Qualche giorno addietro ho trovato un commento sul blog che suonava pressappoco così: “Finalmente stai iniziando ad apprezzare l’erba di casa tua”. Un messaggio simile non poteva che essere di mio padre, la persona più sedentaria che conosca. Ma visto che per la prima volta da quando ho aperto il blog è “uscito allo scoperto”, mi sembra giusto riconoscergli il merito di aver detto una cosa sensata! Ci sono luoghi che ho sempre disdegnato, spesso più per partito preso che per altro, e che oggi mi mandano letteralmente in visibilio. Uno di questi è la Liguria che non ha mai suscitato in me un interesse particolare. Sarà che, da buona salentina che si rispetti, non ho mai sentito l’esigenza di simpatizzare con gli altri mari d’Italia. Come si suol dire, errare è umano, perseverare è diabolico per cui accetto lo smacco e riconosco pubblicamente che i borghi e i paesaggi della Riviera Ligure sono tra i più belli che ho avuto la fortuna di vedere finora! Non a caso, quest’anno, ci sono tornata ben tre volte…

La Globetrotter a Porto Venere

A onor del vero il primo contatto con la Riviera Ligure risale a qualche anno fa quando un’amica mi invitò a Levanto per un weekend lungo e mi aprì le porte di questo ecosistema a me sconosciuto. Un fulmine a ciel sereno! I borghi e i paesaggi della Riviera Ligure visti da un gozzo che cavalca le onde sono semplicemente strepitosi. Ecco perché quando Marco di Explora mi ha comunicato che il tour a Pavia e nell’Oltrepò avrebbe avuto un’estensione in Liguria… ha fatto di me una donna felice! Pur non avendo idea di cosa #LaMiaLiguria avesse in serbo per noi, sapevo di essere in una botte di ferro! E poi, cosa non da poco, amo il pesto alla follia e un’incursione in Liguria sarebbe stata l’occasione giusta per rifornire la dispensa. Da quando ho provato il sapore del vero pesto, ahimé, quello industriale non riesco nemmeno più ad annusarlo.

Personalmente ritengo che i borghi e i paesaggi della Riviera Ligure si prestino molto meglio alle immagini che alle parole. Tuttavia io non sono una fotografa ma una scrittrice – perdonate l’iperbole e lasciatemi gongolare in questa pia illusione– per cui, volente o nolente, gli scatti per me sono un semplice corredo…

Manarola

Porto Venere e il Golfo dei Poeti

Il Golfo dei Poeti – rifugio privilegiato di scrittori ed artisti del calibro di Shelley, Byron, Carducci e D’Annunzio, per citarne alcuni, rimasti folgorati dalla bellezza dell’anfiteatro naturale di acqua cristallina – è talmente bello da sembrare irreale. Gli antichi borghi a picco sul mare adornano le coste frastagliate e selvagge e fanno da contrappunto alle verdi colline sullo sfondo. Un quadro d’autore!

Tra i borghi e i paesaggi della Riviera Ligure, uno dei più suggestivi è sicuramente Porto Venere. Narra la leggenda che sul promontorio, laddove oggi si trova la Chiesa di San Pietro, sorgeva un tempio pagano eretto in onore di Venere Ericina che diede il nome al villaggio. Io ero passata da Porto Venere giusto un paio di mesi fa quando attraversavo l’Italia a bordo dell’Ape Calessino e vi dirò… uno di quei luoghi che potresti vedere all’infinito senza stancarti mai.

La chiesa di San Pietro a Porto Venere sovrasta il Golfo dei Poeti

L’atmosfera del borgo è data dai colori delle tipiche case torre medievali che si specchiano nelle limpide acque del mare e si affacciano sul Carugio, la via principale di Porto Venere, disseminato di botteghe di antica tradizione, graziosi ristorantini e panni stesi ad asciugare. Il possente castello Doria e la chiesa di San Pietro sovrastano il Golfo e gli fanno da cornice mentre la leggendaria Grotta di Byron, uno degli scorci più romantici di tutta Porto Venere, è la sua punta di diamante!

Passeggiando per il Carugio di Porto Venere

E ora lascio la parola al Petrarca che, nel 1338, omaggiò la dolcezza del Porto di Venere con alcuni versi:

“A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui – nei colli che ammanta l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene – sua patria…”

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Tra i borghi e i paesaggi della Riviera Ligure

Manarola e le Cinque Terre

Sul Parco Nazionale delle Cinque Terre c’è ben poco da dire. Il fatto che sia un’area protetta inserita dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità come paesaggio culturale la dice lunga.

Non vi dirò nemmeno che Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Rio Maggiore, i borghi delle Cinque Terre, sono uno più bello dell’altro. Ho visitato solo Manarola ma, come Porto Venere, credo sia uno di quei luoghi che puoi vedere all’infinito senza stancarti mai. Le case alte e strette dalle mille tonalità che dominano il porticciolo ingombro di barche e l’impervia e frastagliata costa sovrastata dai colli terrazzati coltivati a vite da cui nasce il pregiatissimo Sciacchetrà, Manarola è una sirena che ammalia con il canto delle onde che si infrangono a riva e i colori infuocati del tramonto.

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Tramonto a Manarola, uno dei più bei borghi della riviera ligure

Manarola è un sogno sia d’estate che d’inverno quando diventa lo scenario del Presepe più grande al mondo. Il Presepe di Manarola. Il suo ideatore, Mario Andreoli, è un ferroviere in pensione di quasi 90 anni che ha creato praticamente dal nulla un’opera d’arte di indicibile bellezza. Dal 1961 a oggi, infatti, utilizzando materiali di recupero come finestre, taniche, cavi elettrici e via dicendo, ha partorito quasi trecento personaggi disseminati su una superficie di circa 4.000 km2 nel territorio delle Cinque Terre.

Mario Andreoli, ideatore del Presepe di Manarola

Io non l’ho visto, ovviamente, ma qualche foto sul web è stata sufficiente a farmi venire l’acquolina in bocca. Il Presepe di Manarola è indubbiamente una delle cose che mi riprometto di fare quanto prima: godermi quest’opera d’arte accompagnata dal signor Mario con il suono della sua voce e delle sue storie che mi accompagna in questo viaggio virtuale…

I borghi e i paesaggi della riviera ligure: dallo sciacchetrà allo sciaccatrail

Una cosa che forse non tutti sanno e che potrebbe essere interessante per alcuni di voi – io non sono una sportiva per cui me ne lavo le mani – è che nel 2017 il Parco Nazionale delle Cinque Terre sarà lo scenario della terza edizione dello Sciacchetrail dall’unione del nome del pregiatissimo vino di Manarola, lo Sciacchetrà, e del trail, la corsa in natura: un percorso che si snoda per ben 47 chilometri attraverso vigneti a picco sul mare, borghi, santuari, profumi e colori della macchia mediterranea.

La Globetrotter alle Cinque Terre, sul monorotaio per non fare trekking

La baia del Silenzio di Sestri Levante

Tornando a parlare dei borghi e i paesaggi della Riviera Ligure, Sestri Levante è un’altra gemma di rara bellezza. La sua Baia del Silenzio, una spiaggia incorniciata da case color pastello e animata dalla barche dei pescatori, è un angolo di paradiso conclamato. Un pezzo di Liguria pittoresco e romantico in cui trascorrere qualche ora, qualche giorno o tutta la vita. E ora lascio la parola all’immagine. Quantomeno, io l’ho percepito così…

La baia del silenzio a Sestri Levante

QUALCHE INDIRIZZO UTILE

Per una degustazione di vini a Groppo di Manarola: Cantina Sociale delle Cinque Terre 

Per una cena con un tocco di classe: Palmaria Restaurant c/o Grand Hotel Portovenere

Per un pasto a chilometro zero: Ittiturismo Bistromare a Sestri Levante

La Globetrotter

7 pensieri su “I borghi e i paesaggi della riviera ligure

  1. Partyepartenze dice:

    Con un marito di Sanremo, un cognato delle originario delle Cinque Terre e un’infanzia trascorsa tra Chiavari e Zoagli, credo di conoscere molte cose di tutte e due le coste. Sono meravigliose e garantiscono vacanze complete: mare, monti e colline da nuotare e camminare.

    • Diana dice:

      A quanto pare negli ultimi tempi bazzico tutte le tue zone…sei fortunata sai? Io solo quest’anno mi sto avvicinando alle meraviglie italiane. Amo l’America Latina, la terra dei grandi spazi, e mi sto innamorando dell’Italia, la terra delle piccole gemme…

  2. William R Batts dice:

    Thank you, I enjoyed your article. I, too have been fortunate enough to enjoy the charms and enchantment of Manarola and the Cinque Terre!

  3. Frida Pedersen dice:

    Fin dall Ottocento, il ponente ligure  e stato la meta privilegiata di inglesi e americani, innamorati tanto della Riviera dei Fiori quanto dell’ entroterra ligure. Un fascino d altri tempi, destinato a non tramontare mai, che parte da Ventimiglia e arriva fino a Genova offrendo  scorci incredibili  e tutta la bellezza dei  borghi della Riviera di Ponente che compaiono uno dopo l altro nel loro intatto fascino medievale. Se sulla costa, Ventimiglia e Bordighera conquistano con i giardini botanici di Villa Hanbury, con le caverne rosse dei Balzi Rossi, con la chiesetta di Sant’Ampelio abbarbicata sugli scogli dove le onde s infrangono. anche l’entroterra ligure non e da meno.

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