Partire per un viaggio carichi di aspettative credo sia cosa lecita. Vicino o lontano, breve o lungo che sia, il viaggio va ben oltre il mero spostamento fisico e questo vale, correggetemi se sbaglio, per la maggior parte di noi. Lo sogniamo, lo assaporiamo, lo prepariamo e lo viviamo con la mente prima ancora che con il corpo. I giorni, le settimane, i mesi – quando non addirittura gli anni – che ci separano dal giorno della partenza sono indiscutibilmente momenti molto intensi dal punto di vista emotivo. Così ecco, visto che il viaggio in Sri Lanka è ormai alle porte, direi che è giunto il momento di focalizzare le mie aspettative al riguardo. Questo per me sarà un viaggio inedito sotto molti aspetti, lo sto realizzando ora sul flusso dei miei pensieri vagabondi…
Per chi non lo sapesse, sono una viaggiatrice sui generis. Non mi interessa vedere il mondo intero, preferisco concentrarmi su alcune parti di esso e cercare di entrarci più dentro che posso. Mi piace pensare di poterci addirittura affondare fino alle orecchie anche se, indubbiamente, è un po’ presuntuoso. Comunque sia, negli ultimi dieci anni mi sono concentrata così tanto nel tentativo di cogliere i luoghi nella loro essenza da esser tornata più e più volte negli stessi paesi. Dal 2006 al 2010 ero in fissa con Mama Africa e per me non esisteva altro. Nel 2011 sono passata alla Pacha Mama sudamericana e voi mi avete conosciuta in questa fase. Le ho amate, e le amo, entrambe. In maniera diversa, per ragioni diverse, ma con la stessa intensità.
L’Asia invece la conosco poco e nulla e non ha mai esercitato, almeno finora, la stessa attrazione delle altre due. Tuttavia credo arrivi il momento in cui un luogo ti chiama e stavolta il richiamo viene proprio da lì, una parte di mondo che ancora disconosco.
Cosa c’entra tutto ciò con il viaggio in Sri Lanka? Non sei capace di andare dritta al sodo?
Premesso che mi risulta molto difficile essere concisa – che vi devo dire, saranno velleità di narratrice! – in questo caso, a mio modo di vedere, c’entra eccome! Non che tornare negli stessi luoghi non generi aspettative ma, credetemi, sono aspettative diverse. Per me viaggiare in America del Sud, ma lo stesso accadeva ai tempi dell’Africa Occidentale, è un po’ come tornare a casa, con i suoi pro e i suoi contro. Nonostante continui a meravigliarmi di fronte a ciò che vedo e che vivo quando sono lì, il fatto di muovermi in una cerchia ormai nota mi ha privata, almeno in parte, dell’emozione delle aspettative pre-partenza lasciando il posto ad altre, un po’ più consapevoli.
Ora, il viaggio in Sri Lanka capita in un periodo molto particolare della mia vita per cui, al brivido di non sapere quel che mi attende, si aggiunge la speranza di riuscire a fare un po’ di chiarezza dentro di me. Scusate se è poco…
Cosa ti ha spinta a scegliere lo Sri Lanka?
Come ho detto pocanzi, giunge il momento in cui un luogo ti chiama. Tuttavia, se dicessi che lo Sri Lanka mi ha chiamata mentirei spudoratamente. È stato il continente asiatico a reclamarmi e il caso ha voluto che scegliessi lo Sri Lanka, complice la mia amica Claudia di My adventures across the world che mi tampina da gennaio con la proposta di fare un viaggio insieme. Ha attaccato con l’India, poi ha dirottato sulle Maldive, io ho rilanciato con il Nepal e alla fine, di comune accordo, abbiamo optato per lo Sri Lanka. Nel giro di poche ore avevamo il biglietto in mano…
Forse ancor più della meta prescelta, è il partire dall’Italia con una compagna di avventure la prima grande novità di questo viaggio. “Litigheremo un sacco ma ci divertiremo anche”, mi ha detto ridendo quando ormai i giochi erano fatti. Certo, siamo entrambe due bei peperini ma dalla nostra gioca il fatto che in quattro anni che ci conosciamo… ci siamo viste sempre e solo in terra straniera. Dal Nicaragua, dove ci siamo incontrate la prima volta nel 2013, a Djerba, dove ci siamo riabbracciate lo scorso anno, alla Slovenia, in cui abbiamo trascorso insieme una settimana rilassante in un glamping… direi che siamo collaudate. Tra l’altro Claudia è una delle due persone che mi ha dato la forza, il coraggio e la volontà di aprire il blog. Non so ancora se ringraziarla o ucciderla…
L’altra grande novità del viaggio in Sri Lanka è che non vagherò come un cane sciolto ma partirò con un itinerario dettagliato e un buon numero di strutture che mi attendono. Alcune anche fighe! A sto giro tenda e amaca restano a casa. Vi dirò, in realtà la cosa mi sta un po’ stretta, ma avendo meno tempo del solito e, soprattutto, non essendo sola… sono dovuta scendere a compromessi con me stessa! E forse questa è la mia prima grande aspettativa del viaggio. Imparare a essere un po’ più tollerante nella vita di tutti i giorni e a liberarmi dai pregiudizi! Pregiudizi verso l’altro intendo e verso me stessa! E se è vero che la vita è un viaggio, perché non iniziare da lì?
Dove ti porterà il viaggio in Sri Lanka?
L’altra novità di questo viaggio è che non andrò alla ricerca di luoghi dimenticati da Dio come d’abitudine ma seguirò un itinerario più o meno classico.
Quando si decide di imparare a cucinare non ci si cimenta subito in piatti elaborati ma si inizia dalle cose semplici, sbaglio? Lo stesso vale per un viaggio. I cosiddetti must vanno visti per entrare in confidenza con il paese che si visita. E a mio avviso vanno visti la prima volta che lo si visita. Sono il punto di partenza per decidere se tornare ad approfondire la conoscenza o meno.
Poi insomma, a quanto dicono tutti lo Sri Lanka è un paese meraviglioso. Io lo conosco solo per l’ottima cucina – quantomeno quella spacciata per tale in Italia – e il vago ricordo del conflitto etnico tra la maggioranza singalese e la minoranza tamil che disgraziatamente ha coinvolto migliaia di persone, anche innocenti.
A parte questo, fino a poche settimane fa brancolavo nel buio. Non che adesso la situazione sia cambiata di molto, non ho ancora avuto il tempo di “prepararmi” realmente al viaggio – ma ho 14 ore di volo per farlo! – il che, tutto sommato, non mi dispiace. Le sorprese saranno moltiplicate all’ennesima potenza.
Una delle cose che amo particolarmente nei posti di mare è l’arrivo delle piroghe che scaricano il pesce per cui la prima tappa del viaggio in Sri Lanka sarà Negombo, un villaggio di pescatori poco distante da Colombo.
Da lì partiremo alla scoperta delle antiche città e dei luoghi di culto più significativi dello Sri Lanka. Anuradhapura, Mihintale, Sigiriya, Polannaruwa, Dambulla e Kandy le tappe principali. Con tutta calma, per avere il tempo di impregnarci a fondo di cose belle.
Lasceremo poi da parte le attrattive storiche e religiose per tuffarci in mezzo ai paesaggi di Nuwara Eliya, nota anche come la “piccola Inghilterra”, e scoprire poi la fauna locale con la visita del Yala National Park (riuscirò davvero a vedere il leopardo?) e il Gal Oya National Park.
Per concludere in bellezza… qualche giorno di relax a Galle e dintorni dove festeggeremo il mio compleanno in una villa da urlo! Dulcis in fundo, notizia fresca fresca ricevuta in nottata, ci raggiungerà lì il mio amico Matte che, a mio modo di vedere, è l’emblema del viaggiatore. Sono dieci anni che vive viaggiando e rientra in Italia in vacanza per salutare amici e parenti. Tra l’altro – sarà un caso? – l’ho conosciuto a Panama nel 2014, qualche settimana dopo aver lasciato Claudia… un compleanno con i fiocchi, il migliore che potessi desiderare!
Poi Claudia rientrerà in Italia e io trascorrerò qualche giorno con Matte alla ricerca del luogo, quello intimo, in cui meditare un po’. Magari, chi lo sa, qualche centro buddhista, una filosofia che ha sempre esercitato una forte attrattiva su di me e credo che in questa fase della mia vita possa essermi d’aiuto per capire che direzione prendere, anche se forse l’arrivo inatteso di Matte è già un segnale, chi lo sa…

Ma scusa… qual è il tuo problema?
Mah, mi è capitato ultimamente di leggere su facebook lo sfogo di qualche blogger che lamenta il fatto di aver “quasi” perso il piacere di viaggiare fine a se stesso e ciò ha aperto un punto di domanda stratosferico! Non che sia il mio caso, per me viaggiare e scrivere vanno di pari passo, ma ognuno procede per conto suo. Non mi sono mai piegata alle regole – sono anarchica per natura! – e non intendo iniziare a farlo ora, su questo non ci piove, ma mi piacerebbe comunque dare un senso a quel che sto facendo.
La mia parte emotiva, quella famelica di conoscenza, mi dice che è il momento di mollare definitivamente gli ormeggi e lasciarmi andare, alla deriva. Come Matte. So per certo che da qualche parte approderò. Ho imparato a fare tante cose nella vita e in un modo o nell’altro me la saprei cavare. Magari rispolvero qualche pezzo al clarinetto e nel corso di una delle vostre peregrinazioni mi troverete in mezzo a una strada a suonare con una banda di matti!
La mia parte razionale invece, quella che osserva tutto con un po’ più di distacco e lucidità, mi impone di restare e continuare a raccontare cercando di spingermi oltre, di osare di più. Come Claudia. Che ci crediate o no è quella che mi fa più paura. L’idea di concentrarmi su una cosa sola e perseguirla senza distrazioni non so quanto possa essere produttivo per me. Di certo riconosco che avere il cervello che macina idee una dietro l’altro senza realizzarne nessuna è ugualmente poco produttivo.
Per me un viaggio è sempre la risposta a una domanda e forse il senso ultimo del viaggio in Sri Lanka è quello di imparare a credere in qualcosa e perseguire quel qualcosa fino a che non lo raggiungo. Ma sapete qual è il mio timore più grande? Quello di focalizzarmi troppo sul futuro e perdermi pezzi del presente. E se quel futuro non dovesse arrivare mai?
In sintesi, la mia più grande aspettativa da questo viaggio è trovare l’illuminazione! Come Siddharta.
Beh, se mi avete seguita fin qui, continuate a farlo nel viaggio in Sri Lanka. Tralasciando i miei come e i miei perché, tra Buddha, paesaggi, animali, frutti esotici, templi, città antiche, splendide spiagge e location da sogno… ne vedremo delle belle, scommettiamo?
La Globetrotter
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Bel pezzo Diana, emotivo al punto giusto..come sempre buon viaggio.
Grazie Riky, emotivo quanto lo sarà il viaggio… un abbraccio
Mah, secondo me ci sono troppe aspettative di introspezione in questo viaggio: sembra più un viaggio di lavoro che un viaggio di piacere.
Io ti suggerirei di visitare lo Sri Lanka con più leggerezza senza cercare l’illuminazione perchè quella, se arriva, arriva anche mentre sei sul tram a Milano.
Per il resto, come sempre è piacevolissimo leggerti e ti seguirò appassionatamente nel tuo girovagare in questo pezzetto d’Asia. Mi interessa sapere, tramite te, se nello Sri Lanka vige ancora lo stretto regime delle caste, regime che crea immobilismo sociale obbligando i poveri ad essere sempre poveri e garantendo ai ricchi di restare sempre tali.
Buon viaggio dolce Diana, e che gli dei Indù, ai quali mi rivolgevo quando viaggiavo sui bus indiani con autisti folli, ti siano favorevoli.
Lauro
Ahahah Lauro! Ma quasi tutti i miei viaggi sono introspettivi non lo sai? Comunque, per rassicurarti, non cercherò l’illuminazione, spero che arrivi da sé! Qualcosa devo pur combinare nella mia vita, credo…
Per il resto che dire… sarò i tuoi occhi e tutti i tuoi sensi! Seguimi su fb insieme a Katy che non so quanto tempo avrò per scrivere sul blog strada facendo.
Un bacione
Ho letto. Bello come sempre e come sempre mi mette fretta: fretta di accumulare esperienze e emozioni… troppo per me che pigra in modo esagerato mi lascio vivere e accetto e costruisco il domani con tempi dilatati ma goduriosi!!! Buon viaggio…
Ognuno di noi ha i suoi tempi e i suoi ritmi cara Norma, l’importante è che siano sempre goduriosi! Grazie…
…me fai mori….vuoi l’illuminazione??? diventerai una scrittrice miliardaria;-))))))) …..oh detto tra noi che non ci sente nessuno secondo me sparisci con Matte ahahahaha!!!
Certo che nella seconda parte dell’articolo….chi ti capisce è bravo!!!!
Buona vita Diana Speciale
Ahahah Michele, pensavo avessi capito invece visto che m hai ripetuto più volte di scrivere un libro! Ci penso da tempo, l’ho pure iniziato ma sono arenata al capitolo 12, qsta vita così frenetica non mi dà modo di concentrarmi a pieno e al contempo non ne so fare a meno… vedremo!
Con Matte? Un fratello com’è vero che mi chiamo Diana! Uno dei pochi uomini con cui posso dormire senza mettere l’armatura… non è gay ed è anche figo, per la cronaca!
Ciao fanciullo… tornerò illuminata, spero!
Ma se ci scappi mica intendevo che ci scappi perché è fico;-)))))
Ahahah, non ci scappo comunque! Ho quasi perso l’interesse, oltre che la speranza, a trovare chi mi porta via…
Hei Diana! Itinerario dettagliato!? strutture fighe che ti attendono?! Azz! e se poi ti piace???? Te me fè ciapar paura!!! ;D
Son proprio curioso di seguire i tuoi commenti!
A concentrarti su un’idea sola, forse togli un po’ di spazio alla parte più fantasiosa e giocosa dell’immaginare possibili scenari futuri, che mai si realizzeranno, quindi perfetti.
Il progetto scelto perderà un po’ di magia, ma potrà essere è un sogno che diventa realtà.
Anche questo è un modo di esplorare un luogo che non conosci no?
Bell’articolo, come sempre!!!!
Che tesoro che sei Andrea, fortuna che ci sei tu a schiarirmi le idee… io brancolo nel buio più totale e probabilmente tornerò dallo Sri Lanka nella stessa situazione! Ma da qualche parte dovrò pure andare, o no?
ciao diana,
ho letto quanto hai scritto e mi ci sono ritrovata, sai? anch’io quando sono partita x la prima volta per lo sri lanka , all’età di 22 anni, avevo le tue stesse aspettative e devo dire che mi è rimasto nel cuore, nel vero senso della parola. ci sono tornata altre volte, x lavoro ma non solo: è nata anche una bella storia d’amore…..e di amicizia.
anche a me , come a te, piace tornare nei luoghi: non sono una collezionista di paesi. io torno spesso in india e in asia in generale, è la cultura a me più affine.
ti auguro di fare un viaggio interessante e spero di leggerti presto….
ciao
Cara Luisa, mi fa molto piacere riuscire ad aver toccato le corde di una persona che considero tutt’altro che “profana” in merito… So che sei appassionata d’Asia e che sei tornata varie volte in India – spettacolare la tua definizione di “collezionista” ma anche molto azzeccata – per cui aver stimolata la tua curiosità mi lusinga enormemente. Come ben sai invece io con l’India ho un rapporto contrastante, attrazione-repulsione. So che ci tornerò ma ogni volta che si avvicina il momento di decidere la meta… la rimando a data da destinarsi. Sarà anche questo che mi ha portata in Sri Lanka, una lacrimuccia che ritengo fortemente impregnata dello spirito indiana, magari un po’ più soft… non so ancora! Per ora ti abbraccio, ormai si contano le ore… non ho dubbi sul viaggio, sarà interessante e meraviglioso! E poi dovrai sopportarmi a lungo…