Sono stata in Pakistan due volte, nel 2019 e nel 2022. In entrambe le occasioni ho accompagnato un gruppo e per svolgere al meglio il mio lavoro, prima di partire mi sono documentata un po’. É un paese che mi ha affascinata parecchio e questo spiega il perché di questo post. Oltre a essere una viaggiatrice incallita, sono anche una lettrice appassionata: quello che ti propongo oggi è un viaggio attraverso le parole con i libri sul Pakistan che ho letto – e in alcuni casi divorato – negli ultimi anni.
Prima però di passare ai consigli letterari, ti invito a leggere l’articolo che ho scritto di ritorno dal primo viaggio: sono solo alcune pennellate di colore buttate giù a caldo, sull’onda dell’emotività.
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Libri sul Pakistan
Guida al viaggio
Inizierò con le guide di viaggio perché oltre a essere uno strumento imprescindibile per chi si appresta a partire, specie se in fai da te, possono risultare interessanti anche a chi da un libro non cerca evasione, ma il modo per conoscere più a fondo un paese.
Purtroppo, ahimè, l’editoria italiana è piuttosto carente in tal senso. Non esistono guide aggiornate sul Pakistan nella nostra lingua e anche tra quelle in inglese, di recente e valido c’è ben poco.
La migliore che ho trovato, risalente a tre anni fa, è Insight Guides (4° edizione, 2020): l’autore è un danese esperto del mondo mussulmano e si occupa di Pakistan dal 2009.
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Libri di viaggio in Pakistan
Un piccolo avvertimento: l’ordine che ho scelto nel consigliarti i libri sul Pakistan non è correlato al mio gradimento. Per praticità ho deciso di procedere a ritroso: avendoli letti a distanza di tempo l’uno dall’altro, non riesco a fare una classifica.
Pakistan Zindabad. Di canti, chai e biciclette (Filippo Graglia)
Bisogna avere una motivazione molto forte per sfidare i limiti imposti dall’immaginario collettivo e decidersi a partire per il Pakistan di cui tutto si può dire salvo che sia un paese facile, ma a Filippo Graglia le strade in discesa divertono poco e dopo aver attraversato in bicicletta il continente nero – da cui il libro All’orizzonte un Toubabu. 25.000 km di emozioni in bici (che non ho letto) – si rimette in sella e inizia una nuova avventura in cerca di autenticità.
Pakistan Zindabad è il racconto di un viaggio vissuto con il corpo, con la mente e con il cuore, dove gli incontri e gli aneddoti della cronaca giornaliera si intrecciano ai riferimenti culturali e le riflessioni personali che non sfociano mai nel giudizio contaminato dalla visione occidentale di cui, volenti o nolenti, siamo tutti un po’ vittime.
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Pakistan Dreaming (Marco Rizzini)
Prima di parlare di Pakistan Dreaming è giusto spendere due parole su Marco Rizzini: ho avuto modo di conoscerlo leggendo il suo primo libro, Panda o morte, in cui ho riconosciuto subito un grande viaggiatore, oltre che una bella penna e un’anima affine.
Pakstan Dreaming offre uno spaccato culturale, sociale, politico e religioso di un paese pieno di stereotipi negativi che Marco, avvalendosi della sua esperienza sul campo, demolisce uno dopo l’altro: ne esce un libro pieno di vita, ispirazione e autenticità che ti tiene incollato dalla prima all’ultima pagina.
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Libri di autori pakistani
L’ombra della luna crescente (Fatima Bhutto)
Passiamo ora alle voci letterarie del Pakistan: Fatima Bhutto è la nipote di Benazir Bhutto, due volte Primo Ministro del Pakistan e morta nel 2007 a seguito di un attacco suicida avvenuto al termine di un comizio a Rawalpindi.
L’ombra della luna crescente è ambientato a Mir Ali, nel North Waziristan, una regione semi-autonoma del Pakistan ai confini con l’Afganistan, e attraverso la storia di cinque giovani costretti a fare scelte terribili per salvarsi dal baratro che la mattina di un giorno qualunque apre davanti a loro racconta la lotta per la sopravvivenza in un mondo in subbuglio.
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Il fumo della falena (Mohsin Hamid)
Mohsin Hamid è uno degli scrittori più interessanti del Pakistan: l’ho letteralmente adorato.
Il fumo della falena – nuova edizione di Nero Pakistan (2000) con cui Mohsin Hamid si è aggiudicato il Betty Trask Award – narra il declino vertiginoso e inesorabile di Daru Shezad, un giovane banchiere di Lahore innamorato della moglie del suo migliore amico che cerca rifugio dalle proprio frustrazioni tra i fumi dell’hashish e dell’eroina.
Dalla cella della prigione in cui è rinchiuso in attesa di giudizio Daru ripercorre e racconta il suo inferno, facendosi metafora del Pakistan di oggi lacerato tra il desiderio di modernità e il pericoloso richiamo del fondamentalismo.
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Io sono Malala (Malala Yousafzai)
Io sono Malala narra la storia di Malala Yousafzai, attivista pakistana e Premio Nobel per la Pace a soli 17 anni di età.
La sua vicenda è nota al mondo intero: nel 2012, rientrando a casa da scuola, è stata vittima di un attentato da parte dei talebani che ritenevano fosse il simbolo dell’oscenità e non potendole togliere la parola “con le buone”, sono passati alle maniere forti sparandole tre colpi di pistola (uno dei quali le ha trapassato il cranio).
Le ho dedicato un intero articolo perché ritengo sia un libro che tutti dovrebbero leggere.
LEGGI IL POST==> Io sono Malala, la voce coraggiosa del Pakistan
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Il fondamentalista riluttante (Mohsin Hamid)
Il fondamentalista riluttante è la seconda opera (pluripremiata) di Mohsin Hamid (2007), da cui è stato tratto anche un film.
Changez, professore universitario di Lahore laureatosi a Princeton, intrattiene un americano di passaggio con un monologo vivo e intelligente sulla sua vita, dal prestigioso lavoro a New York agli avvenimenti dell’11 settembre che lo portano a risvegliarsi dal torpore e a riconsiderare la fede islamica che aveva abbandonato per il modello di vita occidentale.
Un’opera in grado di affrescare un’epoca con la forza di un pamphlet storico e la scorrevolezza della narrativa: il ritmo, incalzante e veloce, scandisce la lettura, tutta d’un fiato fino alla fine.
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Pakistan graffiti (Shandana Minhas)
Pakistan graffiti è un racconto agile e ironico, quasi irriverente, di Shandana Minhasche che attraverso il racconto dello sconto tra Ayesha, giovane donna dalla lingua affilata, e Karachi, megalopoli moderna e antica al tempo stesso, regala un ritratto dettagliato della città e della vita pakistana dei giorni nostri.
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La sposa pakistana (Bapsi Sidhwa)
Tra i libri sul Pakistan che ho letto, La sposa pakistana è a mio avviso il più prevedibile e scontato, non a caso è quello di cui ricordo meno. Ho apprezzato la descrizione dei luoghi (che all’epoca ancora non conoscevo) e la storia non mi è dispiaciuta, ma credo che vicende tipo quella descritta da Bapsi Sidhwa siano oggi il riflesso di uno spicchio della società e non del Pakistan in generale.
Visto che la memoria non mi assiste, lascio la parola alla quarta di copertina:
In seguito a uno dei massacri interetnici che hanno accompagnato la ‘spartizione’ tra India e Pakistan, una ragazzina del Punjab si ritrova adottata da un uomo delle montagne del Kohistan. Dopo la morte della moglie e dei figli, l’uomo ha lasciato il suo villaggio e si è trasferito, in compagnia della piccola Zaitoon, a Lahore. Preso, però, dalla nostalgia delle sue montagne, l’uomo decide di dare in sposa Zaitoon a un giovane della sua tribù. Tutto separa i due sposi e, dopo un’ardente prima notte, il giovane marito comincia a imporre la sua autorità alla piccola sposa, con una violenza direttamente proporzionale alla passione e alla gelosia che lo ispira.

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Buona lettura!
La Globetrotter
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