“L’erba del vicino è sempre la migliore” – soleva dire mio padre quando lamentavo il dover trascorrere tutte le estati in Salento, la mia terra d’origine. Così, quando sono diventata economicamente indipendente, ho iniziato a varcare frontiere con la scusa di recuperare il tempo perso. Solo ora, a distanza di anni e dopo aver macinato miglia su miglia attorno al mondo, ho riscoperto il piacere di viaggiare nel nostro bel paese riempiendo di significato le parole di mio padre che all’epoca mi mandavano letteralmente in bestia. Ragion per cui, quando la mia amica Samantha mi ha chiesto di andare con lei all’Alpe Devero a fare una camminata, ho accettato con immenso piacere.
A onor del vero, anche se mi vergogno a dirlo, non avevo la più pallida idea di cosa fosse il Devero! Per di più Samantha ha omesso il titolo – l’Alpe per l’appunto – come se stesse parlando di un vecchio amico! Comunque sia, pur non essendo una frequentatrice di laghi e montagne – prediligo decisamente altri spazi, ma i gusti possono anche cambiare – vi dirò che il paesaggio dell’Alpe Devero, noto anche come il “piccolo Canada”, mi ha stregata e rapita come il più intrepido degli amanti. I colori di fine estate sono stati un toccasana per la mia vista acciaccata e un tonico rigenerante per il mio spirito irrequieto affetto da wanderlust!
Colori, colori, colori… per me sono il riflesso dell’anima!
I colori sprigionano allegria, energia positiva e buon umore e da questo punto di vista il Devero non ha nulla da invidiare a nessuno! Le mille tonalità di verde di monti e vallate, il blu e il verde acqua di laghi e laghetti, l’azzurro del cielo che ospita le cime innevate di bianco e volge al rosso acceso all’ora del crepuscolo si amalgamano alla perfezione generando un equilibrio che nessuna mano d’artista sarebbe in grado di riprodurre.
Accanto ai colori ci sono i sapori. L’Alpe Devero è noto per l’ottima cucina che, innaffiata da ruscelli di vino della casa e dallo strepitoso genepì – un liquore ottenuto dalla macerazione in alcool di artemisie alpine – mi ha deliziato il palato senza ritegno alcuno per il mio punto vita! Ma non ho rimpianti e questo è ciò che conta! Certo, da buona terrona che si rispetti non annovererei mai la polenta tra i miei piatti preferiti, ma dovete sapere che oltre a essere una buona terrona sono anche una buongustaia e riconosco che la polenta con il formaggio fuso prodotto dai casari degli alpeggi locali è una pietanza – concedetemi la licenza – lussuriosa e orgasmica come poche!
Ora, inutile dirlo, all’Alpe Devero ci tornerò! E vi dirò di più… ci tornerò in tutte le stagioni per ammirarlo nella sua magnificenza abbigliato dei colori autunnali, invernali e primaverili. D’altronde è noto a tutti che sono un’abitudinaria e che torno spesso negli stessi posti, vicini o lontani che siano. Ovviamente parlo dei posti che mi hanno trasmesso qualcosa! E se è vero, come dicono, che l’Alpe Devero ricorda il Canada in miniatura… ho trovato anche una nuova meta da aggiungere alla lista!
Informazioni pratiche per raggiungere l’Alpe Devero
Nella speranza di non essere l’unica a ignorarne l’esistenza – per fortuna ora sono un’illuminata – sappiate che il Devero si trova in Piemonte, sotto il comune di Baceno, e fa parte della comunità montana della Valle dell’Ossola. Per informazioni su come raggiungerlo consultate il sito ufficiale che fornisce indicazioni dettagliate a 360°.
Dove mangiare ?
I posti dove mangiare al Devero non mancano. Noi abbiamo prenotato all’Agriturismo di famiglia Olzeri “Alpe Crampiolo” che offre un eccellente rapporto qualità-prezzo. Ci siamo rimpinzate a dovere – mezza ciucca inclusa – per 18 euro a persona. È possibile anche pernottare. Se volete dare un’occhiata questo è il sito della struttura: www.agriturismoalpecrampiolo.it.
La Globetrotter
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Come sempre ti leggo molto volentieri e le tue descrizioni, impressioni, sensazioni e foto relative all”Alpe Devero mi hanno invogliata ad esplorarla anche io un giorno….Grazie Diana…Un forte abbraccio
Sicuramente… prego Rita e grazie a te!
L’alpe Devero è bellissima e comoda, dato che ci si arriva in macchina, e ti suggerisco di andare a ”scoprire” anche l’Alpe Veglia, confinante con l’Alpe Devero, ma più piccola e meno affollata dato che ci si arriva solo a piedi.
Il resoconto è entusiasmante come sempre.
Ciao.
Lauro
Grazie mille Lauro, mi avevi già parlato dell’Alpe Veglia e ci sto facendo un pensierino! Oltre a te me l’hanno consigliato un altro paio di persone… un abbraccio
Io sono stata stregata dal Canada, talmente tanto ed in aspettatamente, che sono alla ricerca di posti vicini in Italia ed in Europa dove riprovare quelle “sensazioni di colori ” che hai descritto tu così bene!grazie mille
Grazie a te Alessandra! Io non conosco il Canada ma ti confesso che se l’Alpe Devero è anche solo una minima parte di quel che potrebbe offrire il Canada… devo andarci quanto prima! Un paesaggio incredibile… Buona giornata!