Non avevo mai considerato la Slovenia come una meta di viaggio appetibile fino a quando mi hanno proposto di partire alla volta della Bela Krajina soggiornando al Big Berry di Primostek.
Un invito cascato a fagiolo visto che proprio qualche giorno prima un’amica mi aveva chiesto di fare qualcosa insieme per staccare la spina e io sono sempre disponibile ad aiutare gli amici, specialmente quando si tratta di preparare lo zaino e partire! Certo, sarebbe stato un viaggio diverso dal solito ma ci sputeresti sopra? Una settimana di relax, senza troppi sbattimenti, in un contesto naturale incontaminato, con tanto di buon cibo e quel po’ di sana cultura che male non fa.
E poi, detto tra noi, la storia del glamping mi incuriosiva parecchio…
Glamping, ma di cosa si tratta?
Ecco, questa è la domanda che mi hanno fatto più o meno tutti quando ho comunicato che avrei trascorso una settimana in un glamping in Slovenia. Inutile dire che me la sono posta io per prima visto che fino a pochi mesi orsono non l’avevo mai nemmeno sentito nominare un glamping.
Ebbene, la parola glamping è data dalla contrazione di glamour e camping. Questa, quantomeno, la definizione trovata sul web prima della partenza. Adoro la vita di campeggio e nelle mie peregrinazioni attorno al mondo viaggio sempre in compagnia di una tenda ultraleggera. Insomma, di campeggi in vita mia ne ho visti parecchi alle latitudini e longitudini più disparate ma da un campeggio di lusso, se così vogliamo chiamarlo, non sapevo proprio cosa aspettarmi.
Un’ottima ragione per partire e sperimentare, non credi?
Lusso si, ma con il giusto mix!
Sono una persona semplice che ama le cose belle senza troppi fronzoli e il lusso non rientra nel mio vocabolario quotidiano, in parte perché non me lo posso permettere e in parte perché stride con il mio modo di essere. Mi sentirei un pesce fuor d’acqua, almeno credo…
Perché allora ho accettato l’invito a trascorrere un’intera settimana in un glamping in Slovenia? Devo proprio rispondere?
Beh, a parte la curiosità di toccare con mano l’anomala combinazione dei due elementi, glamour e camping, devo dire che le foto della Bela Krajina mi avevano fatto venire l’acquolina in bocca. Detto fatto, si parte!
Arriviamo a Primostek la sera con una fame blu e ad attenderci nella cucina soggiorno del nostro appartamento troviamo un bel cesto omaggio colmo di prelibatezze locali. Addento un pezzo di pogača fresca con semi di cumino, che scoprirò essere il pane locale, accompagnandolo con un bicchiere di birra artigianale e poi, finalmente, inizio a guardarmi attorno. “Se il buongiorno si vede dal mattino… siamo a cavallo!” – dico ad Angela in effervescenza dopo essermi messa in bocca un altro pezzo di pogača.
Ecco, con lo stomaco pieno si ragiona meglio e anche lo spirito di osservazione sembra risvegliarsi. Una bella cucina, immacolata e accessoriata di tutto, frullatore compreso, e una mega tv a schermo piatto visibile da un comodo divano concilia sonno. L’appartamento ospita fino a sei persone: un gran letto matrimoniale nella stanza di sinistra e quattro letti a castello, separati dalla cabina armadio, in quella di destra. Per ovvie ragioni, io mi insedio in quella di sinistra…

Mi basta un’occhiata veloce all’esterno – è ora di cena ormai – per rendermi conto di cosa sia esattamente un glamping: graziose casette – sette in tutto – dal design semplice ed essenziale ma curate in ogni dettaglio, costruite con materiali ecologici o riciclati e a stretto contatto con la natura. Ogni casetta, infatti, si apre su un patio che a sua volta si affaccia sulle acque del fiume Kolpa, linea di confine naturale tra Slovenia e Croazia.
Dulcis in fundo – piccolo dettaglio non insignificante – il patio ospita nientemeno che una Jacuzzi. Ebbene si, non mi vergogno a dirlo, è la mia prima volta e trovo la cosa decisamente eccitante. Ma se anche fosse la centesima, credo che una vasca idromassaggio in un ambiente naturale quasi incontaminato non abbia rivali.

Gironzolando per il glamping noto anche la presenza di un barbecue per grigliare in riva al fiume e io adoro le grigliate! Quelle in riva al fiume, poi, mi ricordano bei momenti del passato… e con questo il Big Berry mi ha conquistata!
La colazione, punta di diamante del Big Berry!
Provare la gastronomia locale è imprescindibile nel corso di un viaggio e per questo ritengo che la colazione servita al Big Berry Luxury Landscape Resort sia la sua punta di diamante.
Inizio la mia giornata con un bel cesto colmo di ogni ben di dio posato sul tavolo all’esterno. Lo adocchio appena sveglia attraverso la porta a vetri che accorcia la distanza con la natura circostante. Lo apro e mi sento nel giardino bei balocchi. Frutta fresca, vari tipi di latte (vaccino, soia, avena), l”immancabile pogača fresca con semi di cumino o, in alternativa, bacon e formaggio, yogurt da bere, yogurt cremoso, formaggi, affettati, uova biologiche, croissant appena sfornati, succo di mele, cereali, muesli, frutta secca, tè, caffè… Mi sembra non manchi nulla all’appello!

È vero che la colazione è il pasto più importante della giornata e va fatta bene ma le porzioni sono talmente abbondanti da sfamare un’intera famiglia. Abbondanti e genuine, cosa si può desiderare di più?
Meravigliosi momenti e meravigliosi dintorni
Il Big Berry Luxury Landscape Resort è piuttosto isolato in una regione, di per sé, remota e solitaria. Qualcuno forse – come la mia amica Angela – in un posto così perderebbe i lumi della ragione! Io, che dimoro in una “grande” città (che poi Milano tanto grande non è ma incarna ugualmente tutto il peggio che ci si può aspettare da un colosso metropolitano in quanto a smog, frenesia, gente di corsa poco incline al sorriso, cemento e chi più ne ha più ne metta), in un posto così ci vado a nozze!
Il sogno di mollare tutto e trasferirmi da qualche parte in mezzo alla natura è lì, custodito nel cassetto, e prima o poi lo realizzerò. Ma non è ancora giunto il momento, non sono ancora pronta a un cambiamento così radicale anche se, quando sono in viaggio, cerco di tenermi alla larga dalle città. Uno step di un paio di giorni è sufficiente per accendere in me il desiderio di perdermi in luoghi bucolici e selvaggi.

Ora, questo non significa che il Big Berry e la Bela Krajina siano dei posti bucolici e selvaggi ma sicuramente non sono posti per tutti. Sono luoghi adatti a chi ama prendersi il tempo per guardarsi attorno ed emozionarsi dinanzi alle piccole cose.
Una passeggiata in canoa lungo il fiume Kolpa, una gita in mountain bike, un trekking lungo sentieri poco battuti disseminati di sorgenti d’acqua purissima per sorprendersi dinanzi a una mucca che allatta il vitellino e poi fermarsi a fare quattro chiacchiere con i locali. Questo è quanto, ti pare poco? A me no e se avessi potuto trascorrere al Big Berry una settimana in più non c’avrei pensato due volte.
Un modo per entrare in sintonia con se stessi o per ritrovarsi, un luogo per riflettere avvolti dalla pace e la tranquillità del bosco. Un luogo, perché no, in cui ritornare prima o poi…
I partner del Big Berry, prodotti a Km Zero
Un’altra delle cose che ho gradito molto del soggiorno al Big Berry è la filosofia di fondo che mira a promuovere il turismo appoggiandosi ai piccoli produttori locali della zona.
Nella settimana trascorsa a Primostek ho partecipato ad attività di vario tipo, una più interessante dell’altra.
Mi sono riempita il trolley di oli aromatici ed essenziali (questo è uno dei miei punti deboli) presso la gentile Oljarna Pečarič e mi sono deliziata il palato con il dolcissimo miele (e i suoi derivati alcolici) di un piccolo produttore locale.
Ho imparato a preparare la pogača sotto l’abile mano di una slovena che mi ha fatto sbellicare dalle risate per un paio d’ore e mi sono pure presa due mezze sbronze, la prima a base di vino in compagnia del produttore Samoel Malnarcič da cui ho appreso che la Slovenia, e la Bela Krajina in particolare, vanta una lunga tradizione vinicola e la seconda a base di birra dalla pacata Maja Vizir che mi ha raccontato di tutto e di più sul processo di fabbricazione della birra artigianale nella regione.
Adoro scoprire l’origine e il processo di produzione di ciò che mangio e bevo soprattutto quando dall’altra parte mi trovo di fronte persone che hanno voglia di trasmettere la loro cultura e il loro sapere.

L’accoglienza personale, quella che fa la differenza
Insomma il glamping, e il Big Berry Luxury Landscape Resort in particolare, unisce la semplicità di un campeggio a quei piccoli accorgimenti capaci di fare dell’essenzialità un’eccezione.
E a rendere l’eccezione ancor più gradevole al Big Berry ci pensano i membri dello staff, ragazzi di varie nazionalità tra i 20 e i 30 anni che aggiungono all’atmosfera rilassata il tocco imprescindibile della vitalità. Tutti incredibilmente gentili e disponibili senza mai essere invadenti, tutti uniti dalla passione per la Bela Krajina, quella parte di Slovenia sconosciuta e immacolata che il turismo sloveno sta cercando di promuovere. C’è una gran bella energia tra di loro che inevitabilmente coinvolge anche gli ospiti.
E quando ringrazio Alberto per essersi prodigati tanto nel soddisfare i miei desideri mi sento rispondere “Far scoprire al mondo queste meraviglie non è lavoro ma puro piacere”. E con questo credo di non aver altro da aggiungere…
La Globetrotter
Sono stata ospite del Big Berry per testare il glamping e questa recensione è frutto della mia esperienza imparziale e obiettiva altrimenti non l’avrei mai consigliata sul blog.
E tu sei mai stato in un glamping? Qual è stata la tua esperienza?
Un tour della Slovenia non può prescindere dalla visita della graziosa capitale. Se sei del mio stesso avviso leggi la mia esperienza e i miei consigli per visitare Lubiana in un giorno.
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E brava Diana, e così anche il glamping ce lo siamo portate a casa in maniera eccellente 🙂
La pogaca a me ricorda molto la nostra focaccia, anche come assonanza o sbaglio?
Di glamping comunque avevo sentito parlare, per il Marocco dove ci sono vari campi tendati “glamour”!
La Slovenia è comunque molto bella, ci sono stata tanti anni fa in gita giornaliera da Udine.
Cerco di non farmi mancare nulla cara Antonella, sempre nel limite delle circostante e le possibilità… La pogaca mi manca un sacco e si, ricorda la nostra focaccia solo che ha l’aggiunta dei semi di cumino che io adoro!
La Slovenia è davvero molto bella, non me l’aspettavo, e l’idea del glamping è ottima per chi, come me, non cerca lo sfarzo ma non disdegna qualche comodità…
un abbraccio