Oltre alla possibilità di viaggiare, questi ultimi mesi hanno influito molto anche sulla possibilità di programmare viaggi. Pochi di noi hanno le idee chiare su quel che faranno da qui a qualche settimana, e spesso anche da qui a qualche giorno. Tra le altre cose, la pandemia ci ha rubato questo e io per prima non ho idea di dove andrò a parare. Ecco perché in questo particolare frangente che non ci consente di pianificare nulla non ha senso raccontare di mondi lontani e ha più senso concentrarsi su luoghi vicini, visitati in passato, che possano trasformarsi in input per far fronte alla nuova situazione senza dover necessariamente rinunciare a viaggiare. Credo di non aver mai scritto tanto dell’Italia come nelle ultime settimane, fatto sta che frugando tra i ricordi, ho riesumato uno splendido weekend in Val d’Aosta di qualche anno fa e da li è nato questo post sull’estate in montagna a La Thuile e sulle attività che si possono fare alternando natura, sport, relax e gastronomia.

Estate in montagna a La Thuile, in Val d’Aosta
Siamo in Valdigne, nel nord ovest della Val d’Aosta, a 1.441 metri di altitudine e a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada, vicino alle grandi città di nord Italia, Francia e Svizzera, ma lontani quanto basta per dimenticare la frenesia della vita quotidiana, in un contesto in cui lo sviluppo turistico è sempre più sostenibile e socialmente responsabile.
La Thuile è uno di quei luoghi in cui è facile sentirsi liberi e lasciarsi abbracciare dall’energia della montagna, ritrovare tempo per se stessi, arricchirsi di emozioni e rigenerare corpo e spirito. Lo dico con cognizione di causa, ci sono stata solo quattro giorni ma ho staccato la spina al punto da portarmi dietro i benefici per settimane.
A catturare l’attenzione, quando arrivi a La Thuile, è fin da subito la purezza della natura con i suoi spazi immensi, i vivaci contrasti di colore, i fitti boschi di conifere, le cime della catena del Monte Bianco e l’iconico massiccio del Rutor che sorveglia la vallata.
Cosa fare d’estate in montagna a La Thuile
Preciso che quest’articolo non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuole dare un’idea delle differenti attività che si possono vivere a La Thuile. Alcune le ho toccate con mano, come il trekking alle cascate del Ruitor e la discesa in MTB dal Piccolo San Bernardo, altre me le riservo per il futuro.
LEGGI ==> La Thuile d’estate tra ghiacciai, trekking e Mountain Bike
Se sto scrivendo quest’articolo è perché, essendo iscritta all’albo dei giornalisti-pubblicisti, ricevo quotidianamente comunicati stampa con l’invito a promuovere una determinata località, cosa che io per scelta etica non faccio salvo quando si tratta di luoghi che ho effettivamente visitato.
Perché dico questo? Per onestà intellettuale, soprattutto verso chi mi legge con continuità e magari si chiederà se quest’articolo è farina del mio sacco. Sì, lo è, l’articolo l’ho scritto io, ma è un articolo inspirational-informativo e non inspirational-emotivo, partendo dal fatto che a La Thuile ci sono stata e l’ho adorata e che mai come in questo periodo c’è bisogno di promuovere il turismo in Italia. Fine del pippone!
- In montagna a La Thuile: trekking a volontà
- Pesca sostenibile
- MTB, passione su due ruote
- A cavallo in libertà
- La forza della storia
- La Thuile e il gusto della tradizione
- L’Alpeggio Verney, cultura d’altri tempi
- Estate in montagna a La Thuile, rigenerante per corpo e mente
- Dove dormire a La Thuile
- Come arrivare a La Thuile
In montagna a La Thuile: trekking a volontà
La Thuile è il luogo ideale per chi ama camminare in montagna: i paesaggi sono superlativi e i possibili trekking – alcuni su sentieri più noti, altri meno battuti – sono tantissimi. Ciò che li accomuna tutti è che sono immersi nell’ambiente puro e silenzioso della montagna la cui energia diventa linfa per disintossicarsi dai ritmi imposti dalla vita metropolitana e recuperare il benessere psico-fisico.
Dai valloni di Youlaz, Orgères, Chavannes e Breuil (verdi, selvaggi, geologicamente preziosi e ricchi di testimonianze storiche, dalla cui sommità si gode di una finestra privilegiata sulla catena del Monte Bianco) ai sentieri che portano verso la zona del Rutor con le sue cascate, i suoi laghi e il rifugio Deffeyes (punto di partenza per la più impegnativa escursione verso il ghiacciaio del Rutor, il sesto in Italia per estensione) c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Puntando invece verso il Colle del Piccolo San Bernardo, si raggiunge il Lago Verney (2.088 metri di altitudine, il più vasto specchio lacustre naturale della Val d’Aosta) superato il quale si giunge al Colle del Piccolo San Bernardo in cui è stato rinvenuto un Cromlech, cerchio di 46 pietre e 72 metri di diametro che probabilmente racchiudeva un dolmen al centro, luogo di culto molto importante nell’antichità.
Tante le leggende intorno al Cromlech che viene spesso erroneamente chiamato Cerchio di Annibale, attribuendolo al condottiero punico che si dice sia passato dal valico. Quel che è più certo è che il Cromlech avesse la funzione di tempio all’aperto e di osservatorio astronomico, ipotesi confermata dalla presenza di una pietra molto più grande delle altre all’interno del cerchio utilizzata per segnare la direzione del sole al solstizio d’estate.
A rendere ancor più magica la zona si aggiunge la Colonna di Giove, alta quattro metri, sulla quale oggi è visibile la statua di San Bernardo di Mentone, arcivescovo di Aosta.
Si narra che un tempo al posto della statua ci fosse una pietra rossa, l’Escarboucle o Occhio di Giove, testimone dell’antico culto del dio Penn, diffuso in queste montagne. La leggenda vuole che quella pietra, visibile anche a grande distanza, spaventasse i valligiani ormai cristianizzati che la identificavano con l’occhio rosso del demonio, tant’è che chiesero a San Bernardo di sconfiggere le forze infernali, distruggendo anche la pietra rossa.
In questa zona di immensi prati verdeggianti, già in territorio francese, l’abate Pierre Chanoux, sacerdote con la passione per l’alpinismo, diede vita nel 1897 al Giardino Botanico Chanousia con l’obiettivo di far conoscere la bellezza e la rarità della flora alpina. Questo giardino botanico, il più alto d’Europa, ospita oltre mille piante alpine e nei percorsi tra i fiori ognuno può provare un’esperienza sensoriale unica.
All’estremo opposto rispetto al Colle del Piccolo San Bernardo si possono fare due passeggiate classiche, quella di quindici minuti al Belvedere di Arpy (balconata da cui ammirare la catena del Monte Bianco) e quella al lago di Arpy.
Meraviglia pura…

Pesca sostenibile
Nei laghi e nei fiumi della zona è possibile pescare solo se muniti di speciali permessi acquistabili presso l’Ufficio del Turismo, ma si può praticare la pesca No Kill (con la tecnica a mosca inglese o valesiana, con ami senza ardiglione).
MTB, passione su due ruote
Tra le esperienze adrenaliniche da fare a La Thuile, testata personalmente, c’è la discesa in MTB: grazie alle seggiovie è possibile salire velocemente in quota e accedere al Bike Park (220 km di sentieri naturali e vie di montagna con un’ampia varietà di terreni, tra rocce, radici e soffice sottobosco, per tutti i livelli di preparazione) e agli itinerari dedicati, fino ad arrivare a La Rosière dove, se muniti di Bike Pass Espace, è possibile sfruttare anche gli impianti francesi del comprensorio.

A cavallo in libertà
Non sono un’esperta di turismo equestre, sarò montata in sella a un cavallo sì e no tre volte ma è qualcosa che mi ispira profondamente, mi trasmette la sensazione di libertà che a La Thuile, non ho dubbi, si amplifica grazie agli scenari naturali che si susseguono senza soluzione di continuità, dai boschi della zona di Entreves e i percorsi lungo il fiume fino al Promise e alle valli aperte come quella di Petosan. Un’esperienza in completa simbiosi con la natura. Top!

La forza della storia
Tra versanti scoscesi e boschi di conifere, La Thuile custodisce un ricco patrimonio minerario. Per anni le miniere furono fonte di ricchezza per il paese e parte integrante della sua storia e di quella dei suoi abitanti, e a testimonianza del suo florido passato una serie di sentieri boschivi che conducono a vecchi edifici, sfiati di gallerie e resti di infrastrutture tecniche.
Accanto alle miniere, le fortificazioni sono la seconda grande testimonianza storica di La Thuile che in epoca sabauda era stata un importante baluardo contro le invasioni provenienti dalla Francia, mentre la presenza dei bunker è un ricordo delle cruente battaglie della Seconda Guerra Mondiale.
La Thuile e il gusto della tradizione
Ti anticipo subito che se sei una buona forchetta, a La Thuile troverai il paradiso.
Si mangia da Dio e si mangiano i piatti della tradizione, ancora intrisi del profumo e dei sapori del passato. Gli appassionati di enogastronomia, e non solo, troveranno gioia negli itinerari del gusto che li porteranno a scoprire il territorio, la storia dei prodotti tipici caseari (come la fontina) e la tecnica di lavorazione, la cultura dell’essiccazione della carne o la preparazione del boudin, una salsiccia di antiche origini preparata con patate bollite, cubetti di lardo e barbabietole rosse. Sto male al solo pensarci! Male di godimento intendo…
Accanto ai piatti della tradizione, La Thuile è nota come la Città del Cioccolato, riconoscimento di cui è stata insignita nel 2009 da parte di Chococlub, l’Associazione Italiana Amatori Cioccolato.
L’Alpeggio Verney, cultura d’altri tempi
Qui ci sono stata e lo raccomando vivamente: un pascolo a 2.000 metri di altezza, una baita, una stalla e una valle con le mucche che brucano erba e fiori e come unici rumori quelli dati dallo scampanio dei campanacci e il gorgogliare dei ruscelli. Un antico microcosmo in cui la natura e l’attività dell’uomo si legano in modo intimo e armonioso in un rapporto consapevole con la storia dei luoghi e del territorio.
Davide e Silvia hanno lasciato la vita in città per dedicarsi alla pastorizia e scandiscono le loro giornate sul ritmo della natura, con il sole che fa da sveglia, il tempo da dedicare agli animali e il riposo al tramonto. Mi sono ricordata della mia esperienza in Ecuador con la famiglia di campesinos, quando mi alzavo all’alba per mungere le mucche e alle otto di sera crollavo esausta nel letto, felice e soddisfatta della giornata.
Estate in montagna a La Thuile, rigenerante per corpo e mente
Anche questo te lo dico con cognizione di causa, trascorrere qualche giorno d’estate in montagna a La Thuile aiuta a riconnettersi con se stessi e vivere fuori dallo spazio e dal tempo lasciandosi guidare dai profumi, i colori e la magia della natura. Camminare nel silenzio dei boschi, distendersi nei prati, sentire il respiro della terra e scoprire i segreti che nascondono fiori, erbe e frutti di montagna è una terapia del benessere che non può che far bene, visto il periodo che stiamo vivendo.

Dove dormire a La Thuile
La Thuile non è una località super economica, quantomeno per i miei standard. Tra le mille proposte trovate sul web, con un ottimo rapporto qualità-prezzo (secondo le recensioni) ho evidenziato queste, in ordine crescente:
- Affittacamere Entreves, in ottima posizione e con una pulizia eccellente, si distingue per la disponibilità e la cordialità della proprietaria;
- a naso, Chalet Alpina Hotel & Apartments mi sembra il top per descrizione con foto, recensioni e prezzo.
Se non sai dove dormire, clicca QUI per vedere tutte le strutture disponibili a LA THUILE
Come arrivare a La Thuile
La Thuile è facilmente raggiungibile dalle grandi città italiane grazie alla rete autostradale ed è ben collegata a Francia e Svizzera attraverso il traforo del Monte Bianco.
Se come me non hai la macchina, le alternative sono il treno fino ad Aosta e da lì autobus di linea, o direttamente autobus di linea da Milano, Torino, Courmayeur, Chamonix e tutte le località della Val d’Aosta.
La Globetrotter
Come ho anticipato, questo è solo un assaggio di ciò che offre l’estate in montagna a La Thuile. Per le informazioni dettagliate, ti rimando al sito ufficiale del turismo di La Thuile. Le immagini dell’articolo sono state messe a disposizione da Halo Comunicazione.
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La Thuile è bella ma io preferisco la Val d’Ayas Anna (polianna)
La Val d’Ayas non la conosco… da mettere in lista! Grazie come sempre
Che coincidenza! Pur non essendo molto inclini ai luoghi di montagna (come sai bene!) lo scorso fine settimana abbiamo scelto Aosta! Non sarà stata La Thuile ma….abbiamo goduto anche noi di una dose piacevolissima di Valle d’Aosta.
E sono sicura che vi è piaciuta anche un sacco! Ho visto le foto di Ughino…