Capitale di uno degli stati più poveri dell’Unione Europea, Sofia non è una destinazione di tendenza ma ha comunque un suo perché radicato nel sapore vagamente sovietico che tuttora la caratterizza. Ci sono stata a inizio ottobre per un fine settimana tra amiche e complice il bel tempo, che ci ha accompagnate dall’arrivo alla partenza, sono riuscita a consumare le suole delle scarpe e tornare a casa con una gran voglia di esplorare la Bulgaria. Come di consueto, eccoti la mia piccola guida esperienziale su cosa vedere a Sofia in due giorni, comprensiva del Monastero di Rila (che da solo giustifica il viaggio).
Due giorni a Sofia
- Sofia: il nome
- Cenni storici
- Prima di partire: informazioni utili
- Cosa vedere a Sofia il primo giorno
- Cosa vedere a Sofia il secondo giorno
- Cosa comprare a Sofia
- Dove mangiare a Sofia e cosa assaggiare
- Dove dormire a Sofia
- Come muoversi a Sofia
Cosa vedere a Sofia in due giorni
Sofia: il nome
Nel corso della storia la capitale bulgara è stata rinominata più volte: dall’originaria Serdica alla romana Ulpia Serdica, alla bizantina Triaditsa, alla slava Sredets e, infine, all’attuale Sofia (dal 1376) che in greco significa saggezza.

Cenni storici
La città di Sofia ha origini antichissime: pare sia la terza capitale europea più antica dopo Roma e Parigi. Senza andare troppo indietro nel tempo, la Sofia che conosciamo oggi risale all’epoca dei romani che nel 29 d.C. conquistarono la zona e fondarono la città di Ulpia Serdica (o Sardica) destinata a divenire un importante centro imperiale sotto Costantino il Grande.
Serdica fu oggetto di contesa tra bulgari e bizantini fino all’arrivo dei turchi che la conquistarono nel 1382, mantenendo il controllo per quasi cinque secoli: molte delle chiese presenti in città furono distrutte o abbandonate e al loro posto si edificarono bagni e moschee.
Nel 1878 la città fu liberata dalla dominazione ottomana e dichiarata ufficialmente l’anno dopo capitale della Bulgaria.
Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, Sofia subì danni ingenti. Fu ricostruita negli anni seguenti secondo i criteri dell’architettura socialista su modello sovietico: casermoni in periferia ed edifici colossali in stile Realsocialista nella zona del centro.

Prima di partire: informazioni utili
Prima di entrare nel merito di cosa vedere a Sofia, eccoti alcune informazioni sulla Bulgaria che ti sarà utile sapere.
- Che lingua si parla a Sofia?
In Bulgaria si parla il bulgaro – lingua slava che si avvale dell’alfabeto cirillico, estremamente difficile da capire – seguita dal turco-gagauzo, una delle lingue oghuz parlate nell’area che va dai Balcani alla Cina. Ovviamente i giovani parlano inglese e nei ristoranti, quantomeno quelli turistici, non avrai nessun tipo di problemi.
- Che documenti servono per entrare a Sofia?
La Repubblica di Bulgaria è membro dell’Unione Europea dal 1 gennaio 2007 – oltre che del Consiglio d’Europa e dell’OSCE – ma non fa ancora parte dello Spazio Schengen: per entrare è necessaria – e sufficiente – la carta d’identità in corso di validità.
Se ce l’hai, tuttavia, ti consiglio di partire con il passaporto per evitare la coda all’arrivo, ma soprattutto al rientro in Italia: la procedura è molto più agile e veloce.
- Come si paga in Bulgaria?
Essendo fuori dallo Spazio Schengen, la moneta adottata in Bulgaria non è l’euro ma il lev. All’atto della stesura di questa mini-guida (dicembre 2022) il cambio è il seguente: 1 € = 0,51 lv.
Quasi tutti gli esercenti di Sofia accettano il pagamento con carta di credito / debito: io ho cambiato in aeroporto 20 euro per le piccole spese e poi sono andata di bancomat.

Cosa vedere a Sofia il primo giorno
Le attrattive e i principali luoghi di interesse di Sofia si concentrano nel centro città e riuscirai tranquillamente a visitarli tutti in un giorno con un itinerario a piedi di circa 3 km, e in particolare:
- la Cattedrale di Sveta Nedelya (Santa Domenica, aperta tutti i giorni dalle 07.00 alle 18.00) e i suoi splendidi affreschi in stile bizantino;
- il Complesso dell’Antica Serdica (aperto dal martedì alla domenica tra le 10.00 e le 18.00) che raccoglie le vestigia della città romana portate alla luce durante gli scavi per la costruzione della metropolitana realizzati tra il 2010 e il 2012. Al centro del complesso si trova una chiesetta risalente ai primi anni della dominazione ottomana che pare accolga le spoglie dell’eroe nazionale, Vasil Levski;
Vasil Levski Bacun (1837 – 1873) fu un ideologo e stratega del Risorgimento bulgaro, nome con cui si identifica il risveglio nazionale che portò alla liberazione del paese dal dominio Ottomano.
- la Chiesa Russa di Sveti Nikolai (San Nicola, venerato per i numerosi miracoli, aperta tutti i giorni dalle 08.00 alle 18.30) presenta all’esterno scintillanti mosaici e cupole dorate, mentre all’interno custodisce icone risalenti al periodo compreso tra l’XI e il XIV secolo;
- la Cattedrale di Aleksander Newski (aperta tutti i giorni dalle 07.00 alle 19.00) fu edificata tra il 1882 e il 1912 in ricordo dei soldati deceduti durante la guerra per l’indipendenza della Bulgaria ed è una delle più grandi chiese della fede ortodossa nel mondo. A sinistra dell’entrata principale si trova la cripta, anch’essa intitolata ad Aleksander Newski, principe-guerriero russo vissuto nel XIII secolo;
- la Chiesa di Sveta Sofia (Santa Sofia, aperta tutti i giorni dalle 07.00 alle 18.00, a 150 metri dalla Cattedrale) è una delle più antiche della capitale e nel sotterraneo ospita un museo con i resti dell’originaria necropoli. Il nome della capitale deriva da questa chiesa dedicata alla Divina Saggezza e rappresentata come una donna circondata da altre tre donne: la fede, la speranza e l’amore.
- la Moschea Banya Bashi, con il suo minareto di mattoni rossi, risale al 1576 ed è la principale testimonianza della dominazione turca, nonché l’unica moschea di Sofia ancora in attività;
- il Zhenski Pazar (Mercato delle Donne) fu istituito quasi 150 anni fa; un tempo solo le donne vendevano in questa zona di Sofia mentre oggi, seppure in minoranza, anche gli uomini espongono prodotti tipici e manifatture autentiche come calzettoni di lana, cera d’api e utensili in argilla. Un tocco di colore in più è dato dalla presenza delle bancarelle di fiori.

Oltre al Complesso dell’Antica Serdica e il museo sotterraneo della Chiesa di Sveta Sofia, ti segnalo inoltre le seguenti visite:
- il Museo di Storia di Sofia (aperto dal martedì alla domenica, tra le 10.00 e le 18.00), allestito nel Palazzo delle Terme, uno splendido edificio costruito secondo i dettami del romanticismo nazionale e influenzato dallo spirito della Secessione europea;
- il Museo Archeologico (aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, sabato e domenica fino alle 17.00) sito all’interno di una ex-moschea adiacente al Palazzo Presidenziale (dove volendo puoi assistere alla cerimonia del cambio della guardia), ospita una ricca collezione di manufatti traci, romani e medievali;
- il Museo d’Arte Socialista (aperto dal martedì alla domenica, tra le 10.00 e le 18.00), se appassionato del tema, un po’ fuori dal centro.

Manca all’appello perché non l’ho vista la Chiesa di Boyana (aperta tutti i giorni, dalle 09.30 alle 18.00). Si trova in periferia per cui avevamo deciso di visitarla l’ultimo giorno, prima di recarci in aeroporto, ma abbiamo avuto un incidente di percorso e per non perdere l’aereo, abbiamo dovuto saltarla. C’è chi la ritiene imperdibile, chi invece pensa che non sia un granché. Io mi fido del parere dell’UNESCO che nel 1979 l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità e mi è spiaciuto non vederla, così come mi è spiaciuto non entrare nella Sinagoga ma il sabato era chiusa e la domenica abbiamo optato per una gita fuori città.
Se hai tempo e voglia, spingiti fino al Ponte delle Aquile, poco distante dalla Cattedrale di Aleksander Newski: è uno dei simboli di Sofia ed è dedicato alle aquile bulgare, ossia gli esiliati, i prigionieri e i martiri liberati dalle carceri turche in seguito alla guerra di fine Ottocento.
Tour di Sofia consigliati
- Free Tour di Sofia, due ore in lingua inglese;
- Tour della Sofia Comunista, tre ore in lingua inglese;
- Tour gastronomico di Sofia, tre ore e trenta minuti in lingua inglese con degustazione di cinque prodotti locali.
Cosa vedere a Sofia il secondo giorno
La visita al Monastero di Rila, incastonato tra le montagne, è il must indiscusso di un fine settimana a Sofia. Fondato da San Giovanni di Rila nel X secolo, a 120 km dalla capitale, ti accoglie al termine di una strada tortuosa con un trionfo di colori e di forme perfette. Un po’ come per la Mecca, pare che ogni uomo e donna bulgara debba visitarlo almeno una volta nella vita.

LEGGI ==> Il Monastero di Rila: visita di un giorno da Sofia
Le Piramidi di Stob sono state un ripiego ai Sette Laghi di Rila che pensavamo di abbinare al Monastero, ma tra una cosa e l’altra si è fatto tardi e abbiamo dovuto cambiare i piani in corso d’opera. Googlando per cercare qualcosa da vedere lungo la strada di ritorno a Sofia siamo finite ai calanchi, formazioni rocciose create dalla natura tramite l’azione erosiva del vento e dell’acqua: si raggiungono con una camminata di un’ora circa e regalano una bella vista panoramica dall’alto.
Il costo del biglietto è di 2 BGL (1 euro) a persona, da pagare in contanti. Non ci sono bancomat nei dintorni, ma accettano anche il pagamento in euro.

Eccoti alcuni tour in partenza da Sofia che potrebbero interessarti:
- Tour del Monastero di Rila e della Chiesa di Bojana, sette ore e trenta minuti, con guida in inglese e autoguida in italiano nel Monastero;
- Escursione ai Sette Laghi e al Monastero, giornata intera, con guida in inglese e autoguida in italiano nel Monastero;
- Escursione al Monastero di Rila, sette ore e trenta minuti, guida in italiano.
Cosa comprare a Sofia
È finita l’epoca in cui partivo per un viaggio con la borsa mezza vuota e l’intenzione di riportarla a casa piena di acquisti locali, tuttavia un souvenir dei posti che visito, fosse anche solo una calamita o un paio di orecchini, per me continua a essere un must.
Se sei appassionato di artigianato, a Sofia troverai parecchi oggetti interessanti da comprare: porcellane e articoli di legno intarsiato, tappeti e tessuti che rievocano motivi di epoca precolombiana, oltre a un’infinità di prodotti a base di fiori di rosa che han fatto breccia nel mio cuore e nel mio portafogli.
Perché le rose?
Devi sapere che tra le catene montuose dei Balcani esiste un’intera valle dove le rose vengono coltivate al naturale, raccolte a mano (generalmente dalle donne) e lavorate nelle botteghe artigiane della città di Kazanlak dando vita a essenze, lozioni per capelli, creme per il corpo, tè, marmellate (e puoi andare avanti all’infinito, fin dove si spinge la fantasia). Non è cosa da poco se pensi che ogni anno, dal 1903, durante la prima settimana di giugno a Kazanlak si celebra il Festival delle Rose (da tenere presente se pensi di organizzare un tour della Bulgaria).
Last but not least, non potevo tornare a casa senza una bottiglia di Rakia (di cui mi sono innamorata durante il viaggio in Kosovo) da far assaggiare agli amici e una valanga di aneto che metterei dappertutto, pure nel caffè del mattino! Ovviamente scherzo, volevo sottolineare che adoro l’aneto e visto che al supermercato non lo trovo sempre, ho pensato bene di fare la scorta.

Dove mangiare a Sofia e cosa assaggiare
Prima di dirti dove mangiare a Sofia, è giusto spendere due parole sulla cucina bulgara, nota per le influenze che si ritrovano nei suoi piatti – greche, turche, serbe e macedoni – che tradotte significano carne (troppa), yogurt, spezie e sapori forti, ma buoni.
Uno dei piatti più amati della cucina bulgara (che però io non mangerei nemmeno se stessi morendo di fame) è la Shkembe Chorba, una zuppa a base di trippa (o budello) condita con purè di aglio, aceto e peperoncino rosso piccante.
Altro must della gastronomia bulgara è il Tarator, delizioso e facile da preparare anche a casa: si tratta di una zuppa – servita fredda – a base di yogurt, cetrioli, noci tritate, prezzemolo e olio. Ricorda vagamente lo tzaziki.
Ci sono poi i Kebapcheta, che si presentano nella forma della classica polpetta o assumono le sembianze di una salsiccia, a base di carne di mucca o maiale e conditi con aneto e aglio.

Deliziosi anche i Sarmi, involtini di foglie di cavolo che vengono riempiti di carne trita di maiale mista a spezie, e le Patatnic on satch, una torta (o frittella) fatta con patate grattugiate, cipolle, sale e Gyosum, una menta molto delicata.
Io ho cenato in due ristoranti tradizionali, situati entrambi nel centro di Sofia: buon cibo, ambiente accogliente e ottimo rapporto qualità / prezzo.
Il primo è il Divaka che ha più sedi in città e pare siano tutte di buon livello, mentre il secondo è l’Izbata Tavern, una taverna collocata nel seminterrato di un palazzo e arredata in stile rustico. Li trovi entrambi su Google. Ti suggerisco di prenotare, soprattutto nel fine settimana: la prima sera abbiamo dovuto tribolare parecchio per trovare un tavolo disponibile.
Altra tipicità bulgara è la Banitza, una sorta di sfoglia farcita con uovo e pezzi di formaggio che trovi dappertutto, un po’ come la nostra focaccia.
Se non li conosci, ti consiglio di provare i Baklava, dolcetti a base di frutta secca e miele, originari della Turchia e molto diffusi nell’area balcanica: ne trovi parecchi nella zona del Zhenski Pazar.
Dulcis in fundo, la Rakia, anche lei tipica dei Balcani, che è una grappa ottenuta dalla distillazione o la fermentazione della frutta (prugna e uva) con una gradazione alcolica parecchio alta.
Dove dormire a Sofia
Considerata l’economicità della città, la soluzione migliore per dormire a Sofia è sicuramente il centro storico dove si possono trovare ottime offerte.
Ti consiglio la zona di Bulevard Vitosha se ami la movida e l’area di Oborishte (tra la Cattedrale e il Park Zaimov) se preferisci un po’ di tranquillità.
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Come muoversi a Sofia
Sofia non è una grande città e la puoi girare tranquillamente a piedi, in alternativa la rete dei trasporti pubblici include autobus, filobus, tram e metropolitana.
Per raggiungere il centro di Sofia dall’aeroporto, Terminal 2, puoi prendere la linea 1 della metropolitana oppure un taxi che a seconda dell’orario, ti costerà tra i 5 e i 10 euro.
Se decidi di noleggiare una macchina perché oltre a Sofia vuoi visitare altre località della Bulgaria, ti consiglio di farlo in aeroporto e possibilmente per tempo: noi l’abbiamo deciso all’ultimo minuto e abbiamo pagato uno sproposito. La compagnia Easy Car Bulgaria ha buoni mezzi di trasporto e tariffe tra le più basse: l’unico neo è che i soldi della cauzione non vengono congelati ma ritirati dal conto e restituiti dopo qualche giorno.

La Globetrotter
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