La Thailandia è uno dei paesi più visitati al mondo ed è quasi un’impresa oggi come oggi trovare in quella parte di mondo angoli di paradiso che si distinguano, oltre che per la bellezza, per l’autenticità. Fortunatamente c’è quel “quasi” a salvare la situazione e il Khao Sok National Park è l’eccezione che conferma la regola. Probabilmente, aggiungo, una delle tante…
A dirla tutta non sono mai stata un’appassionata di Thailandia. L’ho sempre vista come una destinazione a uso esclusivo del turismo di massa e bellamente snobbata, quantomeno fino a febbraio di quest’anno quando – nel corso di un viaggio tra Cambogia e Vietnam del Sud – ho deciso di darle una possibilità. Come spesso accade mi sono ricreduta e anche un paese come la Thailandia mi ha regalato delle belle emozioni che il Khao Sok National Park ha egregiamente coronato lasciando nel mio spirito inquieto un segno indelebile. Vi basti sapere che il solo rievocarlo mi infonde ancora oggi, a distanza di mesi, un’invidiabile sensazione di pace e serenità.
Il Khao Sok National Park
Il Khao Sok National Park si trova nel sud della Thailandia, precisamente nella provincia di Surat Thani, e si estende su una superficie di 739 km2. A causa delle alte montagne e dell’influenza degli Oceani Indiano e Pacifico, la regione di Khao Sok registra le precipitazioni più forti di tutto il paese (specialmente tra maggio e novembre) e con le temperature che variano tra i 20-23°C di minima e i 29-33°C di massima, rientra indubbiamente nella lista delle esperienze da non perdere nel corso di una viaggio in Thilandia.
Un luogo di inenarrabile bellezza in cui trascorrere qualche giorno a contatto con la natura incontaminata, senza connessione internet né elettricità ma con il grandissimo privilegio di trovarsi letteralmente fuori dal mondo.
Un luogo dell’anima, come piace definirli a me, capace di rigenerarti e impregnarti a fondo dell’energia della Madre Terra che a mio avviso rappresenta l’Artista per antonomasia, colei in grado di creare meraviglie con l’uso di elementi semplici ed essenziali a cui spesso non prestiamo la dovuta attenzione. Elementi come l’acqua, la terra, gli alberi, l’aria, le nuvole e via dicendo…
Un gioiello verde smeraldo incastonato nella foresta incontaminata con le falesie carsiche che si riflettono sul lago Chew Lorn e generano paesaggi onirico in cui si alternano montagne e vallate, laghi blu indaco e profonde grotte, selva lussureggiante e rigogliose cascate, flora e fauna a go go in quantità e varietà… insomma, un vero e proprio paradiso di natura tropicale.
Come raggiungere il Khao Sok National Park
Per accedere al Khao Sok National Park la cosa più semplice da fare – probabilmente anche l’unica ma non ci metto la mano sul fuoco – è partecipare alle escursioni di gruppo proposte dalla struttura ricettiva in cui si alloggia. Alla fine fanno capo tutte alle stesse agenzie e non credo cambi molto tra l’una e l’altra, né sul servizio offerto né sul prezzo. Non sarete soli ma credetemi, la magia del luogo è tale che sarebbe da egoisti non condividerla.
Io ero ospite del Khao Sok River Cottages: pochi, deliziosi cottage arredati con gusto e semplicità immersi nella natura prorompente, una spiaggetta privata sul fiume e un ristorante che serve cucina tradizionale thai a dir poco superlativa!
Da lì sono partita con un tour per il Khao Sok National Park (2 giorni, 1 notte) che nel prezzo del pacchetto includeva trasferimenti, pasti, pernottamento, assicurazione e una guida anglofona. Resta fuori la tassa d’ingresso al parco che ha un costo irrisorio rispetto al piacere di trovarsi in un luogo incantevole dall’energia incredibile. Il paesaggio è magico, quasi irreale, e resterà impresso nelle vostre retine senza che voi dobbiate far nulla salvo focalizzarvi sul momento presente e godere a pieno di tanta magnificenza.
Una volta nel parco, a bordo di una longtail (imbarcazione tipica del sudest asiatico) raggiungerete il vostro alloggio: una fila di casette galleggianti sul lago da esplorare in assoluta autonomia con i kayak parcheggiati sotto, a disposizione degli ospiti. E quando all’alba aprirete gli occhi e vi troverete li, tra l’armonia originale del silenzio e il formicolio acustico della foresta tropicale, il vostro unico pensiero e desiderio sarà fondervi con l’universo vergine che ruota attorno a voi.
Vista la bellezza del luogo, mi sono concessa qualche giorno in più nella zona di Khao Sok e tra pedalate in mountain bike tra villaggi solitari e remoti, giri in kayak lungo il fiume e la visita al santuario degli elefanti, anche in Thailandia ho lasciato un pezzettino di cuore.
L’ho lasciato tra i colori del Khao Sok National Park e mi sa che presto o tardi mi toccherà tornare anche li…
La Globetrotter
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