A Santa Maria di Leuca sono legata da sempre sia perché mi ha regalato le migliori estati della mia giovinezza sia perché è qui che affondano le mie radici, in questa terra calda e accogliente che suona al nome di Salento. Ecco spiegata la ragione di questo articolo in cui valico i confini dell’emotività per spingerti a conoscere luoghi a me cari: cosa vedere a Santa Maria di Leuca è un invito a visitare e apprezzare la Terra dei due Mari in tutte le sue sfaccettature, preferibilmente fuori stagione quando si presenta nella sua veste migliore.
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Alla scoperta di Santa Maria di Leuca
- Santa Maria di Leuca nel ricordo
- Santa Maria di Leuca, punto d’incontro tra i due mari
- Le ville signorili di Santa Maria di Leuca
- De Finibus Terrae: il Santuario della Madonna di Leuca
- Cosa vedere a Santa Maria di Leuca: il Faro e la Cascata Monumentale
- Il Porto di Leuca, cuore del Mediterraneo
- Nel blu dipinto di blu: il mare
- Cosa fare a Santa Maria di Leuca: tra sabbia e scogli… il bagno!
- Santa Maria di Leuca: cosa vedere nell’entroterra
- Feste tra mare e terra in estate nel territorio del Capo di Leuca
- Dove dormire a Santa Maria di Leuca
Cosa vedere a Santa Maria di Leuca
Prima di iniziare a varcare frontiere, per me il mondo era quest’angolo dello stivale leggendariamente noto come l’anticamera del Paradiso. Si narra infatti che San Pietro, reduce dai viaggi in Oriente, abbia iniziato la sua predicazione in Italia proprio a Leuca e colpito dalla sua bellezza, l’abbia imposta come tappa obbligata per poter accedere al Paradiso.
Visto che mi piace rendere omaggio al mondo, perché non rendere omaggio anche a lei che mi è così cara?

Santa Maria di Leuca nel ricordo
L’etimologia del nome – dal greco Leucos che significa bianco, splendente – richiama la bellezza del paesaggio con le case bianche che spiccano sul cielo terso e il blu del mare. Ogni volta che ci torno riesco a sorprendermi come fosse la prima e credimi, è passato davvero tanto tempo da quando Santa Maria di Leuca era il mio punto di riferimento.
Fino al 1996, anno in cui ho iniziato a lavorare e ad avere soldi per viaggiare, pensare a un’estate senza Leuca era per me un’estate senza estate. Poi il mondo mi ha chiamata e io ho seguito quel richiamo trascurando il vecchio amore e le vecchie amicizie, quantomeno fino a quando, qualche anno fa, due amici decisero di trascorrere l’estate in Salento e con l’occasione ho ritrovato l’amor perduto. Come un flash, è tornato tutto a galla: non a caso questo articolo era in bozza da un po’.
Ricordo quando con mia madre mi recavo al porto per attendere il rientro dei pescatori e le serate al cinema all’aperto dalle sedie in legno dove mio padre ci portava a vedere i film dell’anno. Ricordo con tenerezza la Grotta degli Innamorati che raggiungevamo a nuoto tutti insieme e Punta Meliso, dove raccoglievamo le cozze che mangiavamo a pranzo. Ricordo anche le camminate a piedi scalzi sul lungomare per andare a comprare il ghiacciolo al gusto anice da Mosca, l’unico supermercato del tempo, o il rustico da Martinucci (che ancora oggi detiene il mercato un po’ in tutto il Salento) e gli acquazzoni estivi con il mare agitato di fine stagione che ogni anno si portava via l’audace di turno che decideva di sfidarlo nella sua impetuosità.
Ecco, Santa Maria di Leuca era così, bella e vivibile. Tutti i miei amici trascorrevano le loro estati a Rimini, Riccione e Cattolica in cerca del divertimento sfrenato mentre io vantavo il privilegio di recarmi nel profondo sud dove il divertimento era rappresentato dal ritrovarsi tutti al Bar del Porto o tirare l’alba in spiaggia attorno a un falò, con la chitarra in mano e birra a volontà.
Certo, in vent’anni Leuca è cambiata parecchio, ma mantiene sempre un certo incanto ed è questo incanto che cercherò di raccontarti.

Santa Maria di Leuca, punto d’incontro tra i due mari
Prima di passare alle cose da fare e da vedere a Santa Maria di Leuca, direi di contestualizzarla con un paio di dati che possono apparirti scontati, ma alle volte una parola in più è meglio di una in meno.
Il Capo di Santa Maria di Leuca (nella sua denominazione completa) si trova nel basso Salento ed è la punta estrema del tacco dello stivale: nel 2021 sono partita da Milano in bicicletta e ho pedalato 1.200 km per spingere lo sguardo oltre l’orizzonte da cui il mio secondo libro, Lungo lo stivale, edito da Alpine Studio.
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Ed è dal promontorio noto come Punta Meliso che potrai ammirare lo spettacolo suggestivo dei due mari che si abbracciano: Jonio e Adriatico sembrano rincorrersi l’un l’altro e giocare felici, senza però invadersi a vicenda.
A proposito di Punta Meliso, secondo la leggenda si tratterebbe di un pastore che rifiutò il corteggiamento di una sirena per restare fedele alla sua amata. La creatura marina, inviperita, uccise gli amanti e ne separò i corpi ma la dea Minerva, commossa dall’amore dei due giovani, li trasformò negli speroni rocciosi che delimitano oggi il Capo di Leuca: Punta Meliso e Punta Ristola (da cui potrai ammirare il più bel tramonto).
E ora, partendo dal presupposto che Santa Maria di Leuca è un luogo per l’anima che da il meglio di sé fuori stagione, quando torna alla sua dimensione umana e vivibile (quantomeno per me che amo il silenzio e la tranquillità), eccoti alcune dritte per ingannare piacevolmente il tempo durante il tuo soggiorno.
Le ville signorili di Santa Maria di Leuca
Verso la fine del XVIII secolo Leuca vide un lento e progressivo insediamento lungo il litorale compreso tra le due punte di levante e di ponente – che abbiamo detto essere gli sfortunati amanti – con l’edificazione di abitazioni e villette in cui la piccola nobiltà e la ricca borghesia salentina trascorrevano le vacanze estive.
Fu così che ebbe inizio il suo sviluppo attorno a un assetto urbanistico caratterizzato dalla perizia estrosa e raffinata delle ville signorili che ancora oggi le conferiscono fascino e notorietà. Sono una più bella dell’altra e a metà maggio si aprono ai visitatori in occasione di Ville in festa: due giorni in cui i giardini tornano a vivere i loro tempi migliori con un ricco calendario di eventi.
Eccoti svelata una delle cose da fare a Santa Maria di Leuca: un giro tra le ville signorili.
La più antica, villa Romasi, risale alla fine del 1700, ma la maggior parte di esse vide la luce nella seconda metà dell’Ottocento fino a superare, alla fine del secolo, le cinquanta unità abitative destinate alla villeggiatura dei signori dell’entroterra.
Le prime, in stile toscano con intarsi a merletto, non presentavano decorazioni particolari, ma a partire dal 1874, grazie all’intervento di architetti di spicco, iniziarono a cambiare volto rispecchiando diversi stili architettonici: dal liberty di Villa Meridiana, che deve il nome alla caratteristica meridiana posta sulla facciata, all’arabesco di Villa Daniele, il fiabesco di villa Mellacqua o il cinese di villa Episcopo, giusto per fare qualche esempio. A te il compito di scoprirle tutte.

De Finibus Terrae: il Santuario della Madonna di Leuca
Edificato sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla Dea Minerva, il Santuario della Madonna di Leuca, situato sul Promontorio Japigio, è stato fin dall’antichità un centro cristiano di culto per tutto il Salento.
Punto di riferimento degli eremiti e frequentato da uomini illustri, santi, pontefici, crociati e pellegrini provenienti dall’Italia e dall’estero, il Santuario della Madonna di Leuca, nel corso dei secoli, fu distrutto e ricostruito più volte a causa delle incursioni saracene in epoca medievale e di quelle turche poi. Per tale ragione, nel 1333, Papa Giovenni XXII trasferì la sede vescovile da Leuca ad Alessano.
La struttura attuale ha la forma di croce latina al cui centro si trovano l’altare maggiore e il quadro della Madonna dipinto dal pittore veneziano Palma il Giovane.
Non so quante volte ci sono entrata quando ero adolescente. Ogni anno, la notte tra il 14 e il 15 agosto, centinaia di fedeli partivano da Alessano, paesino dell’entroterra che ha dato i natali a don Tonino Bello (e alla stirpe materna della mia famiglia) per raggiungere il Santuario a piedi. Inutile dirti che per me era l’occasione di passare la notte fuori insieme agli amici. Ricordo chiaramente l’arrivo a Leuca all’alba e l’ingresso nel luogo di culto, prima di precipitarci al mare a fare il bagno.
Era un evento che attendavamo tutti con trepidazione, anche se per la maggior parte di noi ragazzini, specialmente quelli che avevano genitori “repressivi” come i miei, era la scusa per vivere qualcosa di diverso. Se ci ripenso ora, mi scappa da ridere. Tu non lo vedi, ma si nasconde dietro le mie parole! Più di una volta, dopo qualche chilometro, io e le mie amiche salivamo sul motorino dei ragazzi e ci facevamo trovare al Santuario in tempo per l’arrivo della processione. Sai com’è, il paese è piccolo e la gente mormora. Dovevamo comunque essere lì all’arrivo della processione per non farci cogliere in fallo e rischiare, l’anno seguente, di starcene a casa!
Cosa vedere a Santa Maria di Leuca: il Faro e la Cascata Monumentale
Tra le cose da vedere a Santa Maria di Leuca c’è il Piazzale del Santuario della Madonna di Leuca, un balcone sul Mediterraneo con il faro bianco, uno dei più importanti d’Italia, che si eleva per ben 48 metri in altezza illuminando con la sua luce fino a 40 chilometri di distanza.
Il Piazzale della Basilica sovrasta il porto e il borgo di Leuca che si possono raggiungere a piedi scendendo i 270 gradini che digradano lungo il pendio della collina e fanno da argine alla Cascata Monumentale dell’Acquedotto Pugliese.
Costruita nel 1939 per celebrare l’arrivo dell’acqua in Salento, la cascata è rimasta a lungo inattiva e solo da qualche anno ha ripreso a funzionare. Viene aperta d’estate, in date prestabilite e generalmente una volta alla settimana, con una speciale illuminazione artistica che di notte la rende particolarmente scenografica.
Ai suoi piedi si trova la piazza su cui si erge la Colonna Romana monolitica donata da Mussolini per celebrare l’evento.

Il Porto di Leuca, cuore del Mediterraneo
Narra la leggenda che dal porto di Santa Maria di Leuca, ponte tra l’Oriente e l’Europa, oltre a San Pietro siano passati anche Enea e la sua flotta durante l’epopea del viaggio narrata da Virgilio.
La struttura attuale, ben lontana da quella della mia infanzia, risale ai primi anni del secolo in corso e consta di oltre 1.000 metri di pontili galleggianti che l’hanno reso un comodo approdo turistico che con oltre 750 posti barca garantisce l’assistenza all’ormeggio h 24. Da qui partono le escursioni alla scoperta delle grotte, accessibili solo via mare, su entrambe le coste, quella di ponente e quella di levante.
Ti confesso che la prima volta mi sono sentita peggio che se avessi ricevuto un pugno in un occhio, ma c’è voluto poco ad abituarmi alla nuova veste e oggi ritengo sia una delle cose da vedere a Santa Maria di Leuca, specialmente al crepuscolo con le barche che si stagliano sul cielo rosa.

Nel blu dipinto di blu: il mare
Una delle cose che più amo di Leuca è il colore del mare di un blu intenso, profondo, rigenerante. Meraviglioso vederlo da terra e ancor più meraviglioso vederlo dall’acqua, solcando i capricci delle onde per concentrarsi sulla costa frastagliata in cui si alternano grotte, anfratti e calette difficili da scorgere, e spesso anche da raggiungere, senza una barca.
Quando ero piccola almeno una volta alla settimana noleggiavamo un pedalò e per me era un vero e proprio giorno di festa perché passavamo la giornata fuori dal mondo, tuffandoci nell’acqua cristallina e avvicinandoci alle grotte e alle calette, con mio padre che fungeva da capitano.
Oggi sul lungomare di Leuca, il Cristoforo Colombo, si trovano i chioschi che vendono tour alla scoperta di questi capolavori naturali scolpiti e levigati dal tempo, dal vento e dal mare. Si contano circa una ventina di grotte, alcune delle quali hanno nomi davvero curiosi come la Grotta di Terrarico, altrimenti nota come Bocche degli Indiani per la sua forma triangolare che ricorda una tenda, o la Grotta della Vora, conosciuta anche come la Cattedrale grazie al sole che filtra da un rosone scolpito dalla natura sulla volta, a 60 metri d’altezza, ma sono davvero tante e anche qui lascio a te l’onere di scoprirle tutte.
Dulcis in fundo, laddove lo Jonio e l’Adriatico si incontrano e sfumano l’uno nell’altro, si trova depositata sul fondale la Madonnina dei due Mari a protezione dei naviganti.
Cosa fare a Santa Maria di Leuca: tra sabbia e scogli… il bagno!
A Santa Maria di Leuca non mancano le spiagge, ma non sono le più belle del Salento. Diciamo che se agli scogli preferisci le lunghe distese di sabbia, quelle da cartolina, dovrai spostarti di qualche chilometro.
Il fascino di Leuca sta nelle sue scogliere, nell’acqua cristallina e nei suoi ricchi fondali che si vedono a occhio nudo, senza bisogno di immergere la testa! Le uniche spiagge di Leuca si trovano sul lungomare, laddove gli scogli si addolciscono e formano due piccole mezzelune sabbiose, ma non sono assolutamente degne di note. C’è da dire però che sono sufficienti dieci minuti di macchina, o poco più, per trovare il paradiso. Va da sé che se invece, come me, ami la costa selvaggia e frastagliata, poco battuta, il paradiso lo troverai qua.
Lungo la costa, sulla battigia davanti al lungomare, si trovano le “bagnarole”, vestigia del suo passato signorile: qui le nobildonne che trovavano refrigerio nelle fresche acque della Terra dei due Mari, si riparavano dagli occhi indiscreti degli altri villeggianti e ancora oggi regalano alla marina un’atmosfera d’altri tempi.

Santa Maria di Leuca: cosa vedere nell’entroterra
Premesso che il Salento è una terra meravigliosa – e non parlo per campanilismo visto che non sono salentina di nascita ma d’origine, tra l’altro solo al 50% – e avrai capito che per me è meglio visitarlo fuori stagione, negli immediati dintorni di Santa Maria di Leuca troverai varie cose interessanti da visitare. Il territorio alle sue spalle è uno scrigno colmo di piccoli ed eleganti borghi, masserie circondate da uliveti, sentieri racchiusi da muretti a secco, antiche pajare e chissà quanto altro che ancora non conosco.
Ecco quindi cosa di consiglio di fare nell’entroterra di Leuca:
- Castrignano del Capo, il cui cuore pulsa in piazza San Michele dominata dalla chiesa Madre, ma batte anche in piazza delle Rimembranze grazie alla presenza di Borgo Terra, un viadotto per il Medioevo. Del comune di Castrignano fanno parte Salignano, con la sua torre di difesa dal color latte e miele a pianta circolare del 1550 e la chiesa madre di Sant’Andrea risalente alla fine del XVIII secolo, e Giuliano di Lecce, la cui storia risale ai tempi dell’antica Roma, con il suo castello cinquecentesco e il menhir Mensi, il monumento principale del paese;
- Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca, è un borgo ricco di storia noto per la presenza di Leuca piccola, gioiello architettonico eretto tra il XVII e il XVIII secolo che rappresentava l’ultima tappa dei pellegrini alle porte di Finibus Terrae. Il nome, Leuca Piccola, è dato dalla somiglianza, in forma ridotta, con l’antico Santuario che si trova a Santa Maria di Leuca: una struttura architettonica semplice con la facciata a capanna e la ricca decorazione pittorica all’interno che lo rende uno scrigno d’arte sacra pugliese. Oltre all’edificio di culto, il complesso era composto dagli alloggi e altri vani al servizio dei pellegrini.
Interessante la lapide che reca incise le “10P”, acronimo che rinvia alla celebre massima “Parole Poco Pensate Portano Pena Perciò Prima Pensate Poi Parlate” (saggezza antica sempre attuale).

- le Centopietre di Patù è un monumento funebre edificato con cento grossi blocchi di Vereto in onore del generale Germiniano che dopo essere stato inviato dai cristiani come messaggero di pace al campo dei mori, fu barbaramente ucciso (877 d.C.);
- se ti piace camminare in mezzo alla natura attraversando scenari dalla bellezza inenarrabile, ti suggerisco questi due:
- Sentiero del Ciolo, noto come il Canalone, un percorso che si sviluppa lungo un canyon naturale creato nel tempo dall’erosione del vento, del sole e della pioggia: in passato era usato dai pescatori e dai raccoglitori di sale per raggiungere la spiaggia del Ciolo o il porticciolo di Novaglie dal centro del paese (Gagliano del Capo);
- Sentiero delle Cipolliane, prolungamento del Sentiero del Ciolo, si snoda tra il Ciolo e la Marina di Novaglie e deve il suo nome alla presenza lungo il percorso di cipolle selvatiche e di antiche grotte affacciate sul mare note come le Cipolliane;
- infine, più per conoscenza che per effettiva utilità nel caso in cui decidi di visitare Santa Maria di Leuca Leuca d’estate perché a mio avviso è un tentato suicidio, la Via Francigena nel Basso Salento offre l’opportunità di attraversare luoghi di culto e affascinanti sentieri storici che tagliano la natura selvaggia e incontaminata.

Feste tra mare e terra in estate nel territorio del Capo di Leuca
Se sarai a Leuca durante la stagione estiva, ti segnalo alcune delle feste che si celebrano nel territorio, depositarie di antiche tradizioni che in Salento sono ancora molto sentite:
- la processione a piedi da Alessano di cui ti ho parlato qualche paragrafo fa si inserisce nella storia di devozione e tradizione che narra di viandanti e viaggiatori solitari in cerca della redenzione lungo gli sterrati che costeggiavano i casali della penisola salentina e si protrae dal pomeriggio del 13 alla notte del 15 agosto tra luminarie, messe, banda musicale e il simulacro della Madonna che si imbarca e solca le acque fino alla baia di San Gregorio, seguito dalle barche di pescatori e fedeli con la degna conclusione dei fuochi d’artificio;
- tra le Sagre del Capo di Leuca, il 9 agosto c’è la Sagra dei sapori di mare (ai piedi della Cascata monumentale) dove si possono gustare piatti tipici della cucina marinara con la cottura tipica nelle pentole di terracotta (nota come la pignata);
- sempre nel ciclo delle sagre, a Castrignano del Capo l’11 agosto si tiene la Sagra de li piatti nosci, quelli della tradizione salentina a cui l’identità del territorio è indissolubilmente legata: una buona occasione per degustare i cuzziddhi (lumache di terra arrostite alla brace e insaporite nel soffritto di cipolla), orecchiette e minchiareddi, pittule, gnummareddi (e chi più ne ha più ne metta).
Se ne conosci altre interessanti da segnalare sei il benvenuto!
Dove dormire a Santa Maria di Leuca
Una delle poche fortune che vanto è il fatto che i miei genitori si sono trasferiti in Salento la bellezza di 24 anni fa: a Leuca hanno casa e quindi ce l’ho pure io. Buona parte dei villeggianti, in realtà, ha la casa di proprietà o comunque ne affitta una per tutta la stagione da tempo immemorabile.
Generalmente le case si affittano a settimana e hanno prezzi abbastanza elevati: nel caso tu sia interessato prova a contattarmi che con il passaparola qualcosa si trova.
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Come sempre, non ho la pretesa di essere esaustiva ma di darti giusto qualche spunto. Per avere una visione completa di cosa fare a Santa Maria di Leuca, ti consiglio di scaricare l’App Leuca City Tour.
La Globetrotter
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Leggere questo articolo per me è stato come tornare indietro alla mi infanzia; Leuca l’abbiamo vissuta più o meno allo stesso modo. Anche io mi ricordo il cinema, Martinucci e Mosca… e poi le gite in barca alle grotte, le passeggiate sul lungomare e purtroppo un anno anche le ripetizioni di matematica, visto che ero stata rimandata 🙂
Guarda, non sai cosa darei per tornare a quei tempi, non fosse altro per tutti gli acciacchi che ormai mi accompagnano! Meglio le ripetizioni…
Comunque, per quanto diversa, Leuca è sempre splendida…
Brava Diana, come sempre! Come sempre, esponi in modo coinvolgente, i tuoi racconti. Un bacio, a presto.
Grazie Seba, ma tu che dovevi trasferirti in Salento quest’anno scendi o no?
Questa breve ma intensa narrazione di ricordi passati mi è piaciuta un sacco, un po ti immagino. Per il resto descrizione straordinariamente in linea con la globetrotter. Un beso carissima
Ci siamo già sentiti al telefono in merito per cui non mi resta che ribadire il mio Grazie!
Bellissimi flash di una terra straordinaria che ha accolto anche noi qualche estate fa e che rivisiteremmo molto volentieri. Chissà…..Brava come sempre, cara Globetrotter. Un bacio
Dovresti tornarci Joe, io sono in procinto di rientrare e ti dico che dopo quasi un mese, non sono ancora stufa…
Grazie Diana! Ho rivissuto i momenti del mio primo incontro con il Salento avvenuto grazie a te e alla tua famiglia. La terra che per me oggi rappresenta la famiglia e prima ancora di questo la nostra amicizia trentennale.
Quel che si chiama destino cara Sara! Mamma mia, certo che ne abbiamo combinate quell’anno! Siamo state anche un po’ incoscienti se ci pensi, e ora sei tu che hai riacceso in me una fiammata di ricordi che non è il caso di rievocare in questa sede… un abbraccione!
Da come la descrivi raccontando la tua infanzia mi sembra di essere già immerso in questo posto fantastico. Non vedo l’ora di passarci qualche giorno di vacanza. Grazie ancora per le dritte ricevute per l’affitto della casa. E spero di trovarti a Santa Maria di Leuca questa estate.
Grazie Vince, sono sicura che ti piacerà! Io non sarò a Leuca ma per qualunque cosa chiamami senza problema. Baci e divertitevi
Sicuramente qualche giorno prima ti chiamerò per avere delle dritte o un itinerario di cosa vedere e delle spiagge da visitare. A presto.
Perfetto! Ti aspetto