Lanzarote è un’isola spettacolare! Dopo aver trascorso lo scorso anno una decina di giorni a Gran Canaria – luogo che peraltro ho adorato – mi ero ripromessa di dedicare un paio di settimane l’anno alla scoperta delle varie isole dell’arcipelago e nel 2019 il caso, o destino, mi ha voluta qui. Ne sono rimasta ammaliata. I colori caldi e l’energia di Lanzarote – l’energia della terra, del cielo e del mare – sono stati un toccasana per la mia anima inquieta per cui ho deciso di raccontarvela un po’, a modo mio. Una breve guida di cosa fare a Lanzarote per viverla a full e apprezzarla al meglio. Chissà che un giorno, quando il mio spirito inquieto avrà trovato pace, non decida anche di stabilirmi lì, in una parte di mondo che pur essendo a tutti gli effetti Europa resta sospesa in una dimensione quasi irreale.

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Cosa fare a Lanzarote: breve guida per viverla a full

Cosa fare a Lanzarote: breve guida per viverla a full (aggiornato ad aprile 2019)

Visitare il Parque Nacional del Timanfaya

Visitare il Parque Nacional del Timanfaya è senza ombra di dubbio una delle cose da fare a Lanzarote, se non la prima. Questo, quantomeno, è quello che mi è stato detto prima di partire e io, nonostante odi le imposizioni, ho pensato che forse era un consiglio che valeva la pena seguire.

Che dire… lo spettacolo a cui ci si trova ad assistere è di una bellezza stratosferica! Sembra di essere catapultati su un altro pianeta e di fatto l’aggettivo più usato per definire il paesaggio del Timanfaya – e di Lanzarote in generale – è lunare. Un mare di lava che si estende per chilometri e chilometri sovrastato dalle cime frastagliate delle montagne che assume colori diversi a seconda delle condizioni metereologiche e del momento della giornata.

Il Parque Nacional del Timanfaya, situato nella parte sud occidentale di Lanzarote, si estende su una superficie di circa 51 km² e giace su un substrato geologico esclusivamente vulcanico che l’Unesco ha classificato nel 1993 come riserva biosferica. Il suo accesso è rigidamente regolamentato e il solo modo per ammirare Las Montañas del Fuego è prendere parte a un tour a pagamento.

Il biglietto d’ingresso, che include il giro in autobus di circa mezz’ora lungo i 14 chilometri della Ruta de los Volcanes, costa 10 euro. Il prezzo non sarebbe eccessivo considerato che ci si trova in un luogo unico nel suo genere ma a mio modo di vedere, che credo sia condiviso dai più, non è commisurato al servizio offerto. Magari al posto di stipare i passeggeri in un autobus blindato si potrebbe pensare di organizzare dei tour in fuoristrada con gruppi più piccoli per dare a tutti la possibilità di godere a pieno di tanta meraviglia. Così, en passant…

Tour in bus al Parque Nacional del Timanfaya

Arrecife e l’opera di César Manrique

Arrecife è il capoluogo di provincia di Lanzarote e detto tra noi non ha nulla di particolare per cui merita di essere menzionata al secondo posto ma visto che è la città natale di César Manrique e che l’opera di César Manrique è per molti il secondo must dell’isola, perché non spenderci due parole?

Sicuramente meritano una visita il Charco de San Ginés e l’omonima chiesa poco distante. Il quadretto è delizioso, con il porto naturale restaurato e l’area pedonale circostante in cui si concentrano il maggior numero locali e ristoranti alla moda.

A parte il Charco de San Ginés, il Castillo de San Gabriel e il Castillo de San José – il primo, risalente al XVI secolo, ospita un museo che racconta la storia dell’isola mentre nel secondo, costruito duecento anni dopo, si trova il Museo de Arte Contemporanea in cui sono esposte le opere dei maggiori rappresentanti del modernismo spagnolo – Arrecife non offre granché. L’unica nota degna di nota, ribadisco, è il fatto che qui vide la luce César Manrique, esponente di spicco di Lanzarote a cui si devono buona parte delle opere architettonico-paesaggistiche dell’intera isola. Il suo contributo non è solo legato alla bellezza delle sue rappresentazioni quanto al fatto che si impegnò a fondo per non deturpare il paesaggio con costruzioni che sarebbero state fuori tono con la natura vulcanica dell’isola.

La Fondazione César Manrique di Tahiche, a sei chilometri da Arrecife, può essere il punto di partenza per avvicinarsi a quest’artista poliedrico (pittore, scultore, architetto e paesaggista). Ubicata nel mezzo di una colata di lava originata dalle eruzioni che colpirono Lanzarote tra il 1730 e il 1736, la Fondazione si trova nella casa che Manrique fece costruire di ritorno da New York e in cui dimorò dal 1968 al 1988. L’edificio, in costante dialogo con la natura, rappresenta la fusione perfetta tra l’architettura e il paesaggio vulcanico che l’avvolge.

La Fondazione César Manrique è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 e il biglietto d’ingresso costa 8 euro. Se avete intenzione di visitare anche la Casa Museo situata ad Haria, nel nord di Lanzarote, potete fare il biglietto cumulativo al prezzo scontato di 15 euro.

Anche qui, come per il Timanfaya, mi sento di dire… bello ma decisamente troppo caro! L’arte a mio avviso dovrebbe essere alla portata di tutti senza obbligarti ad accendere un mutuo per fruire del puro piacere estetico.

Di seguito altre opere di César Manrique da vedere a Lanzarote:

  • Jameos del Agua, il primo centro artistico, culturale e turistico realizzato da César Manrique che si distingue per la capacità di coniugare alla perfezione l’armonia della natura e l’estetica dell’arte. Jameos del Agua è una formazione geologica nata all’interno di uno dei tunnel vulcanici più grandi al mondo generatosi più di 3.000 anni fa in seguito all’eruzione del Vulcano della Corona. Apre al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30 (il sabato prolunga l’orario fino alle 20.00) e il biglietto d’ingresso costa 9 euro. Vi lascio una foto così vi fate un’idea;
Jameo de Agua di César Manrique
  • Jardín de Cactus, nel villaggio di Guatiza (Dipartimento di Teguise), un paradiso botanico inaugurato nel 1990 che occupa una superficie di 5.000 metri quadrati su cui ospita oltre 10.000 piante di cactus riconducibili a circa 200 specie differenti. Calcolate almeno un’ora di tempo per assaporarlo a pieno. Il Jardín de Cactus è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.45 e il biglietto d’ingresso costa 5.50 euro;
Jardin de Cactus
  • anche Mirador del Río si trova a nord di Lanzarote, sulla Cima del Promontorio di Famara, e con i suoi 474 metri di altezza è una delle creazioni architettoniche più rappresentative di César Manrique (1973) e offre una splendida vista sull’Arcipelago Chnijo. Mirador del Rio accoglie i visitatori dalle 10.00 alle 17.45 in inverno e fino alle 18.45 in estate (dal 1 luglio al 30 settembre).

Se volete provare un ottimo ristorante economico ad Arrecife vi consiglio Galicia nuestra casa in calle Guatemala n° 14 (di fronte alla Iglesia La Vega). È un posto popolare e vivace, il proprietario è un brasiliano e il pulpo alla gallega è strepitoso… la moglie verrà sicuramente da li!

Costa sud di Lanzarote, da Playa Blanca a Playa Papagayo

Sono partita per Lanzarote subito dopo essere rientrata dal viaggio in Thailandia dove ho trascorso l’ultima settimana a Phuket, scelta opinabile ma per quanto riguarda spiagge e mare credo non ci sia nulla da obiettare. Non mi aspettavo quindi granché dalla costa sud di Lanzarote e in effetti, quando sono arrivata a Playa Blanca di cui tutti mi decantavano la bellezza sono rimasta un po’ delusa. Ci sta, in fin dei conti il ricordo dei colori di Phuket era ancora vivo e il paragone inevitabile. Accanto a Playa Blanca si trova Playa Dorada, una graziosa spiaggia artificiale. Diciamo che in assenza di meglio può andare ma non è certo la punta di diamante di Lanzarote.

In ogni caso, un giro a Playa Blanca è piacevole a prescindere dalla spiaggia. Laddove un tempo sorgeva un paesino di pescatori circondato dal deserto – questa parte dell’isola è aspra, arida e desolata – oggi c’è il centro balneare più gettonato di tutta l’isola e, poco distante, la splendida Playa Papagayo… e qui, lo confesso, sono capitolata.

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Cosa fare a Lanzarote? Una giornata a Playa Papagayo

Los Hervideros e le Salinas de Janubio

Los Hervideros e le Salinas de Janubio si trovano sulla strada che dal Parque Nacional del Timanfaya conduce a Playa Blanca e sono sicuramente una piacevole sosta lungo il cammino. Le prime me le avevano vivamente consigliate ma di fatto sono saline, interessanti se non ne avete mai viste prima ma non sono la principale peculiarità di Lanzarote.

Salinas de Janubio

La scogliera de Los Hervideros, invece, è stata una scoperta casuale e appagante. Le rocce a picco sull’Atlantico, percosse dalle onde della corrente oceanica, generano una miscela di nebbia e vapore che fa quasi ribollire l’acqua (per chi non lo sapesse, hervir in spagnolo significa bollire), come se fosse un vulcano d’acqua in eruzione.

Los Hervideros

Sul tragitto tra Los Hervideros – più a nord – e le Salinas de Janubio mi pare di aver visto indicata una laguna ma non mi sono fermata per cui non so dirvi con precisione se valga la pena o meno.

Il mercato di Teguise

Il villaggio di Teguise – a soli quindici chilometri da Arrecife, nell’entroterra – è noto per il suo mercato domenicale (sembra l’avvenimento del secolo) e dedicargli qualche ora è indubbiamente una delle cose da fare a Lanzarote. Lo chiamano il mercato dell’artigianato ma ospita anche bancarelle della qualunque. Io ho comprato un maglione a 1 euro, per dirne una! Un buon luogo in cui fare incetta di creme a base di Aloe a prezzi convenienti.

Il villaggio di Teguise

La domenica mattina i vicoli e le piazze di Teguise si colorano di gente e iniziano a brulicare come forsennati. Consigliato fermarsi fino all’ora di pranzo per approfittare dell’ottimo street food.

Geria, la strada dei vini

La Geria, nota come la strada dei vini, è dal mio punto di visto una delle cose imperdibili di Lanzarote. Non per il vino ma per la peculiarità paesaggistica del territorio. Una distesa di terra nera come la pece interrotta da mezzelune di pietra costruite per riparare le piante ospitate all’interno di buche a forma di cono scavate nel terreno. Non so se sono riuscita a spiegarmi ma l’effetto è quello della foto.

Geria, sulla strada dei vini

Lungo la Geria si trovano delle aziende vinicole che oltre alla visita della cantina – dal lunedì al venerdì – propongono degustazioni di vini e formaggi. Va beh, mentirei se dicessi che non mi sono fermata. D’altronde si viaggia prima di tutto per piacere…

Caleta de Famara

A Caleta de Famara io ho trovato il paradiso in terra. Uno di quelli che amo definire luoghi dell’anima in cui ti senti in assoluta sintonia con il creato. Non a caso ci sono arrivata e lì mi sono fermata fino alla fine del viaggio.

Una strada polverosa su cui si affacciano le casette bianche adornate di porte e finestre azzurre e verdi, vulcani che cambiano colore a seconda della luce, l’oceano che investe la riva con le sue onde spumeggianti, il cielo cobalto in cui nuvole simili a zucchero filato si rincorrono l’un l’altra, la vista panoramica su La Graciosa e, non ultima, la gentilezza degli isolani mi hanno letteralmente conquistata. Ecco perché ho trascorso dieci giorni ferma, senza altro desiderio se non quello di godere del piacere di essere lì a tu per tu con me stessa e con l’universo.

Qualcuno quando ero a Caleta de Famara mi ha scritto un messaggio che suonava pressappoco così. “Lanzarote è troppo tranquilla per una giramondo come te”. Sono stata un po’ brusca ma ho seccato quest’affermazione in pieno. Non definirei Lanzarote tranquilla visto che giungeva sera senza che me ne rendessi conto. Perché? Cosa c’è da fare a Caleta de Famara?

  • Praticare sport come il surf, il windsurf e il kitesurf. Io sono pigra e non particolarmente attratta dall’idea di bagnarmi nell’acqua gelata dell’Atlantico ma i miei occhi si sono dilettati con i fisici statuari di molti surfisti per cui direi che ho tratto il mio giovamento. Una bella spiaggia, tranquilla soprattutto la mattina, è Playa San Juan.
  • Fare yoga, che poi è quel che ho fatto io. Tutto il giorno? No, una volta al giorno, ed è stato un piacere sopraffino, in particolare l’ultimo giorno che abbiamo fatto lezione di fronte all’oceano. Ho iniziato a praticare yoga un paio di mesi prima di partire e ne traggo un grande beneficio così ho pensato che trascorrere gli ultimi giorni di viaggio in un posto per me magico facendo qualcosa che non fosse viaggiare ma che mi infondesse comunque serenità era una buona idea. Inutile dire che Caleta de Famara è il luogo ideale in cui prendere lezioni di yoga. Io vi consiglio Sandra di YogaLanzarote che oltre a essere un’ottima insegnante è una donna con due palle grosse come una casa. Ingegnere con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, dieci anni fa si è licenziata ed è partita da sola per fare il giro del mondo. Dopo un anno zaino in spalla è arrivata a Lanzarote e da quel dì non l’ha lasciata più. Ha fatto di tutto in questi dieci anni fino a quando, con devozione e spirito di sacrificio, è riuscita a realizzare il suo sogno: vivere della sua passione, mantenendosi esclusivamente con i proventi derivanti dallo yoga e dai massaggi ayurvedici in cui pare si distingua per l’eccellenza. Una gran bella energia, se siete a Caleta de Famara e dintorni non perdetevi almeno una lezione (in inglese).
Non dico balle, pratico veramente yoga
  • Leggere un buon libro in spiaggia con il suono delle onde e il fruscio del vento che vi fan da compagnia. Io mi sono divorata Segreti di sabbia di Erika Rigamonti, una mia carissima amica e un’altra grandissima donna. Sembra che stia facendo una marchetta ma non è così, Erika è una che ha qualcosa di dire e che sa come dirlo. Non a caso è amica mia e credetemi, i suoi libri sono uno più bello dell’altro. Ciliegina sulla torta, destinatari dei diritti d’autore le donne e i bambini di Ensemble pour grandir, onlus operante a Ouidah, in Benin, che lei segue e gestisce con grande amore da ormai dieci anni.
alt="Dal viaggiare da soli ai tour di gruppo: pro e contro "
Leggere un buon libro sulla spiaggia. Segreti di Sabbia di Erika Rigamonti
  • Fare trekking sui vulcani vicini alla spiaggia per assorbire a pieno l’energia che emana ognuno di loro! Un’esperienza mistica, parola di Globetrotter…
  • Fare una passeggiata lungo la spiaggia che da Caleta de Famara conduce fino a Caleta de Caballos. Sono circa 10 chilometri, poi nel caso si può rientrare in autostopsituato .
  • Mangiare un hamburger vegetariano da El Sibarita! Me lo sogno ancora la notte…

I tramonti a La Santa

La Santa è un villaggio pochi chilometri a nord di Caleta de Famara che ospita a dir tanto un migliaio di anime ed è rinomata non solo come località balneare cara agli sportivi ma anche per i suoi splendidi tramonti. C’è addirittura chi sostiene siano i più belli dell’isola. E io, che di tramonti non sono mai paga, una puntata a La Santa me la sono fatta e si, confermo… sono tramonti di inenarrabile bellezza, decisamente una delle cose da fare a Lanzarote è regalarsene almeno uno.

E poi, già che ci siete, approfittatene per farvi una bella mangiata di pesce fresco al ristorante El Barquillo. Qualità eccellente a prezzi imbattibili.

Altri luoghi di interesse a Lanzarote

Se pensate che le cose da fare a Lanzarote siano già finite vi sbagliate di grosso! La sera prima di partire ho conosciuto una coppia che era lì per la terza volta e mi raccontava che ancora riesce a trovare sorci incredibili e sconosciuti.

Si può esplorare la zona a nord di Arrecife, Costa Teguise, in cui si alternano aree desertiche e distese di palme, pianure sabbiose e massicci. Tra l’altro Costa Teguise è uno dei posti più economici dell’isola in cui divertirsi con il windsurf, quantomeno così mi hanno detto. Da li ci si può spingere fino ad Arieta che mi è stata vivamente consigliata, con le sue casette bianche affacciata sul mare e il molo pittoresco frequentato da pescatori che si protende direttamente sull’acqua.

Si può poi visitare Cueva de los Verdes con un viaggio da sogno nel sottosuolo, dentro le viscere di un vulcano (il biglietto d’ingresso costa 9 euro), e infine raggiungere Orzola, un piccolo borgo di pescatori situato all’estremità settentrionale di Lanzarote, e da li prendere il ferry per La Graciosa (biglietto di andata e ritorno a 20 euro) che mi hanno detto essere meravigliosa. Sarà la prima cosa che farò quando tornerò a Lanzarote.

Cueva de los verdes

In alternativa, sempre partendo da Arrecife, si può andare verso sud, a Puerto del Carmen, che pare sia uno dei luoghi migliori dal punto di vista climatico per chi ama la vita di spiaggia. La lista si potrebbe allungare all’infinito, credo che per scoprire realmente Lanzarote non sarebbe sufficiente un mese intero.

Periodo migliore per visitare Lanzarote

Delle Canarie, Lanzarote è l’isola più nord-orientale e ha un clima piacevole tutto l’anno con inverni miti ed estati calde, sempre che gli alisei siano in una fase di tregua. Io sono stata fortunata e fatta eccezione per la brezza pungente della sera ho trovato un tempo spaziale. Non tirava nemmeno il vento, cosa ovviamente non gradita a chi era li per il windsurf  ma per me è stata una manna dal cielo. Pare che durante le settimane ventose quasi non si possa uscire di casa. In sintesi, non esiste un periodo migliore per visitare Lanzarote, sempre che ci si vada senza l’illusione di essere ai Caraibi.

Come arrivare a Lanzarote

Su Lanzarote volano sia RyanAir che EasyJet e da Milano è possibile trovare un’andata e ritorno a meno di 100 euro.

Lanzarote si può raggiungere anche via ferry da Fuerteventura, approdando a Playa Blanca. Ci sono varie compagnie che effettuano il servizio e il viaggio dura 45 minuti.

Come muoversi a Lanzarote

Non c’è un altro modo per dirlo! A Lanzarote, senza una macchina, sei un uomo finito! Sembra pazzesco ma è così. I mezzi di trasporto ci sono, per carità, ma sono rari e a detta di chi ci vive anche un po’ inaffidabili. Non si può avere tutto nella vita!

La cosa migliore da fare, specialmente se si dispone di poco tempo, è prendere una macchina a noleggio. Io mi sono avvalsa della compagnia Orlando e mi sono trovata bene.

Con una macchina a disposizione, in tre giorni è possibile visitare tutta Lanzarote. Uno no, è troppo poco! È vero che l’isola è piccina ma è anche vero che gli scorci più belli giungono quando meno te l’aspetti e vuoi o non vuoi la giornata volge al termine e con tutte le soste non previste avrai visto si e no la metà delle cose che ti eri appuntato.

Un’altra opzione, per i più allenati, è quella di affittare una mountain-bike. Il costo si aggira sui 20 euro al giorno ed è sicuramente un’esperienza piacevole.

Ultima opzione, non verificata personalmente ma solo perché non ne ho avuto bisogno, mettersi sul ciglio della strada e alzare il dito pollice, come si usava fare negli anni Settanta qui da noi!

Ed ora, per concludere, qualche link di approfondimento, nel caso in cui non vogliate partire impreparati:

CactLanzarote ruota attorno ai centri di arte e cultura di Lanzarote e include informazioni interessanti sull’opera di César Manrique;

Lanzarote 37°, un web magazine che offre consigli aggiornati e notizie utili;

OcioLanzarote contiene aggiornamenti sugli eventi e le attività dell’isola

LanzaroteWebcam offre immagini in diretta da varie parti dell’isola e indicazioni sul meteo in tempo reale;

Intercity Bus Lanzarote, con gli orari dei bus e i vari collegamenti sull’isola.

La Globetrotter

Sei mai stato/a alle Canarie? Qualche consiglio che possa orientare la mia scelta per il prossimo anno?

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10 pensieri su “Cosa fare a Lanzarote: breve guida per viverla a full

  1. LAURO dice:

    Bellissimo resoconto con tante notizie utili e la tua naturale capacità di trasmettere emozioni.
    Sei bravissima come sempre.

  2. Andrea dice:

    Ciao, bel reportage e bellissimo blog, complimenti. Mi permetto di aggiungere un altro posto molto suggestivo che è il Lago Verde, zona ovest di Lanzarote. Charco de Los Clicos, raggiungibile sia in auto comodamente, che a piedi facendo una strada alternativa che passa in mezzo a scogliere col mare in tempesta, c’è un percorso dedicato. Il lago a seconda dei giorni può risultare più o meno verde, quando andai io era praticamente fosforescente! A due passi c’è l’oceano che entrando in quella piccola insenatura risulta abbastanza tranquillo.

    • Diana dice:

      Il tuo contributo è assolutamente il benvenuto sul mio blog Andrea! Chiedo sempre nuovi spunti che arricchiscano i miei contenuti e ti confesso che mi avevano parlato di questo Carco de los Clicos ma non ho dato il giusto peso al consiglio! Ora mi sa che ci devo tornare al più presto perché mi sa che mi sono persa qualcosa di strepitoso!
      Grazie infinite

  3. Stefania dice:

    Ottimo articolo, come sempre…. peccato che ci sono già stata e non posso utilizzare i tuoi preziosi suggerimenti che però consiglio di seguire a tutti quelli che andranno in seguito! Se posso, per gli appassionati di vulcani, aggiungerei un’escursione da El Golfo lungo la Ruta del Litoral, un sentiero sulla lava fino alla spiaggia Playa del Paso.

    • Diana dice:

      Grazie infinite Stefania! Adoro il fatto che chi ha delle chicche le condivida sul blog anche perché ognuno di noi ha il suo modo personale di vedere il mondo e vivere le cose e ciò che sfugge a me può non sfuggire a te! Quando vuoi i tuoi consigli sono sempre i benvenuti…

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