A detta di molti, Mantova è una delle città più belle di tutto il Nord Italia e l’avere un’amica che vive lì mi ha permesso di visitarla e apprezzarla da local. Ci sono stata più volte nel corso degli anni e ho deciso di trasformare i miei appunti in una piccola guida esperienziale che possa aiutarti a scoprire la città dei Gonzaga. Cosa vedere a Mantova in due giorni? Di tutto e di più, partendo dal centro storico fino a raggiungere alcune delle località più belle della zona.

Cosa vedere a Mantova in due giorni

Mantova nella storia, da Virgilio ai Gonzaga

Dalle mie reminiscenze scolastiche, ahimè molto scarse, l’immagine che emerge di Mantova è quella di città dei Gonzaga e poco più, come se Mantova fosse esistita solo ed esclusivamente con loro. Ignoranza pura, lo so bene, non ho mai dato alla storia il giusto peso e non sai quanto me ne penta. È giunto il tempo di correre ai ripari…

Non sapevo, per esempio, che Virgilio fosse nato nel mantovano e tu? Nel villaggio di Andes, a voler essere precisi. Per me è stata una sorpresa, così com’è stata una sorpresa scoprire che la presenza dei romani sul territorio è stata preceduta da quella degli etruschi – che poi, a dirla tutta, le prime tracce di stanziamento abitativo risalgono al X sec. a.C. – e che ai romani sono seguiti gotibizantinifranchi e longobardi. E fin qui, dei Gonzaga nemmeno l’ombra!

Costituitasi Libero Comune alla morte di Matilde di Canossa, Mantova passa sotto la Signoria dei Bonacolsi (XIII secolo) che vengono poi scalzati dai Gonzaga dopo aver sottratto il potere alle ambizioni degli Scaligeri. Con loro Mantova vive e raggiunge l’apice del prestigio e dello splendore: siamo in pieno Rinascimento quando Federico II è insignito del titolo di Duca di Mantova dall’Imperatore Carlo V.

Uno dei contributi maggiori dell’epoca allo splendore della città è legato al nome di Giulio Romano, l’allievo di Raffaello chiamato a corte dallo stesso Federico. Uno splendore destinato al declino durante la prima metà del XVII secolo. La politica inetta dell’ultimo Gonzaga-Nevers, del ramo della famiglia francese, favorisce l’attacco della città da parte di un esercito di oltre 30.000 Lanzichenecchi che diffondono la peste e decretano la fine del grande regno.

Mantova viene poi sballottata tra la casa d’Austria e la dominazione francese di Napoleone Bonaparte fino a quando, nel 1866, se ne sancisce l’annessione al Regno d’Italia. E qui ci fermiamo…

Vista panoramica di Mantova
Vista panoramica di Mantova

Mantova nella leggenda

Sulla nascita di Mantova circolano varie leggende.

Una di queste, la versione mitica, ne lega le origini alla profetessa greca Manto che giunse sul territorio palustre dopo lunghe peregrinazioni. Presa dallo sconforto, iniziò a piangere e dalle sue lacrime si originò un lago le cui acque, si dice, avevano il potere di conferire capacità profetiche a chiunque le bevesse. Dall’incontro di Manto con Tybris, divinità fluviale, nacque il figlio Ocno che in omaggio alla madre fondò sulle sponde del Mincio la città di Mantua.

Cosa vedere nel centro di Mantova: itinerario a piedi

Il centro storico di Mantova è molto raccolto ed è possibile visitare i principali luoghi di interesse con un itinerario a piedi in un giorno solo anche se, a mio avviso, due giorni sono il minimo sindacale per assaporare Mantova città in tutte le sue sfaccettature.

Già! L’ideale sarebbe dedicare alla zona almeno tre o quattro giorni, ma ognuno di noi deve fare i conti con le proprie risorse per cui sarai tu a decidere se dilatare i tempi o diventare uno Speedy Gonzales.

Supefluo a dirsi che l’ordine delle visite può essere invertito liberamente, tutto dipende se arrivi in treno o in macchina. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia!

Palazzo Te, il gioiello mantovano

La prima cosa da vedere a Mantova, nonché punto di partenza del mio itinerario, è Palazzo Te. Definirlo una perla è riduttivo, la sua bellezza non ha eguali! E solo qui, volendo, potresti perdere senza rendertene conto una mezza giornata!

Edificato tra il 1524 e il 1534, Palazzo Te fonde il gusto di Federico II Gonzaga, smanioso di una residenza destinata all’ozio e al piacere dei sensi, all’estro creativo di Giulio Romano, allievo di Raffaello, che realizza con quest’opera il monumento del manierismo rinascimentale europeo.

È impensabile trovare parole atte a descrivere gli interni affrescati delle sale di Palazzo Te, così com’è stato impossibile, per me, riuscire a scattare anche solo una foto in grado di rendergli giustizia. Tra le tante, elegantemente decorate a tema, le due più famose sono la Sala di Amore e Psiche (riservata agli ospiti illustri) e la Sala dei Giganti, interamente affrescata dal Romano sia sulle pareti sia sul soffitto con la storia della caduta dei Giganti sconfitti dalle divinità dell’Olimpo.

Di più non posso dirti. Lascia a briglia sciolte l’immaginazione…

Palazzo Te, la prima cosa da vedere a Mantova
Soffitto affrescato della Camera dei Giganti a Palazzo Te

QUI trovi le informazioni per la visita di Palazzo Te

La Casa del Mantegna e le Pescherie di Giulio Romano

Lungo la strada tra Palazzo Te e la Basilica di Sant’Andrea troverai la Casa del Mantegna e le Pescherie di Giulio Romano.

La prima, lo dice il nome, fu la dimora di Andrea Mantegna, pittore ufficiale dei Gonzaga di Mantova, che diede avviò ai lavori di costruzione nel 1476. La paternità del progetto è dubbia, ma si ritiene possa essere stata frutto dello stesso Mantegna e rappresenta tutt’oggi un edificio dal grandissimo valore storico e artistico che la Provincia di Mantova ha adottato come sede espositiva e culturale.

Le Pescherie di Giulio Romano, note anche come Loggia di Giulio Romano, furono edificate nel 1536 su progetto dell’architetto di Palazzo Te ed erano dedicate al commercio del pesce. All’epoca della costruzione si trovavano ai lati del ponte di epoca medievale che sovrastava il fiume Rio ed erano collegate alle Beccherie (il macello pubblico) realizzate sempre per mano di Giulio Romano negli stessi anni.

La Basilica di Sant’Andrea

La tappa seguente del nostro itinerario ci conduce alla Basilica di Sant’Andrea che stando a quanto mi ha rivelato Sonia è il fulcro religioso di Mantova.

La sua meravigliosa cupola, avvistabile da vari punti della città, sembra sospesa nell’aria e la sua Cripta custodisce i Sacri Vasi contenenti le reliquie del sangue di Cristo.

Last but not least, i suoi interni sono ricchi di decori e opere di artisti quali il Mantegna, ivi sepolto, e il Correggio. Come presentazione, direi che non c’è male!

Piazza delle Erbe: la Rotonda di San Lorenzo e la Torre dell’Orologio

Piazza delle Erbe, cuore pulsante dell’economia mercantile in età comunale e oggi salotto cittadino, si trova alle spalle di Piazza Andrea Mantegna ed è la sede di altri due must di Mantova: la Torre dell’Orologio e la Rotonda di Sant’Andrea.

La Torre dell’Orologio è adiacente al Palazzo della Ragione e fu costruita da Bartolomeo Manfredi, matematico e astrologo al servizio dei Gonzaga nella seconda metà del Quattrocento. Ti consiglio di entrare (e salire) per ammirare lo splendido esemplare di orologio astronomico (1473) e una volta in cima potrai godere una vista strepitosa che abbraccia tutta la città.

La Rotonda di San Lorenzo risale all’XI secolo ed è una chiesa romanica a forma circolare cui si accede scendendo delle ampie scale. Rimase chiusa ai fedeli per oltre tre secoli, inglobata dagli edifici circostanti, e rivide la luce solo alla fine del XIX secolo quando i suddetti edifici vennero abbattuti.

Piazza delle Erbe con la cupola della Basilica di Sant'Andrea a Mantova
Piazza delle Erbe con la cupola della Basilica di Sant’Andrea

Il Duomo di Mantova

A poche centinaia di metri da Piazza delle Erbe si trova Piazza Sordello, dedicata a Sordello da Goito, poeta mantovano del XIII secolo. Fu in questa piazza che Mantova vide la luce ed è qui che la città trova ancora oggi la sua sintesi migliore. Dove altro poteva sorgere il Duomo?

Come già anticipato, l’edificio non è all’altezza della Chiesa di Sant’Andrea ma gioca comunque un ruolo di rilievo nell’economia estetica di Mantova. Ti basti sapere che al suo interno riposano i più importanti membri della famiglia Gonzaga.

Sulla stessa piazza si affacciano altri palazzi di pregio tra cui il Palazzo Vescovile, il Palazzo degli Uberti (con il suggestivo vicolo Bonacolsi) e il Palazzo del Capitano e della Magna Domus, nucleo originario di Palazzo Ducale.

Duomo di Mantova
Il Duomo di Mantova

Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale è un’altra delle cose da vedere a Mantova sì o sì, non c’è scampo.

Edificato verso la fine del XIII secolo per volontà di Guido Bonacolsi che trasformò l’allora palazzo di proprietà di famiglia nel centro di potere della città, l’edificio assunse la denominazione attuale durante la dominazione austriaca ma fu con i Gonzaga, che sconfissero i Bonacolsi nel 1328, che assurse al rango di capolavoro.

Pare infatti che per competere con le Corti delle grandi capitali europee, i Signori di Mantova ospitarono i migliori artisti dell’epoca che all’interno dell’edificio ricostruirono una città con tanto di vie, slarghi e cortili. Giusto perché tu ti faccia un’idea, stiamo parlando di 34.000 m2 di estensione con quasi mille stanze e una quindicina di giardini, piazze e cortili.

QUI trovi le informazioni per la visita di Palazzo Ducale

Il Castello di San Giorgio

Uscendo da Piazza Sordello si costeggiano le mura del Castello di San Giorgio, possente opera di fortificazione realizzata da Bartolino da Novara alla fine del XIV secolo a imitazione di quello degli Estensi a Ferrara.

Il Castello di San Giorgio fa parte del polo museale di Palazzo Ducale e le sue torri svettano alte sul profilo degli altri palazzi del complesso.

Da una di queste si affaccia la finestra della Camera degli Sposi, nota anche come Camera Picta, celebre per il ciclo di affreschi che ne ricopre le pareti e che porta la firma del Mantegna. Che dire? Superlativa!

Castello di San Giorgio - Photo Credits @Sergio Locatelli
Castello di San Giorgio – Photo Credits @Sergio Locatelli

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Cosa fare a Mantova? Una minicrociera sulle acque del Mincio

Tra le cose da fare a Mantova sì o sì, ai primi posti mettere la minicrociera sul fiume.

Attorniata da tre laghi artificiali alimentati dal fiume Mincio, Mantova sembra emergere dalle acque con un’aria sognante e malinconica. I tre laghi – Lago SuperioreLago Inferiore e Lago di Mezzo – sono navigabili grazie a delle minicrociere che regalano scorci della città particolarmente suggestivi. E non finisce qua.

Oltre alle minicrociere dei laghi, è possibile navigare lungo il fiume Mincio partendo da Grazie di Curtanone fino a raggiungere il Lago Superiore, teatro estivo della fioritura del fior di loto. Una splendida riserva naturale ritenuta tra le più importanti zone umide d’Italia in cui, oltre a nidificare tantissimi uccelli, fioriscono ninfe, ibischi di palude e castagne d’acqua. Il paesaggio, caratterizzato dalla presenza di canneti, piccoli canali secondari e una fitta vegetazione, si riflette nell’acqua del fiume generando un effetto surreale.

Una delle cose da fare a Mantova è la minicrociera sul Mincio
Minicrociera sul fiume Mincio

Cosa visitare nei dintorni di Mantova

Se il primo giorno sei riuscito a visitare tutte le attrattive di Mantova, il secondo giorno ti puoi sbizzarrire con qualche gita fuori città: te ne segnalo tre (plus una, che mi riservo di fare la prossima volta che torno), tutte assolutamente degne di nota.

E se sei un iperattivo, di quelli che alle sette del mattino sono già in giro e tirano fino a dopo cena, puoi anche decidere di dedicare la mattinata a una delle escursioni fuori città e rientrare a Mantova per l’ora di pranzo, così da sfruttare il pomeriggio e godere anche dell’ora aperitivo. Mantova è una vivace nonostante le dimensioni ridotte, c’è un bel movimento e riuscire a interagire con i locali ha sicuramente il suo perché.

Sabbioneta, la città fortificata di Vespasiano Gonzaga

La prima cosa, imperdibile, da vedere vicino a Mantova è Sabbioneta.

Edificata con funzione difensiva nella II metà del XVI secolo dal principino Vespasiano Gonzaga, Sabbioneta rappresenta un perfetto esempio di applicazione delle teorie rinascimentali sulla progettazione di una città ideale. Non a caso l’UNESCO l’ha dichiarata, insieme a Mantova, Patrimonio Mondiale dell’Umanità (2008).

Consiglio un tour guidato della città che parte da Palazzo Giardino, luogo di delizie in cui Vespasiano Gonzaga si ritirava a leggere, studiare ed evadere dagli impegni di governo, passa per la Galleria degli antenati di Palazzo Ducale, scivola nel suggestivo Teatro all’Antica e termina alla Sinagoga cittadina. Ti dirò, Sabbioneta non si descrive, è da vedere!

LEGGI ==> Visita di Sabbioneta, Città Ideale del Rinascimento

Sabbioneta, da vedere nei dintorni di Mantova
Sabbioneta

L’Abbazia di San Benedetto in Polirone

La seconda cosa da fare nei dintorni di Mantova è la visita di San Benedetto Po che deve il suo nome al monastero benedettino fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa tra il fiume Po e il fiume Lirone.

Il Polirone ha occupato un ruolo primario nella storia del monachesimo italiano e ha conservato, nel tempo, la memoria, l’arte e la cultura dei secoli passati. La Chiesa Abbaziale, in stile romanico-gotico, fu restaurata da Giulio Romano tra il 1540 e il 1546 e conserva, all’interno, mosaici dell’XI secolo.

Splendidi i chiostri e interessanti la Sala del Capitolo e il Museo Civico Polironiano.

Abbazia di San Benedetto in Polirone
Abbazia di San Benedetto in Polirone

Il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Curtanone

Situato a nove chilometri dalla città di Mantova, nell’antico e pittoresco borgo di Grazie di Curtanone, il Santuario delle Grazie è meta del pellegrinaggio del 15 agosto e fin dalle prime luci dell’alba viene preso d’assalto da visitatori e pellegrini desiderosi di rendere omaggio alla Vergine Maria.

Peculiarità di questo luogo di culto, che ha visto l’intervento della mano di Giulio Romano, è la presenza di un coccodrillo imbalsamato appeso al centro del soffitto della navata. Narra la leggenda, una delle tante, che due fratelli barcaioli stavano riposando sulla sponda del fiume quando uno di loro fu assalito dal coccodrillo. Chiedendo l’intercessione divina, l’altro riuscì a sopraffare l’animale decretando la vittoria del bene sul male.

Il contesto in cui si inserisce il Santuario è splendido. A quanto dice Sonia si tratta di uno dei luoghi più suggestivi da vedere nei dintorni di Mantova.

Borghetto sul Mincio

Borghetto sul Mincio è una frazione di Valeggio sul Mincio. Non avendolo ancora visitato non posso darti informazioni pratiche, posso solo dirti che si tratta di un gioiellino medievale che fa parte del circuito I borghi più belli d’Italia. Le foto invitano a rendergli visita.

Dove mangiare a Mantova

Come quasi tutta la nostra bella Italia, Mantova vanta una tradizione gastronomica d’eccezione per cui ecco, se vuoi sapere cos’altro fare a Mantova in due giorni, oltre a tutte le attrazioni che ti ho suggerito, ti consiglio un bel tour gastronomico! C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Un paradiso per gli amanti della zucca che troveranno di che soddisfare i desideri repressi ma se anche non ti piace la zucca, non resterai a bocca asciutta.

Non saprei quantificare perché sono anni ormai che non mi peso, ma il mio punto vita si è dilatato durante la mia breve permanenza a Mantova. Sonia ha insistito perché provassi di tutto e di più, ma esiste forse modo migliore per scoprire un luogo se non in compagnia di chi lo vive nella quotidianità? Secondo me no!

Tra i ristoranti ti consiglio di provare La Fragoletta e l’Osteria Ai Ranari, stesso proprietario. Mi ci ha portata Sonia e si mangia davvero bene.

Per l’aperitivo invece puoi provare il Caffè Venezia, un caffè letterario, e il Bar Italia, molto grazioso con un ottimo buffet.

Dove dormire a Mantova

Se hai scelto Mantova per trascorrere un fine settimana, date un’occhiata alle strutture che ho selezionato per te su Booking:

  • La Betulla è un appartamento in posizione centrale con recensioni tutte positive. La struttura è nuova e può ospitare fino a quattro persone;
  • anche AmaMantua gode di ottime recensioni che esaltano la posizione, la pulizia e la cortesia dei proprietari;
  • infine, leggermente più cara ma sempre in posizione centrale e con ottime recensioni, la Casa del pittore. Se sei sensibile all’arte, ti farà piacere pernottare qui.

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Come raggiungere Mantova

Mantova si può raggiungere in treno: la stazione dista dal centro storico pochi minuti a piedi. Calcola da Milano due ore di tempo.

In macchina si raggiunge con l’autostrada A22 Modena-Brennero (l’uscita di Mantova Nord è a 4 km dal centro, quella di Mantova Sud a 11,5 km), l’A4 Milano – Venezia (uscite a Desenzano, Sirmione, Peschiera del Garda e Verona Sud) e l’Autostrada del Sole A1 (uscite di Parma Est e Reggio Emilia). Qui trovi l’elenco dei parcheggi, liberi e a pagamento, vicino al centro città.

Mantova si può raggiungere anche in bicicletta attraverso la Ciclopista del Sole (Eurovelo 7) e la Ciclovia Tirrenica (Bicitalia 16). La prossima volta sarà questa la mia strada!

La Globetrotter

Sei stato a Mantova? Cosa ti ha colpito della città? Ti aspetto nei commenti

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17 pensieri su “Mantova in due giorni: cosa vedere nella Città dei Gonzaga

  1. Saverio dice:

    Grazie Diana, grazie per i tuoi racconti fantastici, come sempre. Ho avuto il piacere di visitare Mantova, qualche anno fa, e sicuramente ci ritornerò. Grazie per il ripasso di storia, anch’io mi pento di non averla studiata adeguatamente ma, merito deii tuoi racconti, sto recuperando e imparando molte cose. Buona giornata e continua a deliziarci e farci sognare con i tuoi scritti. Complimenti anche per le foto. Ciao Saverio

  2. Anna Colella dice:

    Letto….fatto! Eccoci a Mantova per 4 giorni di relax, fra piste ciclabili e monumenti. Traendo ispirazione da questo articolo, grazie Diana!
    Osservazione: abbiamo già cambiato il nostro modo di muoverci: se mi avessero detto che avrei dedicato 4 giorni a Mantova, distante solo due ore da dove vivo, e quindi visitabile in giornata, non ci avrei mai creduto. 🙂

    • Diana Facile dice:

      Le cose cambiano Anna e con loro cambiano anche noi! Sono felice che il mio articolo di sia stato utile e d’ispirazione, grazie a te!

    • Diana Facile dice:

      Ciao Giselda, personalmente non l’ho comprato perché sono iscritta all’albo dei pubblicisti per cui ho accesso gratis, o ridotto, a molti siti di interesse (per poi scriverne), però sicuramente conviene, sia in termini di costi che di tempo.

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