Che a Milano ci sia il Quadrilatero della Moda è cosa nota a tutti, ma lo sapevi che c’è anche una zona chiamata il Quadrilatero del Silenzio?

Si trova vicino al centro, proprio dietro il mio ufficio, e quando esco e non ho voglia di tornare a casa cambio strada e vado a passeggiare in quell’oasi di pace dentro la città e fuori dalla frenesia: un concentrato di palazzi liberty e splendide ville circondate da eleganti giardini, il tutto avvolto nel silenzio e in una calma surreale.

Sei pronto a fare quattro passi con me tra le vie di una Milano che spesso gli stessi milanesi non conoscono? Appuntamento alla fermata metropolitana Palestro (M1, linea rossa) e si parte!

Percorriamo Corso Venezia in direzione nord-est per una cinquantina di metri fino all’arco del Palazzo della Società Buonarroti-Carpaccio-Giotto che funge da porta d’accesso al nostro Quadrilatero del Silenzio. Superato l’arco, come se alle nostre spalle si chiudesse una porta insonorizzata, scompaiono tutti i rumori e inizia l’avventura.

Passeggiamo lungo via Salvini ammirando l’elegante architettura dei suoi edifici fino alla piazzetta dedicata a Eleonora Duse, una delle attrici di teatro più grandi di tutti i tempi (da cui l’appellativo la Divina) che visse una lunga e travagliata relazione con il vate poeta Gabriele D’annunzio. In primavera quest’angolo si colora di rosa e sprigiona profumi dolci e inebrianti, ma è un gioiellino in tutte le stagioni.

Imbocchiamo via Pietro Cossa e in fondo alla strada intravediamo Palazzo Berri-Meregelli, uno degli esempi più evidenti di architettura eclettica di tutta Europa. Edificato tra il 1911 e il 1913 su progetto del piacentino Giulio Ulisse Arata (via Cappuccini 8), si presenta come un cortocircuito di forme e periodi storici che colpisce per l’aspetto curioso e bizzarro. Sulla struttura in stile romanico si inseriscono alcuni elementi gotici mitigati dalla presenza di mosaici liberty. Il palazzo è una residenza privata, ma entriamo a visitare l’atrio e con la complicità del portiere, riusciamo anche ad ammirare la Vittoria Alata dello scultore milanese Adolfo Wildt in fondo al corridoio.

La vittoria alata di Adolfo Wildt
La vittoria alata di Adolfo Wildt

Proseguiamo la nostra passeggiata lungo via Vivaio e via Mozart dove si affacciano altri splendidi edifici come la villa che ospita l’Istituto dei ciechi di Milano (via Vivaio 7) fino a raggiungere Villa Necchi Campiglio (via Mozart 14) edificata tra il 1932 e il 1935 su progetto del celebre Piero Portaluppi, uno degli architetti italiani più famosi dell’epoca.

alt="Statua nel giardino di Villa Necchi Campiglio"
Villa Necchi Campiglio: statua in giardino

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Di fronte a Villa Necchi Campiglio troviamo Villa Zanoletti, un giardino verticale ricoperto di rampicanti che rappresenta la sintesi perfetta tra natura e artificio, mentre girato l’angolo possiamo ammirare Palazzo Fidia, opera del mantovano Aldo Andreani che fonde art déco ed eclettismo e si attesta come una delle costruzioni più interessanti della città.

Villa Zanoletti nel Quadrilatero del Silenzio
Villa Zanoletti

Riprendiamo il cammino e ci fermiamo davanti al civico 10 di via Serbelloni dove si erge Casa Sola-Brusca, nota anche come Ca’ dell’Oreggia per la presenza, accanto alla porta d’ingresso, di un grande orecchio in bronzo dotato di padiglione auricolare e condotto uditivo. L’opera porta sempre la firma di Adolfo Wildt e nasce come uno dei primi esemplari di citofono che però oggi non funziona più. C’è chi sostiene che basti bisbigliare un desiderio nell’orecchio di Wildt e questo si avvera. Secondo me è il caso di provare, tu che ne pensi?

Scala interna di Palazzo Fidia
Scala interna di Palazzo Fidia

Prima di uscire dalla quiete del Quadrilatero del Silenzio, torniamo in via Cappuccini per curiosare attraverso le grate del giardino segreto di Villa Invernizzi in cerca dei fenicotteri rosa che vi abitano dagli anni Settanta del secolo scorso e che sembrano perfettamente integrati nell’atmosfera del luogo.

Quadrilatero del Silenzio e i fenicotteri rosa
I fenicotteri rosa di Villa Invernizzi

Milano può piacere o non piacere ma bisogna riconoscerlo, riesce sempre a sorprendere!

La Globetrotter

Conoscevi già il Quadrilatero del Silenzio? Pensi anche tu che Milano ha sempre un asso nella manica?

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