L’arcipelago di San Blas è un angolo di paradise lost in cui ho avuto la fortuna di trascorrere dieci giorni anni fa a bordo di un veliero.
Ero convinta che San Blas fosse solo un sogno destinato a rimanere tale, uno di quei luoghi che non sarei mai riuscita a raggiungere se non con la fantasia. Puoi quindi immaginare la mia emozione quando ho visto profilarsi all’orizzonte la prima delle trecentosettantotto isole dell’arcipelago dopo ore di navigazione in barca a vela! Ed è una storia talmente bizzarra che ho pensato di condividerla con te. Sicuramente, se viaggi a lungo e con pochi soldi, non ti spiacerà sapere che raggiungere San Blas in veliero, senza spendere un capitale, è possibile.
Ti confesso che avrei venduto l’anima al diavolo senza pensarci due volte pur di perdermi qualche giorno in quell’eden tropicale che il mio immaginario aveva elevato al rango di posto unico al mondo. Ero a Panama, a un tiro di schioppo da San Blas, dovevo cogliere l’occasione al volo, e così è stato. Ma facciamo un passo indietro.

In barca a vela alle San Blas
Arrivo dal Costa Rica e ho ancora due mesi di tempo davanti a me quando giungo a Panama City. Il mio volo di ritorno parte da Bogota per cui la soluzione migliore è quella di una crociera in barca a vela che da Puerto Lindo mi conduca a Cartagena de Indias passando per San Blas. I prezzi proibitivi che tengo d’occhio sul web da qualche settimana sono praticamente identici a quelli proposti dalle agenzie di Panama: 550 dollari per una crociera di cinque giorni e quattro notti.
Non sono una pidocchia, 550 dollari non sono pochi ma nemmeno tanti considerato che il prezzo è all-inclusive, ma su un viaggio di quattro mesi converrai con me che incidono non poco ragion per cui, se non voglio mangiare pane e banane fino alla fine del viaggio, mi tocca rimboccarmi le maniche e trovare una soluzione alternativa.
Da Panama City mi sposto a Portobelo saltando Colón. Presumibilmente da lì potrei trovare qualcosa di buono ma Colón è nota per essere una delle città più pericolose al mondo. L’anima al diavolo sì, ma la vita è troppo bella per disfarsene così! Portobelo è il luogo ideale da cui cercare di imbarcarmi perché punto di approdo di velisti e cargo. Dicono sia un pueblito grazioso. Sono ottimista e mi auguro vivamente che anche in questa occasione valga il detto “la fortuna aiuta gli audaci”.

Giungo in paese, un villaggio di poche centinaia di anime moltiplicato all’ennesima potenza dalla presenza di velisti e viaggiatori in cerca di un modo economico per raggiungere la Colombia passando per San Blas, e mi insedio al Castillo, un ristorantino gestito da uno chef francese di origine vietnamita che dispone di un paio di dormitori. Spiego al gestore la mia situazione e lui mi propone vitto e alloggio in cambio di una mano in cucina per tre, quattro ore al giorno. Accetto senza esitare. Quattro ore non sono nulla e avrò tutto il tempo di cui necessito per trovare qualcosa di vantaggioso. E poi chissà che non riesca a carpire qualche segreto culinario al famigerato chef!
I primi cinque giorni volano rapidamente bazzicando i tre bar in cui sono soliti incontrarsi i vecchi lupi di mare. In uno di questi, al Negrita, mi imbatto nel comandante di una nave cargo che da qui a un paio di giorni salperà per Cartagena de Indias raccogliendo cocchi alle San Blas. ¡Qué suerte! Dopo un numero indefinito di birre il comandante mi offre un posto da aiuto-chef sulla nave che mi porterà fino a Cartagena. Certo, niente a che vedere con la tanto auspicata crociera in barca a vela ma sicuramente vivrò un’esperienza autentica e ravvicinata con i Kuna godendo, al contempo, di un paesaggio più unico che raro.
Peccato poi che in America Latina il tempo ha un valore diverso dall’Occidente! I due giorni passano a quattro, poi a sei, poi a otto, e in men che non si dica divento la barzelletta di Portobelo. Ogni mattina, carica di speranza, mi reco al porto convinta che sia il giorno buono e puntualmente rientro al Castillo a testa bassa, con la coda tra le gambe.

L’impresa sta assumendo tempi biblici e io non posso permettermi ulteriori ritardi se non voglio correre il rischio di perdere il volo di rientro. Sono quasi rassegnata all’idea di sganciare i famigerati 550 dollari quando gironzolando senza meta per le vie di Portobelo intravedo un volto sconosciuto che si guarda attorno con aria circospetta. Ormai mi sento di casa a Portobelo per cui lo avvicino e gli chiedo se ha bisogno di aiuto. In un pessimo spagnolo dal forte accento crucco, il personaggio mi chiede indicazioni per un buon ristorante e, inutile a dirsi, lo invito a seguirmi al Castillo.
Una stella caduta dal cielo. Perché Michael, un quarantacinquenne di Monaco di Baviera, viaggia solo a bordo di una barca a vela ed è diretto a Capurgana e Sapzurro, due delle località più remote della Colombia di cui mi hanno decantato le spiagge e l’atmosfera bucolica che ancora non conosco. Quando poi mi dice che si fermerà per una decina di giorni alle San Blas capisco che il ritardo del cargo non è casuale e che ancora una volta il destino ha voluto premiare la mia tenacia.
Lo so, qualcuno potrebbe obiettare che mettermi sulla barca di un perfetto sconosciuto potrebbe essere rischioso, ma credo di aver sviluppato un sesto senso nel cogliere l’animo delle persone e Michael mi ispira fiducia per cui gli propongo di darmi un passaggio in cambio di un contributo spese e un aiuto a bordo della barca.
E così qualche giorno dopo lascio Portobelo a bordo di Gipsy in compagnia del comandante Michael e del nuovo membro dell’equipaggio, Juana, una spagnola incontrata ieri sera che ha lasciato la Spagna sei mesi fa per fare il giro del mondo in barcastop. Alle otto di sera, dopo una cena frugale, molliamo gli ormeggi a li rilasciamo sedici ore dopo nei pressi del Porvenir.
Sedici ore in cui mi sento come un bimbo che scopre l’acqua calda. Navigare nel buio più assoluto intensifica il concetto di infinito, con il solo rumore delle onde che sollevandosi ti fanno danzare la samba e il fruscio del vento che ti investe senza infastidirti. Resto sveglia tutta la notte accanto a Michael che tiene il comando di Gipsy. Aguzzo lo sguardo cercando di penetrare la fitta oscurità che mi avvolge, sottraendomi al piacere della vista e lasciando ampio spazio alla mia immaginazione.
Credo che questo sia il viaggio più bello. Un viaggio silenzioso in quella parte di me che ancora ignoro, in totale sintonia con l’universo che mi abbraccia.

Quando all’orizzonte vedo apparire la prima isola inizio a sentire il peso di tutte le ore di sonno mancate. L’adrenalina mi sta abbandonando ma non voglio chiudere gli occhi, non voglio perdermi nulla dell’arcobaleno di colori in cui lentamente si sta trasformando il mare. Non l’avevo mai realizzato prima, ma le sfumature che può assumere uno stesso colore sono di gran lunga superiori al numero di colori che sono in grado di enumerare.
Quando Michael decide di fermarci sono sfatta. Siamo tutti sfatti. Assicuriamo l’ancora e prima di buttarci in quell’acqua da favola, brindiamo con una bella birra fredda.
Sono dieci giorni incredibili quelli che trascorriamo a San Blas. Dieci giorni di quiete e silenzio, di pace e tranquillità. Dieci giorni di bagni nelle acque limpide e cristalline che circondano l’arcipelago. Dieci giorni di bagni di sole sulle spiagge di atolli che si girano in meno di trenta secondi. Dieci giorni fluttuando lungo la meravigliosa barriera corallina dai colori sublimi e l’animata vita marina. Dieci giorni di cocchi appena colti, di pesce fresco ed aragoste, di chiacchierate con i Kuna.

Dieci giorni di connessione con il cosmo che hanno generato riflessioni sul viaggio o meglio, sul perché viaggiamo…
La Globetrotter
E tu perché viaggi? Te lo sei mai chiesto?
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Ciao Diana. Bellissimo racconto di viaggio, ho provato anche io tante volte le sensazioni che hai descritto e ma rileggerne suscita sempre emozioni di libertà .
Sono stato in Costarica e Panama anni fa ma solo alle Bocas Del Toro e sono anni che ho in mente di visitare il resto di Panama e le Isole San Blas. A differenza di te non ho tutto il tuo tempo ma le consuete 2 settimane del turista medio . Non resta che accontentarsi e pianificare al meglio viaggio e spostamenti.
Un caro saluto e aspetto di leggere il seguito del tuo racconto fino all’arrivo in Colombia.
Riccardo.
Grazie Riccardo, mi fa piacere sapere che riesco a suscitare emozioni così nobili come il senso di libertà… San Blas merita davvero la pena e visto che ho passato parecchio tempo in loco mi sono documentata abbastanza sui differenti modi di raggiungere San Blas, più o meno economici e più o meno confortevoli. A breve (con i miei tempi ovviamente) pubblicherò un post con tutte le info… non è nel mio stile ma in questo caso farò uno strappo alla regola perchè credo meriti attenzione. Pura vida Ricky, a presto.
Ciao Diana, le tue parole sono come un racconto e leggerle mi ha permesso di viaggiare con la mente!
Un saluto e continua a stupirci con i tuoi fantastici racconti.
Iacopo
Grazie mille Jacopo, le tue parole sono invece per me come acqua nel deserto!!! è bello viaggiare e riuscire a far viaggiare… un abbraccio anche a te”””
…e che ti devo dire…… hai detto tutto…hai capito tutto, non so se ti è stato detto ma fa piacere sapere che esistono donne come te;-)
Non mi è stato detto e ti confesso che sentirmelo dire mi gasa tantissimo caro Michele… per cui grazie!!!
Come al solito ci fai provare una grande invidia…
Un’invidia sana però…
La realtà supera la fantasia…e il tuo racconto ne è l esempio.
L invidia di cui parla Alda, sana indubbiamente, io la provo non tanto per i luoghi raccontati, ma per il tuo modo di viverli , raro certamente e non da tutti…
Certo Sara, e credo sia questo che fa di me una Globetrotter…
Brava Diana. Scrivi regalandomi belle emozioni.
Viaggiando arricchendo i sensi. ,lo spirito,l’anima è ciò che condividi.
Grazie
Cara Giusy, ogni tanto ci sono giornate in cui va tutto storto e puntualmente il giorno dopo si apre con un regalo! il mio regalo di oggi è ricevere questo tuo commento che mi incoraggia a continuare a scrivere, per me stessa in primis ma anche per le persone a cui riesco a regalare emozioni e risvegliare ricordi! grazie a te… Diana
Grandissima, questo sì che è viaggiare!
E scommetto che ti sei divertita di più rispetto a chi ha fatto la crociera “all inclusive”.
Se non altro hai una bella storia da raccontare 🙂
Caro Narrabondo che fa quasi rima con Vagamondo, si in effetti mi sono divertita un sacco e ho imparato anche tanto! E soprattutto ho evitato le orde di turisti, il che non è male… ma ho avuto anche una buona dose di fortuna!
A momenti mi viene voglia di ritentare la traversata. Per me è stato un inferno. Ma magari in tua compagnia sarebbe completamente diverso e non soffrirei il mal di mare 🙂
Lo sarebbe stata sicuramente Cla… io l’ho trovata geniale! Anche a me ogni tanto viene voglia di ripetere, sperando di avere la stessa fortuna!
Bello ho letto complimenti..
mi piaci come scrivi e come trasmetti le tue emozioni—
ciao
Peppe
Grazie Beppe, mi hai regalato il primo sorriso della giornata!
Uaaaaaa,il crucco velista in mezzo al niente.
Solo tu potevi intercettarlo: sei una grande 🙂
Non solo crucco, non solo velista… ma anche generoso e disinteressato! Credo che sia stata la manna dal cielo, rischiavo di farmela a nuoto…
p.s. E’ la seconda volta che leggo questo pezzo e la storia del crucco non la ricordavo proprio. Sto rimbambendo!
Troppe cose a cui pensare… troppi viaggi nella testa! L’importante è stare bene ed essere felici no?
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Ciao Diana!..mi ricordi me qualche anno fa quando partivo all’avventura in cerca di nuove emozioni e luoghi da vedere ed esplorare ..magari con qualche compagno di viaggio o anche sola (come i due mesi in Australia..uno dei viaggi più belli ed emozionanti..)..sai penso che nella vita non ci sia nulla di più stimolante (almeno dal mio punto di vista) che conoscere il mondo che ci circonda . Il viaggio ti arricchisce dentro (ovviamente parlo del viaggio non della vacanza a 5 stelle) ti fa conoscere tutte le sfumature di questo pianeta.. dalla natura ai popoli che lo abitano..ma tutto questo tu già lo sai !!!..prox viaggio?! … che ne pensi del Circolo polare Artico o i paesi Scandinavi con l’aurora Boreale?…magari potremmo condividerlo!
Carissima Irene, concordo pienamente con il tuo pensiero, ma se sei finita su questa pagina sicuramente l’hai già capito! Viaggiare è vivere, dal mio punto di vista non c’è nulla che ti arricchisce di più della scoperta di luoghi nuovi, persone nuove, emozioni nuove… prossimo viaggio non lo so! Inizierò a pensarci quando torno da questo… ma se ne può parlare! Scrivimi…
Diana che dire? leggere il tuo post mi fa venire la voglia di partire…le tue emozioni sono state anche le mie in questa manciata di minuti in cui ho letto d’un fiato la tua storia.
E’ tutta colpa del destino il ritardo del cargo, e l’incontro fortuito con Michael, come se tutto fosse scritto da tempo. Andare in barca a vela è una mia passion, e mi sono immedesimata in te che solcavi quelle acque cristalline, accompagnata dai delfini e dal rumore della vela colpita dal vento e dallo sciabordio dell’acqua che frange la prua e si ricongiunge a poppa.
Bello, bello, bello e grazie, grazie, grazie per avermi dato l’emozione di essere lì con te a bordo 🙂
Grazie a te Antonella per avermi trasmesso il tuo entusiasmo e aver dato un senso a quel che faccio… mi dai l’illusione di aver imboccato la strada giusta! un abbraccio
Bellissimo racconto fa venire voglia di viaggiare,ma purtroppo ora devo limitarmi per problemi di salute,un po’ ti invidio ma mi piace leggere le tue avventure ciao Diana continua così
Ciao Simonetta, mi spiace sapere che hai problemi di salute, la cosa più importante ora è che tu ti rimetta in sesto e io farò il possibile per farti viaggiare un po’ con me… un abbraccio
Ho “navigato” con te Diana, sulla terra ferma….si perché come hai fatto tu, a me, che soffro il mal di mare, non mi sarebbe possibile……Ho percepito le tue forti emozioni, ho immaginato l’attraversata, ho provato le sensazioni che mi hai trasmesso, con una partecipazione intensa dell’anima…..Grazie di questo tuo post….dopo la “tempesta”…..Un abbraccio
Cara Rita, Mi fa piacere averti regalato questo viaggio virtuale ed essere riuscita a farti provare le sensazioni che solo un viaggio così, in mezzo al nulla, ti può offrire. Un abbraccio anche a te.
Wow! le immagini sono molto belle Grazie per aver condiviso il post con noi. Mi è piaciuto molto continuare a condividere!!!
Grazie mille a te che ti sei preso il tempo per leggere…
Ciao, è da tanto che voglio andare in quelle zone, il “tuo” velista tedesco organizza altre traversate? O hai contatti di velisti che organizzano in loco? vorrei evitare pacchetti turistici… Grazie!
Chiara no, mi dispiace! Il “mio” velista tedesco l’ho perso di vista ma credo non sia più alle San Blas e sono passati cinque anni per cui non saprei chi consigliarti. I cosiddetti charter girano parecchio, arrivano in un posto, si fermano mesi o qualche anno guadagnando qualcosa con i turisti e poi si spostano. Quelli che conoscevo all’epoca chissà dove saranno ormai… ma tanto charter o croceristi il discorso non cambia, a meno che non hai una botta di fortuna come la mia, e devi avere tempo, sono tutti uguali. Mi spiace.
Mi interesserebbe molto andare alle San Blas ma ho a disposizione soltanto agosto… so che non è il periodo migliore ma secondo te avrebbe senso? Te in che periodo sei stata?
Ciao Simona, io sono stata a febbraio! Onestamente non ti so dire come sono le condizioni metereologiche ad agosto ma se appena appena è fattibile… non esitare perché è un’esperienza incredibile!
Cara Diana, brava. Bel modo di viaggiare. Viaggio come donna sola ormai da 30 anni e raramente mi è capitato di trovare un’occasione come hai trovato tu… Ma quando ti capita è pura vida e emozione forte!
Anche io prossimamente dal Costa Rica voglio raggiungere la Colombia passando per le San Blas. Ho però meno tempo di quanto avevi tu e per fortuna ora che lavoro da tanto tempo un po’ più di disponibilità economica. Voglio però evitare il turismo di massa. E alla mia età magari dormire in un letto e avere un bagno decente. Mi sai consigliare visto che ci sei passata, anche se qualche anno fa? Grazie
Cara Daria,
scusa il ritardo nella risposta ma sono rientrata stasera dal Salento.
Sono d’accordo, esperienze come quella che ho vissuto a San Blas sono un carico di emozioni da novanta e so di aver avuto fortuna, anche se la fortuna aiuta gli audaci.
Purtroppo non posso aiutarti in termini di contatti e suggerimenti, da quello che so i Kuna hanno semplicemente dei campement abbastanza basici, quindi non ti posso garantire il letto comodo e il bagno decente. Certo, sono passati 5 anni e magari qualcosa è cambiato anche se mi auguro di no. Raggiungere San Blas in autonomia senza fare la crociera è complicato ma non impossibile, se ti interessa – e sei disposta ad accettare quel che trovi sulle isole – cerco di recuperare i vari passaggi per arrivare. L’altra opzione, l’unica credo, è appunto la crociera di 5 giorni. Mi spiace non poterti essere utile a sto giro…
Mi interesserebbe molto andare alle San Blas ma ho a disposizione soltanto agosto… so che non è il periodo migliore ma secondo te avrebbe senso? Te in che periodo sei stata?
Onestamente non so se agosto è la stagione giusta, io sono stata a febbraio… bisogna considerare i venti visto che ci si arriva in barca a vela!
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