Il quaderno del destino di Martina dei Cas edito da Prospettiva Edizioni (2015)

Esistono modi diversi di viaggiare e differenti tipi di viaggio ma hanno tutti, dal mio punto di vista, uno stesso denominatore comune: la nostra mente. Se ci pensate bene parte tutto da lì. Spesso sono le immagini, quelle visive, che fanno nascere in noi il desiderio di conoscere un paese. Ma anche le parole, se usate con arte, hanno il potere di rievocare immagini, generare sentimenti e alimentare la curiosità. Peraltro, se me lo consentite, a volte in maniera anche più incisiva.

A me, personalmente, basta leggere un libro o un reportage per iniziare a viaggiare con la mente. Il viaggio fisico, quello che ci spinge a prendere un treno, un aereo, una nave o qualsiasi altro mezzo di locomozione per cambiare territorio, cultura, gastronomia o quant’altro, è semplicemente la concretizzazione di un desiderio originato dall’intelletto. E se è vero che viaggiare apre la mente, è pur vero che la nostra mente deve essere ricettiva e pronta ad aprirsi. Conosco gente che ha girato una miriade infinita di paesi tenendo gli occhi ben chiusi e gente che ha fatto il giro del mondo senza spostarsi da casa. Non sono pazza e la letteratura mi sostiene in questo. Emilio Salgari, uno degli autori di viaggio più prolifici del XIX secolo, ha raccontato storie incredibili senza aver mai viaggiato.

Tutta questa premessa perché oggi voleremo insieme, con la mente, nel lontano Nicaragua in compagnia della “scrittrice in erba” Martina Dei Cas, come ama definirsi lei, e del suo ultimo romanzo, Il quaderno del destino. E, ci tengo a precisarlo, voleremo in Nicaragua non solo perché la storia raccontata da Martina è coinvolgente e toccante ma anche, e soprattutto, perché è una storia che apre la mente.

Modificate in Lumia SelfieLa scrittrice in erba Martina Dei Cas autrice de Il quaderno del destino
La scrittrice in erba Martina Dei Cas autrice de Il quaderno del destino

A onor del vero, è la storia di Martina in sé che fa riflettere. Una gran donna, come amo invece definirla io nonostante la sua giovane età, partita – poco più che ventenne – per un progetto di volontariato a Waslala, in Nicaragua. Il modo migliore, secondo me, per conoscere e vivere un paese, con tutti i suoi annessi e connessi.

A Martina il Nicaragua è rimasto nel cuore e ha deciso di raccontarcelo. Dapprima con Cacao Amaro (2011) e poi con Il quaderno del destino (2015) in cui dà voce a Joaquin e Thalia, due bambini di strada di una periferia nicaraguense accomunati da un misterioso quaderno rosso che racchiude il destino delle loro vite. Sullo sfondo di un paesaggio mozzafiato, tra cascate idilliache, miniere d’oro e piantagioni di caffè, Martina ci catapulta insieme ai “suoi” due piccoli amici nella realtà di un Nicaragua degradato e violento fatto di sogni spezzati, di sofferenze e di bambini abusati da bande senza scrupoli. Un paese in cui è “meglio non fidarsi di nessuno” perché “la sopravvivenza trasforma in zopilote anche la creatura più innocua”.

Eh si, proprio così. Oltre a essere un paese paesaggisticamente strepitoso, infatti, il Nicaragua è anche questo! Un posto in cui se vuoi sopravvivere devi tirare fuori gli artigli e trasformarti in un zopilote, un avvoltoio, perché storie come quelle di Joaquin e Thalia sono all’ordine del giorno. Un luogo che non lascia tregua all’essere umano e in cui il diritto alla vita, e alla scuola, sono beni preziosi che vanno conquistati con il sudore della fronte. Ma non solo. Perché accanto a tutto questo il Nicaragua, e l’America Latina in generale, è un paese “fatto di gente tenace e coraggiosa, con la schiena china sul raccolto di mais e la consapevolezza che ogni cambiamento deve partire dal basso, dai bambini di oggi che saranno i grandi di domani”, come scrive Martina in calce a Il quaderno del destino.

A me queste parole, semplici ma efficaci, hanno colpito profondamente. Questa è la ragione per cui ho deciso di sostenere la causa di Martina. Senza conoscerla, semplicemente leggendola, ho sentito la sua energia e la sua umanità.

E se con Cacao Amaro Martina ha realizzato l’iniziativa Un libro per una biblioteca, destinando i diritti d’autore all’acquisto di libri e materiale didattico per le scuole e le biblioteche di Waslala, con Il quaderno del destino il progetto è ancora più ambizioso: la produzione di un cortometraggio da girare in Nicaragua con i bambini della Fundación Madre Tierra – FUMAT che racconti in che modo l’istruzione e la cultura possono cambiare anche un destino che sembra già scritto. Per affrontare le spese di questo progetto, che accompagnerà Un libro per una biblioteca, Martina ha lanciato una campagna di crowfunding che si chiuderà tra pochissimi giorni. Per chi non lo sapesse – fino a un paio di anni fa io non avevo idea di cosa fosse – il crowfunding è una raccolta fondi volta a finanziare un progetto o un’iniziativa che prevede, a seguito di una donazione, una ricompensa di carattere non finanziario. E nel caso di Martina quale sarà la ricompensa?

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Lavagne comprate con il ricavato de Il quaderno del destino

Non amo fare promozione, non l’ho mai fatta né la farò mai, ma mi piace sostenere i buoni sentimenti e credo che Martina, venticinquenne da poche settimane, di buoni sentimenti ne abbia tanti. E, inutile dirlo, la prima a dare un contributo sarò io. A sostegno del Nicaragua che con Il quaderno del destino diventa portavoce di un’umanità che ha perso tutto tranne se stessa perché quella raccontata da Martina è, in fin dei conti, una storia senza tempo né latitudine di cui avrei potuto essere la protagonista anch’io se solo fossi nata in un’altra epoca o nell’emisfero sbagliato…

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Premi in palio per la campagna di crowfunding

Per vedere la campagna di crowfunding clicca qui.

La Globetrotter

8 pensieri su “Il quaderno del destino, dal libro al cortometraggio

  1. Ivan dice:

    Ciao Diana,
    Grazie mille andrò in Nicaragua e sto leggendo i libri della nicaraguense Gioconda Belli di cui Waslala tramite la biblioteca, ma sicuramente i libri di Martina Dei Cas, visto il buono proposito li acquisterò al più presto.

    • Diana dice:

      Grazie Ivan, mi fa molto piacere. Il Nicaragua è un paese molto bello nonostante la nota stonata. Ma bisogna essere fiduciosi e credere nella capacità del suo popolo di risorgere… Buon viaggio e fammi sapere com’è andata!

  2. Martina dice:

    Grazie alla Globetrotter per essere volata ancora una volta in Nicaragua con me…ti aspetto alla prima del cortometraggio 🙂 🙂 🙂

    • Diana dice:

      Michele sei un grande! Guarda, Il quaderno del destino lo trovi su Amazon mentre Cacao Amaro forse in ebook, non so, ma visto che hai donato ti dovrebbe arrivare no? Grazie per la fiducia che hai riposto in me, ci tengo a sapere come ti sembra. Che poi, a parte che Martina è brava, è davvero per una giusta causa.

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