto che avrei avuto forse meno lettori, ma quei pochi sarebbero stati di qualità.
Il caso ha voluto che tra quei pochi lettori di qualità ci fosse anche Giada, curatrice della collana Orizzonti di Alpine Studio Editore, che un giorno di marzo dello scorso anno mi ha contattata via mail chiedendomi se avevo qualche bella storia da raccontare.
Sogno o son desta? Credimi, me lo sono chiesta. Scrivere e pubblicare un libro può essere una cosa semplicissima o complicatissima. Semplicissima se ci si auto-pubblica o si paga un editore per farlo (con il rischio poi che il libro non venga distribuito); complicatissima se invece si aspira a trovare qualcuno che crede nelle tue capacità al punto da essere disposto a scommettere su di te. Perché puntare su un Signor Nessuno è una scommessa a tutti gli effetti: un investimento di tempo e denaro che non si sa se, e quando, ti tornerà.
Io, sebbene oggi sia abbastanza su di giri, mi ritengo una persona umile, il che non significa che non sia sicura di me, tutt’altro. Credo di scrivere discretamente bene, ma so di avere ancora tanto da imparare, e in quest’opportunità “apparentemente caduta dal cielo” vedo un riconoscimento all’impegno, la perseveranza e la fiducia che metto nelle cose che amo.
Il 2020 è un anno che non dimenticherò, per tutto quel che mi ha tolto e per tutto quel che mi ha dato. Che la nuova avventura abbia inizio, secondo te dove mi porterà?
- Dove posso comprare Sulle strade del Kenya. Una mzungu tra le contraddizioni dell’Africa?
Sulle strade del Kenya. Una mzungu tra le contraddizioni dell’Africa si può ordinare sia in libreria sia in rete. Sul web è in vendita sui principali portali di libri (Amazon, Hoepli, Il libraccio, Libreria Universitaria, IBS, Feltrinelli, Unilibro) e direttamente sul sito di Alpine Studio Editore.

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La Globetrotter
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E ora ti vorrei chiedere un favore, anzi due. Quando avrai letto il mio libro, che tu l’abbia gradito o no, torna a trovarmi e dimmi cosa ne pensi. Come puoi intuire, ci tengo particolarmente! E poi, superfluo a dirsi, se condividi il mio post sui social e tra gli amici mi fai un gran regalo!
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Finalmenteeeee non vedo l’ora di leggerlo, sicuramente la mia recensione sarà puntuale anche se capisco che sarà la meno gratificante vista le mie scarse qualità letterarie. Una cosa però posso già anticiparla non sarà un libro come gli altri, perché in esso cercherò una persona che stimo e adoro a prescindere. Un abbraccio amica mia
Ciao Alfonso, scusa il ritardo nel risponderti, come potrai immaginare sono giorni di fuoco! Troverai quella persona e sai perché? Perché è un libro scritto con il cuore prima, e con la testa poi. Un abbraccio a te!
Ciao Diana ho preso il tuo libro Sulle strade del Kenia e non mi ha deluso .Ho riprovato le stesse sensazioni della prima volta che ci sono andata ,mi sembrava di essere lì ,è scritto veramente bene . Appena aprono i voli ci torno ma non nei resort in casa loro xché solo così puoi vivere e toccare con mano la vita Keniota e di preciso a Msoloni . Complimenti brava Diana e brava anche Laura .
Grazie Daria, sono contenta che ti sia piaciuto e soprattutto che tu abbia deciso di abbandonare i resort e andare alla scoperta del vero Kenya!
Fin dai primi passi ho avuto il privilegio di seguire la genesi di questo libro che è stato scritto non per seguire la facile “moda” del viaggiatore/scrittore ma con la volontà di raccontare una storia che fosse quanto più possibile reale, onesta, sincera.
E ora che ho finalmente potuto leggerlo, tutto d’un fiato in un lungo pomeriggio d’autunno che mi ha tenuto incollato alle pagine senza possibilità di smettere, posso dire che quell’onestà traspare da ogni parola di Diana. Finalmente un libro che parla di Africa senza volontà di idealizzarla e edulcorarla. Senza fare facili generalizzazioni e voli pindarici ma un libro che racconta episodi di vita reale, di una vera viaggiatrice che crescendo ha imparato tanto “dalla strada” ma che tuttavia riesce ancora a sorprendersi – nel bene e nel male – stupirsi della bellezza della vita e riflettere. E ci regala i suoi pensieri in maniera genuina, grazie alla sua penna sempre ispirata! Bravissima!
Tu hai vissuto parte di quel viaggio con me, sofferto soprattutto all’inizio, e le tue parole sono molto toccanti! Grazie per l’appoggio che mi hai dato durante questo parto, nemmeno poi così lungo se ci pensi! Sono felice…
Appena letto l’ultimo capitolo di questa ‘opera prima’ ti verrebbe voglia di chiederti: Hai già iniziato a scrivere l’opera seconda?’ Bello bello bello! Ci ho trovato esattamente quello che immaginavo : ritratti di persone, di vite immerse in una terra madre/matrigna, dipinti dalla mano sapiente di una viaggiatrice che esplora il mondo con il cuore….prima che con gli occhi. Un diario di sensazioni ed emozioni che ti sembra di vivere in prima persona…complimenti!!
Grazie Joe! Non sei la prima persona che mi dice “e quindi? il seguito quando arriva?” che per me è un gran riconoscimento, specialmente se detto da persone appassionate come te! Un abbraccio forte e grazie ancora
.. Libro finito! Intenso come i profumi d’Africa e pieno di emozioni e umanità come un abbraccio. Brava!
Grazie infinite! Mi hai regalato un momento di estasi pura…
Ho letto con passione il primo.libro di Diana.
Non è il classsico libro di viaggi sul Kenya, vai li, guarda la, visita il tal posto…..
È un viaggio interioriore. La voglia di sentirsi non ospite di una nazione ma un essere umano che vuole vivere allo stesso pari di chi vive quei luoghi tutti i giorni. Le pagine scorrono veloci tra momenti molto toccanti e momenti crudi. La realtà viene descritta in maniera chiara da Diana, ti “sbatte” diretta nella tua mente durante la lettura, senza compromessi. Momenti dolci contrapposti ad altri più complessi da gestire durante il viaggio e la permanenza. Un viaggio fatto in solitaria dove la gestione della tua mente diventa priorità perché sei in un paese dove ogni giorno vissuto è un traguardo raggiunto………
Ottimo libro, brava Diana per avermi portato in Kenya con la mente e con il cuore
Caro Marco, che dire? Grazie infinite, mi hai lasciata senza parole…
Ciao Diana, ho letto il libro tutto d’un fiato, molto bello e coinvolgente. Ho avuto la sensazione di essere lì con te e di vivere ogni momento insieme. Aspetto il prossimo!!
Grazie Simo, che bello trovarti qui! Beh, qualche viaggetto insieme ce lo siamo anche fatto noi due, una vita fa però si ricordano sempre con piacere! Il prossimo lo sto concependo, magari per la fine del prossimo anno chi lo sa che non partorisca anche! Visto che non si viaggia… si scrive! Un abbraccione
Ho appena finito di leggere il tuo libro Diana, e sono sorpresa, spiazzata. Pensavo di sapere come viaggi, pensavo fosse simile al mio: zaino in spalla, poca pianificazione, se non proprio assente, animo predisposto all’avventura e alla conoscenza di posti e persone., e via si parte! Beh, ho scoperto che tu vai oltre, molto oltre; tu rinunci a tante comodità e conquiste che in un’altra parte del globo, sono acquisite da tempo, e ormai scontate, entrate nella quotidianità; tu rinunci al materasso, al water (non mi spingo fino al bidet, che è una prerogativa tutta italiana 🙂 ) , al sedile imbottito di un autobus per viaggi di decine di ore, all’acqua calda e all’acqua corrente, per giorni e giorni e settimane, pur di vivere con e come la gente che vai a visitare! E siccome queste rinunce potrebbero significare giornate difficili e molto faticose, e in certo senso ‘infernali’ (se penso a come reagirei se per un solo giorno a milano, mi svegliassi senza acqua in casa!) io ci vedo oltre una semplice passione ; questo tuo ‘spogliarti’ in maniera francescana degli agi acquista per me un significato fideistico. Felice di averti conosciuta nel profondo!
Grazie Anna, un commento bellissimo, mi hai lasciata senza parole e mi hai regalato un sorriso enorme!
Davvero bellissimo….l’ho divorato, sarà che amo viaggiare, sarà che non conosco l’Africa e proprio quest’anno mi ero finalmente deciso di iniziare a scoprirla! È stata una lettura coinvolgente, mai banale e che a volte mi ha anche emozionato!
Ma grazie mille Alberto, che piacere sapere che hai amato il mio libro! E sono sicura che ti aiuterà a vivere l’Africa, e il Kenya in particolare se la tua prima scelta ricadrà su di lui, in un modo più consapevole!
Un grande abbraccio
Brava Diana! Sapevo che il tuo libro mi sarebbe piaciuto e, soprattutto, che mi avrebbe permesso di tornare un po’ sulle strade del mondo in questo periodo in cui non ci si può nemmeno allontanare da casa, e così è stato. 🙂
Il tuo libro fa venire (o aumentare) la voglia di esplorare – ma non con il fine di mettere bandierini sul planisfero – e di tornare a stupirsi per delle piccole cose che qui da noi ormai si danno per scontate.
Peccato che l’ho già finito, avrei volentieri continuato la lettura. 🙂
Grazie Silvia, sono davvero molto contenta che ti sia piaciuto tanto! Recupereremo tutto questo tempo, e riprenderemo a viaggiare con una consapevolezza diversa. Un abbraccio
P.S. Sto mettendo in cantiere il prossimo!
Libro scorrevole e divertente, scritto molto bene.
Traspare l’amore dell’autrice per queste terre.
Nonostante la presenza dei Beach Boys ed il fatto che in molti luoghi la fregatura sia sempre dietro l’angolo… vien voglia di partire subito!
Complimenti Diana! 🙂
Grazie Ste, sono felice che ti sia piaciuto e soprattutto… che ti abbia fatto venir voglia di partire! Vamos…
L’ho letto in un soffio. Scorrevole e coinvolgente. Commovente. Grazie per avermi portata con te nel tuo vissuto. Anche Chiara lo ha letto prima di me e lo ha apprezzato molto
Non sai che gioia mi da leggere queste parole! Grazie mille
Ciao Diana….
Letto tutto d’un fiato!!!!
Bello , bello, bello!!!
Mi hai trasmesso le tue emozioni e ancor più le tue riflessioni.
Brava
Grazie…ma…. mi aspetto un seguito !
Benissimo! sono felice e il seguito ci sarà sicuramente, anche se su un’altra rotta! Un abbraccio
Cara Diana
Ho letto con entusiasmo il tuo libro, opera prima alla quale seguiranno, spero, tanti altri.
Mi sono fatta trasportare da te in Kenya, ho riso, ho sofferto insieme a te e mi sono vista con la mente vicino alla popolazione keniota così tanto distante da noi eppure così ospitale e aperta verso una donna bianca la mzungu che viaggia da sola. Il libro si lascia leggere in modo scorrevole, il tuo modo di scrivere cosi semplice e diretto mi incuriosiva ad ogni pagina. Come opera prima direi anzi dico che il risultato è ottimo. Aspetto la prossima opera , per viaggiare insieme a te. Non farci aspettare troppo.
Un abbraccione?
Dani, grazie mille, non solo per la recensione ma anche per la fiducia! Si, ho iniziato a pensare al prossimo figlio! Visto che a gennaio non si va da nessuna parte, è il momento buono per partorire! Un abbraccio a te
Ciao Diana ho finito il tuo libro, L ho trovato molto gradevole, scorrevole e con un registro tutto suo. Mi piace molto questa immersione oscillante tra il tuo intimo sentire e quello che ti accade intorno. È una narrazione leggera, diretta, senza fronzoli. Mi piace che racconti di te, dei tuoi limiti, delle delusioni così come degli entusiasmi. Quindi tanto di cappello alla viaggiatrice capace di muoversi da sola in contesti complessi e alla scrittrice capace di trasmetterci tutto questo. ???
Grazie mille Fabio, leggere il commento di un viaggiatore, e lettore, come te è stata una sorpresa, oltre che un immenso piacere!
Un abbraccione
Non vedo l’ora di leggere il tuo prossimo libro. Scrittura autentica, leggevo e stavo viaggiando a fianco a te, e voglio continuare a farlo
Grazie Ale! Il prossimo toccherà luoghi che abbiamo visitato assieme!
Ho fatto un viaggio in Kenya e quello che hai raccontato all’inizio e’ proprio quello che buona parte di noi scopre viaggiando in quel paese. Ma il tuo e’ un racconto ricco di emozioni, positive e negative, di questo paese contradditorio, di questo paese dove il bianco e’ davvero considerato “bancomat a fondo perduto”, dove i ragazzini hanno imparato che il bianco da e quindi pretendono allungando sempre le loro manine. Ma il vero Kenya lo hai vissuto lontano dai percorsi turistici, stando a stretto contatto con loro, conoscendoli ma soprattutto facendoti conoscere. I sentimenti che hai comunicato sono veramente molto intensi e chi non ha mai visto l’Africa li puo’ capire solo in parte. Libro fantastico e soprattutto felice di averlo regalato alle mie amiche piu’ care
Che bello Anna! Grazie infinite di queste parole, e soprattutto grazie per aver avuto fiducia in me, al punto di regalarlo a scatola chiusa e gioirne poi! Un abbraccio
Cara Diana, come ti dicevo già mentre leggevo il tuo libro, mi stava piacendo molto. Lo sai che io, ormai tanti anni fa, ci sono stata in Kenya e questo viaggio ha lasciato impressioni ed emozioni profonde nella mia mente e nell’anima che non dimenticherò mai. Il mio era stato un viaggio molto più da turista “normale” ma ho lo stesso ritrovato nel tuo libro sensazioni e immagini vissute in quell’occasione. Leggendo i tuoi racconti, come sempre molto coinvolgenti, si è risvegliato in me il desiderio di tornare, non so quando, in quelle terre africane così affascinanti, così diverse dal nostro mondo qui. Grazie per questa lettura che mi ha fatto passare delle ore bellissime! ….attendo il prossimo!!!
Grazie a te Petra per la fiducia e l’appoggio dimostrato in tutti questi anni! Arriverà, quando finirà la pandemia però…
Ho appena finito di leggere Sulle strade del Kenya, un libro vero e coinvolgente, che descrive senza veli un paese a molti sconosciuto, quanto meno ignoto a me. Una lettura scorrevole, un susseguirsi di personaggi reali che descrivono le mille facce di una popolazione così diversa da noi, un avvincente viaggio sulle strade del Kenya per l’appunto. Un libro che viene apprezzato sì da viaggiatori ma anche da chi come me il viaggio in terre così lontane lo fa solo con la fantasia e grazie alle parole di chi come te, Diana, lo ha vissuto!
Grazie mille Engie, sono davvero felice che tu abbia apprezzato tanto, pur non avendo mai fatto viaggi di questo tipo… ma c’è sempre una prima volta! Vediamo se quando finirà la pandemia si riesce a organizzare qualcosa che possa andar bene anche per te! Nel mentre mi fa piacere l’averti regalato un po’ di evasione che male non fa mai! Un abbraccio
Appena terminata la lettura di questo splendido libro. Un libro fluido, scorrevole come un treno e come tale in ogni stazione(capitolo) si sale si è sempre in prima calesse. Spendida la descrizione del contrasto che l’assale tra l’amore verso l’africa vera è il sentirsi una Mzungu in terra straniera. Un libro scritto col cuore non c’è altra spiegazione, CONSIGLIATISSIMO
Grazie infinite Alfonso! Sono lieta tu abbia apprezzato…
E’ un libro forte, vigoroso, che ci fa vedere l’Africa con gli occhi e le emozioni di chi la sa ‘’vivere’’ dentro, e non solo ‘’viaggiare’’ attraverso. Il libro è bellissimo perché Diana non si limita a scrivere un bel diario di viaggio ma trasmette le emozioni, sue e delle persone che incontra, come solo lei sa fare e come ce l’ha dimostrato nei suoi scritti nel blog. Inoltre ha inserito nel libro in modo magistrale molti spunti filosofici sulla vita in generale e sui viaggi in particolare, portando il lettore a porsi delle domande sulle quali meditare. Insomma, è un libro da leggere e consigliare, adatto a tutti e non solo a chi ama viaggiare.
Grazie Lauro, so che il tuo commento è scritto con il cuore, oltre che con onestà intellettuale visto che quando devi criticarmi, non ti lesini… Molto apprezzato! Un abbraccio
Leggere questo libro in questo periodo mi ha ricordato quella sensazione di scoperta che provavo, prima di questa pandemia, mentre viaggiavo.
Diretto e spontaneo, senza fronzoli, nel descrivere le esperienze vissute e le persone incontrate.
E’ rimasta la voglia di conoscere come l’autrice ha vissuto altri viaggi!
Sempre alla grande Mirko, lo sai!
Devo farti i miei complimenti perché il libro è bellissimo. Coinvolge a tal punto da convincere chi legge di essere in viaggio con te( io ero nello zaino) tra tutte le avventure quella di essere andata a casa del tassista appena atterrata in Kenya la trovo fantastica. Intriso di momenti emozionanti e umani mi auguro che sia il primo di una lunga serie . In attesa del prossimo
ti rinnovo i complimenti Ciao
Ma grazie infinite Roberto! Un auguro così bello mi ripaga di tutto quel che gli sforzi che faccio da anni per prendermi cura della scrittura. Arriverà…
Quando sei lontana da una terra che tanto ami, a volte è necessario ritrovarla e ritrovarti in essa. Grazie Diana x questa opportunità preziosa. Ho viaggiato con te sulle strade rosse, mi sono ritrovata in diverse tue esperienze, ho ricordato con emozione sensazioni sopite. Un bel libro che profuma di Mama Africa, che scorre veloce portandoti lontano sognante. Nell attesa di tornare a gironzolare x le strade del mondo, mi ha scaldato l anima.
Che bel commento Lucia! Ci sono cose che nessuna pandemia ci porterà via, come la passione per i viaggi e l’amore per l’Africa! Ce la faremo, ci riprenderemo le nostre vite, e non manca molto!
Un abbraccio
Ciao Diana, ho letto il tuo libro tutto d’un fiato durante un viaggio in treno da Milano a Napoli. Sapevo già che ne sarei rimasta affascinata perchè condivido la tua filosofia di viaggio e so come tu “vivi le tue vite in ogni tuo viaggio”. Voglio ringraziarti Diana. Perchè? Ecco perchè: Sono strafelice che tu abbia deciso di mettere nero su bianco,non solo I fatti, quello che hai visto e descritto (oltretutto rievocando magistralmente anche ricordi relativi ad altri viaggi: altre vite), ma anche e soprattutto I tuoi pensieri. So che sei una persona schietta ed obiettiva,forse la persona più sincera ed imparziale che io abbia mai conosciuto. Credo che,oltre ad aver offerto con il tuo scritto,una preziosissima idea sul Kenya/Africa Orientale e le sue “dinamiche”, tu abbia anche dato a chi non conosce o pratica la tua stessa filosofia rispetto ai viaggi, una possibilità per capire come, chiunque si spinga fuori dal proprio paese senza “etichette”, senza cioè rappresentare tutto quell’insieme del sistema di valori,culture,opinioni ma soprattutto,in questo caso, tenore di vita del luogo da cui proviene,si ritrovi spesso a dover fare I conti con una realtà difficile, in cui è necessario fare un duro lavoro per abbattere I pregiudizi che molte volte dividono I popoli e non ci permettono di comunicare. La “mzungu-Diana” è l’incarnazione di tutti coloro che vogliono poter essere se stessi ovunque (naturalmente nel rispetto delle culture e delle tradizioni dei paesi che li ospitano). La “mzungu-Diana” è quella che non si sognerebbe mai o quantomeno si batterebbe pur di non pagare più del dovuto un biglietto su un bus locale senegalese/nepalese/birmano, neanche se si trattasse di pochi centesimi di differenza, perchè il suo culo,su quel bus,occupa lo stesso spazio degli altri culi. Ma questa mzungu non si sognerebbe mai neanche di entrare in una scuola elementare mongola/indonesiana/indiana con una sigaretta tra le dita perchè neanche nel suo paese lo farebbe. La “muzungu-Diana” costringe chi la incontra ad avere di lei una conoscenza reale, che spazzi via tutti I pregiudizi per trasformarsi in un dialogo autentico,una conversazione senza filtri, un confronto al di sopra e al di là dei confini,dei muri,dei limiti che ciascuna società impone ai suoi membri per impedire loro di credere che non sono tutti diversi tra loro: esiste qualcuno che si somiglia e molto!È vero che già per il solo fatto di essere dall’altra parte del mondo bisogna poter avere la possibilità economica per farlo. Ma e vero anche che esiste qualcuno che,per riuscirci,deve essere disposto a fare tanti, TANTI sacrifici e rinunce. Questo deve essere chiaro a chi si incontra perchè è la base per costruire una immagine reale delle persone e delle loro intenzioni. Per questo Diana io ti ringrazio.
Tesoro, che dire! Hai capito davvero tutto, ma non avevo dubbi in merito! Grazie mille amica mia…