Il Morro de São Paulo, un villaggio situato sull’isola di Tinharé, 60 chilometri a sud di Salvador, è considerato uno dei must dello stato di Bahia. Una di quelle destinazioni che quasi tutti ti consiglieranno di non perdere se ti prepari a un viaggio nel nord-est del Brasile.

E quando hai un lasso di tempo limitato che ti costringe a un itinerario più o meno serrato, il Morro de São Paulo ci rientrerà sicuramente. Con ogni probabilità ti piacerà anche! Perché è grazioso, curato e tranquillo

Ma se il tempo non ti manca e inizi a chiacchierare con i locali, accanto al Morro de São Paulo ci metti un bel punto interrogativo. Poi, magari, ci vai pure, senza grandi aspettative. E non perché non sia grazioso, curato e tranquillo ma perché, semplicemente, non è Brasile. Tantomeno Bahia.

La maggior parte dei viaggiatori incontrati lungo il cammino che disponevano di tempo hanno snobbato il Morro de São Paulo senza farsi troppi scrupoli. Una trappola, lo confesso, in cui stavo per cadere anch’io. E se mi sono salvata non è perché sia più scaltra o intelligente degli altri ma perché il destino aveva in serbo altro per me. Non ultimo, permettermi di scrivere questo post in tutta tranquillità e onestà intellettuale.

Ora, probabilmente le mie considerazioni susciteranno il disappunto di chi, a differenza mia, del Morro de São Paulo è rimasto estasiato. Ogni viaggio è una ricerca, una ricerca individuale, e va rispettata. Personalmente rispetto le ragioni di chi al Morro ci ha lasciato il cuore e spero che vengano rispettate le mie, senza passare per un’arrogante incapace di cogliere la bellezza delle cose.

Dunque, se hai letto i post precedenti saprai che sono rimasta a Bahia più a lungo del previsto (quasi nove settimane, intervallate da qualche gita fuori porta di tre o quattro giorni) perché mi hanno sottoposta a un intervento chirurgico. La mia lunga permanenza all’Hostel Torre, dove ho rivestito vari ruoli tra cui quello di convalescente, mi ha permesso di incontrare e confrontarmi con parecchi viaggiatori, in prevalenza sudamericani, che del Morro de São Paulo mi hanno detto peste e corna. Al punto che l’avevo depennato dalla mia lista di interessi per sostituirlo con la selvaggia e meno gettonata Ilha de Boipeba.

alt="Boipeba"
Boipeba

Cambio di rotta: da Boipeba al Morro de São Paulo

È il 9 di febbraio, un giorno prima della fine del Carnevale, quando decido di andare a Boipeba. Il Carnevale è impegnativo a Salvador e sento il bisogno di staccare la spina. Neuza ritiene Boipeba una destinazione esclusiva a causa dei prezzi da capogiro di alloggi e ristoranti ma il rasta conosciuto alla Riserva di Sapiranga mi ha parlato dell’esistenza di un campeggio.

Con lo zaino da weekend sulle spalle (due costumi, un cambio, protezione solare, materassino gonfiabile e sacco a pelo) e la mia tenda ultralight nella mano destra (pesa 900 grammi ma appena soffia un alito di vento vola via come un aquilone) mi dirigo di buon’ora all’imbarco del ferry.

Una quarantina di minuti di traghetto e sono a Bom Despacho, su Ilha Itaparica, dove recupero al volo un van diretto a Valenza (diretto si fa per dire visto che mi scarica a metà strada per farmi cambiare mezzo).

A Valenza cammino venti minuti sotto il solleone per raggiungere il porto da cui si imbarcano le lance dirette a Boipeba. Manca poco, penso affaticata mentre mi dirigo alla biglietteria, e quasi mi metto a piangere di sconforto quando la donna allo sportello mi rivela il prezzo della lancia, decisamente superiore a quanto da me preventivato.

La situazione è critica. Non ho certezza che questo famigerato camping esista realmente. Tutti coloro che sono stati a Boipeba mi hanno detto di aver accampato sulla spiaggia e io, da sola, non me la sento! Se il camping non esiste sono nei guai. I costi degli alloggi sono decisamente fuori dalla mia portata. Ma se anche potessi permettermi di pagare un albergo, so con certezza che a Boipeba non ci sono sportelli automatici. O si paga in contanti, e ne ho davvero pochi con me, o si ricorre alla VISA.

Io non ho un buon rapporto con la carta di credito, la uso solo in casi di estrema necessità (e ciò nonostante sono riusciti a clonarmela) e ho con me solo il bancomat. Il traghetto per il Morro de São Paulo costa quattro volte meno di quello per Boipeba; al Morro ci sono bancomat e ci sono camping; la lancia per il Morro parte nel giro di dieci minuti mentre quella diretta a Boipeba parte tra un’ora e mezza.

C’è poco da pensarci su, e questo è uno dei vantaggi del viaggiare da soli. Non ti perdi in riflessioni inutili che spesso generano discussioni e ti fanno perdere tempo. Che la scelta sia giusta, o sbagliata, dipende solo da te.

Premetto che la sensazione di sentirmi fuori luogo mi ha colta non appena ho posato il piede a terra. “Fuori luogo” non come un’italiana in viaggio in Brasile ma come un’italiana che da due mesi si trova catapultata nella realtà di Salvador de Bahia.

In campeggio – che per la cronaca mi costa 30 reales a notte dopo contrattazione, prezzo pari o superiore ad alcuni ostelli del centro di Salvador – ne parlo con i miei vicini di tenda, due ragazzi in giro per il Sud America da quattro mesi, che condividono la mia stessa sensazione di disagio.

“Comunque sia, andava visto” conclude uno dei due alla terza Itaipava, una delle migliori birre del Brasile. Boh. Forse andava visto per poter esprimere il proprio disappunto di fronte alla meraviglia che molti decantano. Certamente, quantomeno per me, non è uno dei must dello stato di Bahia!

alt="Morro de São Paulo"
Il Morro de São Paulo

Innanzitutto perché al Morro de São Paulo la lingua dominante non è il portoghese ma lo spagnolo. A voler essere precisi, lo spagnolo d’Argentina. Gran parte degli hippies, artigiani, viaggiatori alternativi – che spesso e volentieri sono proprio argentini – al Morro prima o poi ci arriva. “Porque aqui se trabaja bien” mi rivela Rocio, porteña, quando le dico che pure io, per viaggiare un po’ più a lungo, faccio e vendo articoli d’artigianato. Che banalità, è ovvio che si lavora bene, è pieno zeppo di turisti! Cercavo un posticino tranquillo in cui riprendermi dai bagordi del Carnevale e mi ritrovo in una chiassosissima colonia argentina caratterizzata da una minoranza brasiliana e una forte presenza israelita! Deus meu…

Cammino per le graziose vie ciottolate e per la bella passeggiata lungomare del Morro e vedo più ostelli, pousadas, alberghi, agenzie turistiche, ristoranti e locali notturni che abitazioni. Va beh dai, sto esagerando, è giusto per darti un’idea di ciò che è il Morro de São Paulo. La sensazione di trovarmi in un posto gradevole ma privo di anima mi riporta a San Pedro de Atacama e alle mie passeggiate per Calle Caracol. Che poi a San Pedro l’anima ero pure riuscita a scovarla ma temo che il Morro se la sia proprio venduta!

A suo favore, è giusto dirlo, gioca la totale assenza di mezzi di locomozione a motore. In soccorso dei visitatori che giungono al Morro de São Paulo carichi di bagagli, una serie di taxi-carriole spinte da brasiliani. Prevalentemente neri. Qui sì che si sente il suono della lingua portoghese. Una cosa triste che avevo già riscontrato a Salvador. La stratificazione sociale nello stato di Bahia è molto forte. E qui è ancora peggio visto che a gestire le pousadas sono prevalentemente gli stranieri e i brasiliani sono gli addetti alle pulizie! Non riuscirò mai a farmene una ragione e resto sempre con l’amaro in bocca di fronte a queste situazioni!

alt="Il lungomare del Morro de São Paulo"
il “lungomare” del Morro de São Paulo

Comunque sia, il Morro de São Paulo vanta splendide spiagge. Sono cinque e si susseguono lungo tutto il litorale. Primeira Praia, Segunda Praia, Terceira Praia, Quarta Praia, Quinta Praia, nota anche come Praia do Encanto. La maggior parte della gente, tuttavia, si concentra sulle prime due e nei ristorantini che costeggiano la passeggiata.

Non so tu che immagine evochi quando si parla di una bella spiaggia. Per me una bella spiaggia è relax allo stato puro, dove il silenzio è animato solo dal fruscio del vento e dall’infrangersi delle onde sulle riva, ed è pressoché deserta, senza la classica sfilza di ombrelloni arancioni adiacenti l’uno all’altro ma con i palmeti alle spalle che regalano ombra. Certo, una caipirinha in riva al mare non guasterebbe, ma se per la caipirinha devo stare addossata a centinaia di persone, no grazie!

In cerca di tranquillità inizio a camminare fino a raggiungere la Quarta Praia dove finalmente trovo un posticino in cui fermarmi. Pochissima gente che pensa agli affari suoi. Vorrei tanto farmi un bagno ma la marea è bassa e prima di raggiungere l’acqua devo addentrarmi almeno un centinaio di metri. Dopo quanto accaduto a Ilha Itaparica, non mi sembra il caso di lasciare la borsa incustodita.

alt="Una delle spiagge del Morro de São Paulo"
Una delle spiagge del Morro de São Paulo

Con lo sguardo seguo la linea dell’orizzonte e perdo totalmente la cognizione del tempo. Quando riapro gli occhi la spiaggia è praticamente sparita, inghiottita dalla marea. Sono costretta a lasciare di corsa il mio piccolo angolo di paradiso se non voglio farmela a nuoto. Ripercorro a ritroso il cammino di qualche ora prima e mi ritrovo alla Segunda Praia ancora gremita di gente. E finalmente capisco perché si concentrano tutti lì: ristoranti, locali, baracchini, ombrelloni, gente. Io, onestamente, ne faccio a meno. Belle spiagge, ha detto qualcuno. Probabilmente si, nell’ottica del “non c’è nulla di assoluto ed è tutto relativo”!

Ma io amo sempre vedere il bicchiere mezzo pieno e sono convinta che nulla accada per caso! Se sono qui una ragione ci sarà! Come probabilmente saprai (anche se io, lo confesso, l’ho scoperto solo di recente) non è così scontato assistere al tramonto sulle spiagge del nord-est del Brasile. Ebbene, il Morro de São Paulo vanta a suo favore il privilegio di regalare tramonti mozzafiato. Peccato che i pochi luoghi a cui è riservato questo privilegio ne abbiano fatto un business, come il Toca do Morcego che impone 10 reales di ingresso per assistere a uno spettacolo che non ha padroni! La stessa Rocio mi confessa, amareggiata, che uno dei pochi posti al Morro de São Paulo (ma ho la sensazione che sia stata generosa) da cui è possibile godere del tramonto liberamente è il Farol.

E io, che sono una fanatica di tramonti, al Farol ci vado. Una bella scarpinata che, intimidendo i più pigri. limita l’afflusso di gente e mi offre, subito dopo il meraviglioso Pôr do Sol, una vista mozzafiato del Morro de São Paulo illuminato. Una gran bella cartolina, penso guardandolo dall’alto! Ma il risultato non cambia: pittoresco da vedere, ma se vuoi vivere lo spirito del Brasile non è certo il posto che stai cercando.

alt="Tramonto al Morro de São Paulo"
Tramonto al Morro de São Paulo

Informazioni utili per raggiungere il Morro

Dimenticavo, alla fine al Morro ho preso un passeio di un giorno (80 reales, contrattando) per togliermi la soddisfazione di vedere Boipeba. Da mangiarsi le mani!

Se comunque non ti ho dissuaso dall’idea di recarti al Morro de São Paulo, ecco i tre modi per raggiungerlo da Salvador de Bahia:

  • se sei un viaggiatore povero in canna e ricco di tempo, la forma più economica è quella che ho adottato io (all’andata). Dall’imbarco dei ferry a Bom Despacho (Ilha Itaparica), poi van per Valenza (all’uscita del ferry partono i van), scarpinata a piedi (o taxi, se lo trovi) fino all’imbarco delle lance (la lenta costa la metà!) e infine Morro de São Paulo. Spenderai meno della metà e impiegherai circa il doppio del tempo.
  • L’altra soluzione, che ho adottato al ritorno, è sostanzialmente identica alla precedente, l’unica differenza è che tutto è organizzato nei dettagli. Ti metteranno al polso un braccialettino giallo, o arancione, o azzurro, e ti condurranno dal ferry al van alla lancia senza attese lunghe e inutili. Mediamente ci vogliono tre ore e il costo è di 80 reales.
  • L’ultima soluzione, che rispetto alla seconda è decisamente più vantaggiosa, è quella del catamarano che in circa due ore ti depositerà al Morro de São Paulo per 85 reales. Il problema è che ce ne sono pochissimi, uno o due al giorno, e non sempre si prestano alle esigenze del viaggiatore.

La Globetrotter

Sei stato al Morro de São Paulo? Ti ha lasciato un bel ricordo o un po’ d’amaro in bocca? Ti aspetto nei commenti.

Se cerchi spunti per organizzare un viaggio nel paese della saudade, leggi il mio post ITINERARIO DI VIAGGIO IN BRASILE, DA BAHIA ALLE SPIAGGE DEL NORD-EST, oppure clicca QUI per tutti i racconti on the road.

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26 pensieri su “Il disincanto del Morro de São Paulo

  1. Riccardo dice:

    Come dici tu certi luoghi vanno visti quasi per “forza” poi si può giudicare.. Bello e dettagliato come sempre il tuo report. Ciao Diana.

  2. michele dice:

    Cara Diana io ho conosciuto brasiliani che dicevano peste e corna di Salvador e non capivano perché tutti i turisti continuassero a visitare quella città….come vedi tutto è relativo. Penso che in certi posti vale comunque la pena andare fosse solo per un tramonto mozzafiato. Certo a volte rimaniamo delusi ma questo mi sembra rientrare nella normalità degli eventi

    • Diana dice:

      Caro Michele, sono d’accordo con te… a meno che un posto non ti interessi a priori ovviamente! Io al Morro pensavo di andare e poi ci stavo rinunciando… non mi ha dato quel che cercavo ma non sono morta per cui sono contenta… e per quanto riguarda Salvador, che dire? E’ una città piena di contrasti ma di tutto quel che ho visitato finora del Brasile per me è l’incarnazione di ciò che è realmente il Brasile… ma ovviamente è sempre tutto soggettivo… un abbraccione e grazie!

  3. lise.charmel dice:

    sono stata a Salvador nel 2010, in viaggio di nozze. la nostra idea era di passare un paio di giorni al Morro per fare solo mare, ma siccome siamo viaggiatori incauti, ci siamo sposati a luglio e in quella settimana che eravamo a Salvador ha piovuto tutto il tempo, perciò non ci siamo andati. da come la descrivi tu forse meglio così (anche se una settimana di pioggia non ci ha molto rallegrati…)
    🙂

    • Diana dice:

      Immagino di no, anche perchè quando piove da queste parti è un mezzo casino… ovviamente il mio vuole essere solo un suggerimento basato sui miei personalissimi gusti e desideri. Ci sono luoghi che nonostante siano turistici non perdono il loro fascino, dal mio punto di vista il Morro non è uno di questi… grazie mille Lisa, a presto…

    • Diana dice:

      Grazie mille Silvia… non sono poi così contenta di rientrare ma me ne faccio una ragione… a prestissimo ormai! un abbraccione

    • Diana dice:

      Caro amico Narrabondo… mai stata così sicura in vita mia! ora però sono in un posto davvero straordinario… turistico ma magico! bejo…

  4. katy dice:

    Io ci sono stata circa 10 anni fa e dalla tua descrizione forse era un po’ diverso…. E’ vero le prime spiagge erano più frequentate e affollate (ma niente di esagerato) ma la quarta era meravigliosa! lunghissima e con pochissime persone che la percorrevano….. addirittura ci era atterrato un piccolissimo biplano! Noi ci siamo stati bene e mai ci siamo sentiti “soffocati” dalla troppa folla. Se è peggiorata mi spiace molto, ma io serberò proprio un bel ricordo di questo luogo. ….. (infatti io sono stata una di quelli che ti aveva suggerito di venirci! )

    • Diana dice:

      Cara Katy… tu come tante altre persone che magari ci sono state in altri tempi! E comunque sono consapevole che tutto è soggettivo… ripeto, non critico la bellezza del posto ma l’usurpazione che ne hanno fatto… però lo sai che io sono un po’ controcorrente! un abbraccione e spero continuerai a consigliarmi posti ovviamente…

  5. Manuel dice:

    Ho conosciuto il Morro nel 2001, che frequento ora con la mia famiglia ad anni alterni, ultima nel 2016 in occasione delle vacanze di Natale.. mi sono innamorato di un luogo che oggi non esiste più e che era quello opposto a quel che hai descritto tu. Sottoscrivo totalmente la tua recensione. Morro de Sao Paolo oggi non è più Brasile. Peccato.

    • Diana dice:

      Ciao Manuel, immagino che un tempo non fosse così ma purtroppo dove arriva il turista arriva lo schifo, non sempre ma spesso e volentieri… Ti ringrazio immensamente per questo commento, non ha avuto il beneplacito di molti che credono che i posti belli siano destinati a restare tali in eterno! Bello lo è… ma l’energia ti fa scappare! Grazie ancora

  6. giovanni dice:

    Querida Diana, sono piemontese dalla nascita e nel lontano 2006 ho fatto una “scappata” a Morro, ovviamente
    transitando da Salvador Bahia. Quando sono arrivato (dopo una faticosa, ma breve salita) alla grande piazza
    mi e’ mancato il fiato, e non solo per la scarpinata, ma perché non avevo mai visto un insieme di colori, piante
    enormi, completamente fiorite; riprendendomi da quello spettacolo mozzafiato mi sono avviato verso la stradina discendente (in allora completamente sabbiosa) fino alla seconda praia, la nottata e’ trascorsa sull’isolotto al termine della suddetta. Concludendo, mi sono fermato la bellezza di circa cinque mesi (in allora
    si poteva chiedere alla Polizia Federale il permesso fino a sei mesi); mi sono innamorato perdutamente dell’Isola (forse un “mal d’africa” spostato a ovest ?). Ora, Morro e’ cambiata sostanzialmente, (in meglio ?
    non so), via principale piastrellata, strada Receptivo-Zimbo allargata, passerella ecc. ecc. ; a mio parere ha
    perso qualcosa, la sua genuinita’. Io sono alla quarta praia che in parte (e con un po’ di fantasia) pare ancora
    selvaggia. Comunque sempre Viva Morro de Sao Paulo e……. sempre in alto i nostri cuori !!!

    • Diana dice:

      Carissimo Giovanni, ti ringrazio infinitamente per esserti preso non solo il tempo di leggermi ma anche di commentarmi. Sicuramente quando ci sei arrivato tu era un paradiso, molte persone che ci sono state nel passato mi hanno detto lo stesso, però ora è colonizzato e io non ho sentito una bella energia. Detto questo… sono arrivata fino alla terça praia (mi sono attardata con le maree) e già li ho trovato un po’ più di pace, la quarta sarà sicuramente stupenda. Se mai dovessi tornarci, ma non credo, ti farò una visita… Per quanto mi riguarda… Viva il Brasile! Bejos

  7. Diego dice:

    Carissima buonasera, ho trovato il tuo blog per caso, sono proprietario di una Pousada proprio a Morro de São Paulo ed ho vissuto quasi 8 anni sull´isola (al momento sono in Italia ma tra qualche giorno partiró per circa 2 mesi per Morro), mi sembra scontato dire che giustamente non é proprio quello che ci si aspetta da un isola sperduta nell´oceano, in effetti trovi piu cose li che sulla terraferma a volte ehehe..detto questo ti assicuro che molta gente ama il Morro, ci sono tantissimi italiani residenti da oltre vent´anni e un giro turistico di tutto rispetto. Dai se torni in Brasile sei mia ospite, chissá potremmo fare una collaborazione!! Seguimi su instagram @pousadaviladosossego
    ciaooo

    • Diana dice:

      Ciao Diego, grazie per avermi scritto! Sono assolutamente convinta che il Morro piaccia alla maggior parte della gente e sono anche fermamente convinta che i luoghi ti prendono anche se il tuo stato d’animo è predisposto e io non lo ero affatto! Non ho ancora le idee chiare sulla mia prossima meta ma ti contatto su instagram, magari torno e mi ricredo…

  8. Cinzia dice:

    Ciao Diana ,sai se per andare a Boipeba c’è un traghetto diretto dal porto di Salvador?Sto cercando notizie su internet ma non si capisce bene.Alcuni dicono che prima bisogna andare a Morro e poi il giorno dopo prendere la barca per Boipeba.Magari sai di qualche sito ufficiale?Il semi terrestre fa perdere davvero troppo tempo!Grazie 🙂

  9. Fabrizio dice:

    Mi vengono molti dubbi sul fatto che tu abbia capito qualcosa del Brasile…
    Oltre al fatto che la città si chiama Salvador DA Bahia e non De Bahia ed il plurale di real sia REAIS e non REALES, resta il punto che chi non ha un centesimo in tasca è meglio che stia a casa propria…
    Nello specifico, io amo Morro de São Paulo e ci vivo da 4 anni dopo averlo frequentato per altri 10. Ebbene, non è certo perfetto e non rappresenta il tipo esempio di localita’ brasiliana ma, in compenso, la criminalita’ è praticamente assente e vi sono luoghi indimenticabili…
    Vero, non è posto per saccopelesti, hippies o sbandati, è un centro turistico di livello, con prezzi generalmente alti.
    Ciò non toglie il fatto che vi siano anche spiagge meravigliose e poco affollate, luoghi incantevoli dove assistere al tramonto (curioso il fatto che tu voglia andare alla Toca, notoriamente il posto più caro dell’isola e poi ti lamenti dei prezzi…) e ristorantini semplici ed economici a gestione famigliare…
    Perdonami ma il tuo mi sembra il tipico atteggiamento popolar-snobistico di chi di limita ad uno sguardo superficiale al solo fine di confermare il proprio giudizio negativo a priori ..
    Non ci sono vie di mezzo, il Brasile o lo ami o lo odi, nella sua unica complicata interezza. Ed io lo amo profondamente…

    • Diana Facile dice:

      Ciao Fabrizio,
      mi spiace leggere un commento così “aggressivo” (in senso lato) da parte tua, considerato che io del Brasile non avrò capito molto, ma lo ritengo uno dei paesi più belli e accoglienti in cui sono stata.
      Magari, se avessi letto altri miei post, non mi avresti tacciata di “popolar-snobista” e “superficiale”, piuttosto direi che seguo quel che mi dice la pancia e la mia pancia, che non ha nulla a che vedere con la tua, non mi ha trasmesso vibrazioni positive.
      In merito all’assenza di criminalità, ti faccio presente che proprio al Morro, dove la criminalità è totalmente assente, a novembre 2016 è stata trovata morta una ragazza italiana. So di questa perché chiaramente in Italia danno notizie sugli italiani, non escludo ce ne possano essere state altre, come dappertutto del resto.
      Per concludere, l’uso della preposizione errata è legato a motivi di indicizzazione su Google, se avessi “da” al posto di “de” probabilmente mi avrebbero trovato molti più utenti di lingua portoghese che italiana e magari, visto che l’articolo è in italiano, non sarebbero andati avanti nella lettura.
      Buona vita

      • Fabrizio dice:

        Ciao Diana,
        Riguardo alla criminalità, ho detto ‘praticamente’ assente e non ‘totalmente’ assente…
        Conoscevo Pamela e, sicuramente, non meritava una fine così terribile.
        Anche se per i suoi familiari non conterá nulla, qui avvengono 1-2 omicidi all’anno mentre, magari a Milano, 1-2 alla settimana se non di più…
        Sugli errori nel portoghese, lasciamo perdere, anche se dico che sarebbe meglio ammetterli…
        Felicissimo di avere una pancia completamente diversa dalla tua…

        • Diana Facile dice:

          Sulla pancia altrui meglio non metterci il naso, non credi? Sarebbe una noia se fossimo attratti tutti dagli stessi luoghi!

          Rispetto al portoghese, sei libero di credere quello che vuoi. Ti ho spiegato il perché del mio errore “voluto” (e con questo non dico di conoscere il portoghese, ma parlo fluentemente le altre lingue romanze per cui al fatto che “de + a” diventa “da” e “de + os” diventa “dos” ci arrivo senza bisogno della laurea) e non intendo polemizzare oltre.

          Grazie comunque per esserti preso la briga di ripassare a trovarmi. Ti auguro una buona giornata

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