Ed eccoci giunti al termine di questo peregrinare nell’isola di Ceylon. Per essere così piccolo lo Sri Lanka ha davvero molto da offrire, non c’è che dire! Città antiche e luoghi di culto, natura strepitosa e animali in libertà, paesaggi surreali e fantasmagorici, mare, spiagge e un popolo caloroso e sorridente. In effetti molti di voi, prima della mia partenza, mi avevano detto di aver lasciato il cuore sull’isola e vi dirò, dopo esserci stata per quasi un mese intero… non stento a crederlo! Non posso dire che per me sia lo stesso – il mio cuore l’ho lasciato altrove, una metà in Mali e l’altra in Colombia – ma se avessi potuto fermarmi un po’ più a lungo non avrei esitato. Perché sono stata bene, sempre e ovunque, e direi che non è poco! Per cui ecco, i miei racconti di viaggio in Sri Lanka si concludono qui, a Galle, dove ho festeggiato il mio compleanno in una location stratosferica! In un posto come Galle, tutto è possibile…

Galle nella storia
Galle ha sempre rivestito un ruolo primario nella storia dell’isola di Ceylon. Affacciata sul mare, in posizione strategica, è stata a lungo un noto porto commerciale con un via vai incessante di navi cariche di spezie e di pietre preziose. Un bocconcino talmente prelibato da risultare appetibile a molti…
A partire dal XVI secolo portoghesi, olandesi e inglesi si avvicendarono sul territorio lasciando un’impronta ben netta e delineata del loro passaggio. La città vecchia di Galle, racchiusa tra le mura difensive erette durante la dominazione olandese, ne è la prova tangibile. Lo stesso nome, secondo alcune teorie, sarebbe frutto dell’ingegno dei primi colonizzatori che, approdati a Galle sul finire del XVI secolo, udirono il canto di un gallo e stabilirono la connessione immediata con il suono portoghese galo. I singalesi tuttavia ne rivendicano la paternità collegando il nome Galle alla parola gala che significa roccia.
La cosa migliore da fare per scoprire Galle e inebriarsi dell’atmosfera dei tempi che furono è quella di perdersi tra i vicoli della città vecchia su cui si affacciano decadenti abitazioni coloniali dai magnifici giardini interni che esplodono sotto i colori delle buganvillee e dei gelsomini in fiore.

Oggi molti di questi edifici ospitano boutique, ristoranti, guesthouse, atelier e gallerie d’arte. Una città seducente che non ha molto a che spartire con il resto dello Sri Lanka urbano e la cosa, lo riconosco, non mi disturba affatto. Non sono certo state le città visitate finora a rendere questo paese così affascinante ai miei occhi e il fatto che il centro storico di Galle sia stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO la dice lunga…
Niente di meglio, per terminare la giornata, di una passeggiata attorno alle mura che dominano imponenti l’oceano indiano fino a raggiungere la torre dell’orologio e il faro bianco che vegliano sulla città. e poi beh, dulcis in fundo, scegliere un bel punto panoramico da cui assistere al sole che si eclissa all’orizzonte. magari, perché no, con un bel succo naturale o una birra gelata in mano… sarò romantica, che volete che vi dica, ma il cielo arancione ha sempre un certo effetto su di me…

Villa Sepalika a Galle… un viaggio in paradiso
Ville in paradiso è il titolo di uno dei box di approfondimento della Lonely Planet. Decisamente accattivante a mio modo di vedere…
Pare che a Galle, negli ultimi anni, siano spuntate lussuosissime ville che vengono affittate con tanto di cuoco e maggiordomo privato. Scrigni colmi di opere d’arte in cui trascorrere due o tre giorni da pascià, magari a bordo piscina senza altro da fare che non sia il dolce far nulla.
Ebbene… la notte del mio compleanno l’ho trascorsa in una di queste ville in compagnia di Claudia e del mio amico Matte riabbracciato da un paio di giorni. Festeggiare il mio compleanno all’estero, da sola o in compagnia, è qualcosa che mi è capitato di fare più volte. Un modo per sentire meno il vuoto dell’anno che se ne va e poi, si sa, ogni scusa è buona per stare a spasso…
Insomma, per farla breve, Claudia è riuscita a farci invitare a Villa Sepalika, una delle famigerate ville in paradiso. Io avevo intuito che c’era in ballo qualcosa di grosso ma non avrei mai immaginato di trovarmi davanti a un simile sfarzo. Sono una persona semplice, viaggio con la tenda e l’amaca nello zaino e non disdegno il dormitorio o un materasso per terra in casa di qualcuno. E non tanto, o non solo, per una questione economica ma perché questo modo di viaggiare riflette il mio modo di essere e di vivere. Essenziale. Capirete quindi quanto tutto questo sia stato sbalorditivo per me. E sebbene non cambierei il mio mood di viaggiatrice frikky con quello di viaggiatrice chic… riconosco che regalarsi ogni tanto un po’ di confort ha sicuramente il suo perché. Specialmente quando, a parità di qualità con gli standard occidentali, una notte in una location da sogno ti costa poco più di una buona cena in un ristorante milanese…
Ora, su Villa Sepalika potrei spendere fiumi di parole ma toglierei molto alla bellezza dell’ambiente creato e curato con tanto amore dalla coppia di proprietari francesi che, essendo a conoscenza del lieto evento, si è premurata di farmi trovare anche la torta. Dettagli che fanno la differenza…

E con una bella bottiglia di vino australiano, graditissimo regalo di compleanno di Matte, ho inaugurato un nuovo anno di vita che mi aspetto, se possibile, ancor più ricco di quello appena congedato.
La Globetrotter
Sono stata ospite di Villa Sepalika durante il mio viaggio in Sri Lanka e le opinioni espresse sulla struttura sono assolutamente imparziali e obiettive altrimenti non lo consiglierei sul mio blog.
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Complimenti per il tuo racconto di viaggio, anch’io sono stata in Sri Lanka questa estate e me ne sono perdutamente innamorata, ma a Galle ho fatto solo una toccata e fuga. Se avessi letto prima il tuo articolo, ci sarei sicuramente rimasta più a lungo!
Grazie mille Valentina! Secondo me Galle è il posto giusto in cui concludere il viaggio. Lo Sri Lanka è meraviglioso ma a livello di città… insomma, non sono molto curate! Galle invece è un gioiellino… Passo a trovarti! Avrai scritto anche tu dello Sri Lanka…