Villa de Leyva è una delle cittadine coloniali più note di tutta la Colombia e per quanto possa apparire assurdo, considerato che da quelle parti praticamente son di casa, l’ho visitata solo nel corso dell’ultimo viaggio. A dirla tutta era in lista fin dal primo, nell’ormai lontano 2011, ma poi la strada mi ha portata altrove e lei è rimasta li, in attesa, per ben nove anni. Una volta scoperta, come spesso accade, non me ne sarei più andata! Un’oasi di pace e tranquillità tra i meravigliosi paesaggi della Cordigliera Orientale delle Ande che vista l’esigua distanza dalla caotica Bogota, poco più di centocinquanta chilometri, è tanta roba!

Riconosciuta dal Ministero del Turismo e della Cultura come Monumento Nazionale (bien de interés cultural a nivel nacional), Villa de Leyva appare sospesa nel tempo e i cinque secoli abbondanti di storia dall’epoca della sua fondazione, avvenuta nel 1572 per mano di Hernán Suárez de Villalobos, sembra l’abbiano toccata solo di sfuggita. Oltre alla bellezza del suo patrimonio coloniale – con la piazza colossale, le stradine acciottolate, le case dalle bianche facciate, i balconi fioriti e i patii interni, eredità dell’architettura spagnola, visitabile nel corso di una mattina o di un pomeriggio – Villa de Leyva ha molto altro da offrire. Nei suoi dintorni si trovano rovine muiscas, resti fossili di animali preistorici, conventi dimenticati e angoli naturali dalla bellezza non gridata. Per inciso, i muiscas erano gli indigeni che occupavano il territorio corrispondente agli attuali dipartimenti di Boyacá e Cundinamarca, prima che arrivassero i conquistatori spagnoli.

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Scorcio di Villa de Leyva

Cosa vedere e cosa fare a Villa de Leyva

La prima cosa da fare a Villa de Leyva è una passeggiata, senza meta, per il centro storico, lasciandosi semplicemente conquistare dall’atmosfera calma e rilassata, e poi magari spingersi un po’ più in là per scoprire l’altro volto, quello meno turistico, dove i locali vivono la quotidianità. Qualunque sia la direzione scelta, scatterai foto a non finire!

Plaza Mayor, la piazza più grande di tutta la Colombia

Con il suo pavimento lastricato e una superficie di circa 14.000 m2, la Plaza Mayor di Villa de Leyva non è solo la più grande di tutta la Colombia, ma è anche una delle più grandi dell’America Latina. Non è quindi un caso che la piazza, su cui si affacciano splendidi edifici coloniali (tra cui spicca la Iglesia Nuestra Señora del Rosario) con al centro una fontana che rompe la monotonia dell’immenso tappeto di pietre, sia l’immagine iconica di Villa de Leyva, oltre a rappresentare il punto di ritrovo privilegiato di viaggiatori e paesani che, seduti su una panchina o sulla scalinata, chiacchierano e godono dell’incanto della città.

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Plaza Mayor

Iglesia Nuestra Señora del Rosario

Dipinta di bianco come tutti gli edifici di Villa de Leyva, la Iglesia Nuestra Señora del Rosario, terminata nel 1608, è nota come il luogo in cui fu battezzato Antonio Ricaurte, uno degli eroi dell’indipendenza colombiana, e dove trovò sepoltura il politico Antonio Nariño, traduttore della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino proclamata dall’Assemblea Nazionale francese agli inizi della rivoluzione. Il suo interno, in stile coloniale, è decorato con pale d’altare barocche e quadri di pittori dell’epoca tra cui Gregorio Arce y Ceballos, uno dei principali artisti del movimento barocco latinoamericano.

Casa del Primer Congreso

Nella Casa del Primero Congreso, all’angolo tra carrera 9 e calle 13, furono redatte le prime leggi della Colombia repubblicana durante il I Congreso de las Provincias Unidas de la Nueva Granada, tenutosi il 4 ottobre 1812. Al suo interno si può ammirare l’arredamento dell’epoca, i ritratti dei partecipanti al congresso e il patio, un piccolo angolo di paradiso.

Mansioni coloniali: Casa Juan de Castellanos, Casona La Guaca e Casa Quintero

Situate in carrera 9, una delle arterie principali di Villa de Leyva, queste tre mansioni sono una mostra dell’architettura coloniale e sono tutte visitabili gratuitamente. Nella quiete dei patii, tra alberi e fontane, si trovano negozietti di artigianato, piccoli ristoranti e graziosi caffè. 

Plaza del Carmen

Poco distante da Plaza Mayor si trova Plaza del Carmen, una deliziosa piazzetta con al centro un’immagine della Vergine circondata da vari edifici religiosi: la Iglesia del Carmen, edificata alla fine del XIX secolo, che ospita due cappelle, una delle quali dedicata alla Virgen del Carmen; il Convento de las Carmelitas Descalzas, un convento di clausura dove vivono una trentina di monache e novizie; il Convento de los Padres Carmelitas, fondato nel 1911, con annesso il Museo de Arte Religioso del Carmen, voluto dagli stessi preti nel 1972, in cui sono esposte alcune opere del convento realizzate tra il XVII e il XX secolo. Dicono sia uno dei musei più curati del paese, nonché uno dei migliori di arte religiosa di tutta l’America Latina.

Casa Museo Antonio Nariño

La casa di Antonio Nariño ospita il museo che rende omaggio a un altro degli eroi di Villa de Leyva. Oltre ad aver tradotto la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, infatti, Antonio Nariño fu uno dei creoli che diede impulso al movimento rivoluzionario contro la corona spagnola. La visita del museo, che consente di conoscere l’interno di una casa coloniale e capire qualcosa su come si viveva in Colombia tra il XVIII e il XIX secolo, è gratuita. Per accedere al piano superiore bisogna partecipare a una visita guidata, ugualmente gratuita, che dura mezz’ora.

Parque Ricaurte

Il parque Ricaurte si trova a 500 metri dalla Plaza Mayor ed è, chiaramente, un omaggio ad Antonio Ricaurte, come dimostra la statua a lui dedicata che si trova al centro della piazza su cui si affacciano splendidi edifici coloniali, come l’antico convento di San Agustín, sede oggi dell’Instituto de Investigación de Recursos Alexander Von Humboldt, e il Museo Antonio Ricaurte che espone collezioni di oggetti militari dell’indipendentista e pannelli che ne raccontano la vita.

Casa Museo de Luís Alberto Acuña

Situato nella sua ultima dimora, il museo del pittore e scultore Luís Alberto Acuña, noto per aver riabilitato l’arte indigena, espone le sue opere che hanno ampiamente influenzato gli artisti colombiani contemporanei.

Museo del Chocolate

Beh, il Museo del Chocolate non credo abbia bisogno di presentazioni. Ti anticipo solo che il tour si conclude con una degustazione.

Mirador del Sagrado Corazón

Il Mirador del Sagrado Corazón, noto anche come il Mirador del Santo, sovrasta Villa de Leyva da una delle montagne che circondano la città. La salita è abbastanza dura, ma la panoramica dall’alto è splendida. Ti consiglio di andarci la mattina presto se non vuoi rischiare un coccolone lungo il cammino.

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Panoramica di Villa de Leyva dal Mirador del Santo

Cosa fare nei dintorni di Villa de Leyva

Come anticipato, anche i dintorni di Villa de Leyva sono interessanti da visitare e si possono raggiungere sia con un tour in partenza dalla città, sia in maniera indipendente, noleggiando una bicicletta. Ecco le attrattive principali, sicuramente ce ne sono altre:

  • i Pozos Azules, il cui colore varia secondo le condizioni metereologiche (se il cielo non è terso, il colore dell’acqua perde d’intensità);
  • il Fósil, un piccolo museo in cui sono esposti una serie di fossili tra cui un enorme kronosauro lungo 15 metri. La regione attorno a Villa de Leyva è nota per il sottosuolo rigurgitante di fossili che sono ancora visibili sulle facciate delle costruzioni della città;
alt="Kronosauro a Villa de Leyva"
Kronosauro
  • l’Infernito, un osservatorio astronomico muisca le cui rovine presentano file di pietra utilizzate per le cerimonie rituali e monoliti fallici che celebrano la fertilità;
  • la Casa de Terracota, che pare sia la casa di ceramica più grande al mondo, il cui stile ricorda vagamente il catalano Antoni Gaudi. Disegnata dall’architetto colombiano Octavio Mendoza Morales, la Casa de Terracota promuove uno stile di vita alternativo, in armonia con l’ambiente, e una speciale visione dei quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco).
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Casa Terracotta

Se ti interessa vivere un’esperienza particolare a Villa de Leyva, CIVITATIS propone due escursioni a mio avviso interessanti: clicca QUI se ti interessa una PASSEGGIATA A CAVALLO AI POZOS AZULES, con guida in ITALIANO, e QUI se invece preferisci il TOUR DEL DESERTO IN QUAD, sempre con guida in ITALIANO della durata di 2 ore.

Quanti giorni dedicare a Villa de Leyva

A me correre non piace e mi sono fermata a Villa de Leyva tre notti. La città in sé è talmente piccina che, come ho già detto, si può visitare in una mezza giornata, ma oltre all’atmosfera piacevole che si respira passeggiando per i vicoli ciottolati, una volta giunti fin li vale la pena dedicare un giorno alla conoscenza dei dintorni, per cui direi che due giorni sono il minimo sindacale.

Come raggiungere Villa de Leyva da Bogota

Villa de Leyva è raggiungibile da Bogotá in bus e il tragitto dura poco più di tre ore. Dal Portal del Norte partono sia i minibus diretti, poche corse al giorno, sia gli autobus per Tunja con cambio per Villa de Leyva. È possibile visitarla anche in giornata partecipando a uno dei tour proposti dalle agenzie di Bogota, ma a mio avviso non ha senso, tanto vale saltarla a pie pari!

Dove alloggiare a Villa de Leyva

Essendo una meta molto gettonata, specialmente dai rolos (gli abitanti di Bogota) nei fine settimana, Villa de Leyva abbonda di strutture ricettive per tutti i gusti e tutte le tasche.

Io ho alloggiato in un piccolo e graziosissimo albergo poco distante dalla piazza centrale, l’Hotel Miracle, che consiglio vivamente. Un bijou, perfetto come solo i posti piccoli sanno essere, con un graziosissimo patio su cui si affacciano le stanze del piano inferiore, una colazione semplice, ma di qualità, la pulizia e il personale sono entrambi eccellenti, è curato in ogni dettaglio e in perfetta sintonia con l’atmosfera coloniale. Non ultimo, economico!

Se cerchi qualcosa di diverso, QUI trovi tutte le strutture disponibili.

***

Se pensi che la Colombia ti possa incantare, non omettere la visita di Villa de Leyva dal tuo itinerario. So bene che si tratta di un paese enorme e se il tempo a disposizione è poco, bisogna fare delle scelte, tante e ardue. Lo so bene ed è la ragione che mi ha spinta a tornarci sette volte per un periodo complessivo di nove mesi, scoprendo a ogni ritorno cose nuove. Tra tutte, Villa de Leyva è una di quelle che ho amato di più!

La Globetrotter

E tu sei stato in Colombia? Hai visitato Villa de Leyva? Come l’hai trovata? 

Se cerchi spunti per organizzare un viaggio nella terra di Márquez, leggi il mio post Colombia tutta da scoprire, un affresco su tutto ciò che questa meravigliosa terra ha da offrire. Altri articoli dettagliati sulla Colombia li trovi invece qui.

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6 pensieri su “Alla scoperta di Villa de Leyva, il gioiellino coloniale colombiano

  1. Alfonso Esposito dice:

    Eppure sai mi da l’impressione di una Colombia contemporanea che si lascia alle spalle il buio degli anni nefasti che l’anno percorsa. Se ho capito bene li e nata una sorte di carta costituzionale? Quanto amore verso questa terra che hai sia quando la descrivi ma soprattutto la dolcezza di come la narri in quel fantastico video. Un bacio Diana

    • Diana Facile dice:

      Villa de Leyva è di una dolcezza inenarrabile e ti dirò, purtroppo questo periodo lungo e buio non mi ha permesso di narrarla come avrebbe meritato! E’ semplicemente splendida…

  2. Cinzia dice:

    Ciao!Andró in Colombia questa estate e questi post sono una manna dal cielo! Se avrò tempo includeró sicuramente anche questa cittadina.A Bogotà invece,quanto mi consigli di stare?
    Grazie mille

    • Diana Facile dice:

      Cara Cinzia,

      dipende tutto da quanto tempo passerai in Colombia. Io Bogota non la amo (ma non amo le grandi città) e ad agosto probabilmente il tempo sarà uggioso, ti direi un giorno intero (un giro del centro storico coloniale, il Museo dell’Oro e la Fondazione Botero, il Monserrate e se riesci il Mercado di Paloquemado), poi alza i tacchi che la Colombia ha ben altro da offrirti!

      Se hai bisogno di altro, scrivimi pure! Vedrai che la Colombia ti incanterà

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